L’Italia Under 19 lotta ma cede alla distanza all’Inghilterra

Dopo un buon primo tempo degli Azzurrini, gli inglesi escono fuori alla distanza e passano a L’Aquila

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Fabfab 7 Aprile 2024, 10:04

    Punteggio pesante, ma giusto, sotto certi aspetti. Sotto altri no. Due tenuti alto in area di meta inglese nel primo tempo, una meta annullata che secondo me ci poteva stare, troppa frenesia nei 22 avversari e si poteva chiudere tranquillamente il primo tempo in vantaggio. Di contro pessima difesa, sia in linea, sia nell’uno contro uno, una pausa mentale troppo lunga nel secondo tempo che ha mandato in meta gli inglesi tre volte in pochi minuti scavando il solco decisivo. Poco utilizzati i tre quarti azzurri, ma c’è da dire che la difesa inglese era molto feroce anche se ho avuto l’impressione che fosse spesso in fuorigioco nella difesa sulle ruck. Non tutto negativo, occorre lavorare molto sulla testa dei ragazzi. Meno frenesia in attacco e più concentrazione in difesa. Bellamy gioca negli Harlequins e ha le stesse movenze di Marcus Smith. Penso che ne sentiremo parlare in futuro

  2. CollinaOvale 7 Aprile 2024, 10:35

    Mi sembra una punizione eccessiva. I ragazzi a fine del primo tempo avrebbero potuto far meta e render diverso l’incontro. Certo il black out della prima parte del secondo tempo è un segnale non trascurabile. Questi ragazzi per crescere devono giocare stabilmente a livelli più alti e deve esserci un rapporto più stretto fra Federazione e Club di appartenenza. Non è possibile ad esempio che il mediano di apertura entrato nel secondo tempo e che mi sembra abbia ben figurato, quest’anno abbia giocato solo la prima parte della stagione in A e poi sempre in Under 18, ma mai in quel ruolo! Forse per i ragazzi dell’ultimo anno delle accademie deve esser pensato un palcoscenico diverso, in caso contrario si dilapida l’investimento che si fa su di loro.

  3. jacoponitti 7 Aprile 2024, 12:01

    Io ho vito un’altra partita. Ho visto un’Inghilterra strabordante in attacco fin dal primo tempo, quando i nostri limiti a livello tecnico e di lettura del gioco ci hanno costretti a rimanere a secco di mete. In questo senso, non è vero che siamo stati sfortunati: non siamo stati in grado di segnare, principalmente per nostri errori dovuti a mancanze e lacune gravi.
    Nel secondo tempo non ho visto nessun blackout: gli inglesi hanno semplicemente imposto la loro superiorità.
    Bisogna essere onesti: a oggi questi ragazzi non sono all’altezza. Se escludiamo la mischia chiusa, siamo stati inferiori in tutti gli aspetti del gioco. Quelli che però mi hanno preoccupato di più sono la lettura e le scelte di gioco, tornate al livello, bassissimo, di dieci anni fa.
    Ultima cosa sulla mischia chiusa. La superiorità delle nostre nazionali giovanili in questo aspetto del gioco rischia di avere un effetto boomerang. A livello offensivo puntiamo tutto sulla mischia, rinunciando spesso a giocare e a trovare soluzione alternative, con ovvie conseguenze per lo sviluppo dei nostri ragazzi. E nonostante questa tattica sparagnina, chiaramente volta più al risultato che alla crescita dei giocatori, perdiamo malamente.
    Speriamo che tutti questi segnali negativi di U18 e U19 siano dei soltanto dei casi isolati. Non vorrei che arrivasse un’inversione di tendenza rispetto alla crescita degli ultimi anni.

    • Fabfab 7 Aprile 2024, 13:46

      Mi sembra che stiamo dicendo le stesse cose ma da un’ottica diversa: tu vedi il bicchiere mezzo vuoto e io lo vedo mezzo pieno, ma è sempre un bicchiere riempito a metà. Gli inglesi hanno avuto il bicchiere pieno. Non ho assolutamente detto che avremmo vinto o potuto vincere la partita, ma che avremmo potuto segnare 3-4 mete anziché una sola nel finale. Loro ne hanno segnate 6, mi pare, quindi avremmo perso lo stesso.

    • Franker 8 Aprile 2024, 13:02

      Vorrei ricordarti che è finta 11-36 anche con l’U20 a Monigo e in campo c’erano diversi inglesi che hanno giocato anche qui a l’Aquila. E anche in U20 abbiamo subito. L’U19 è un cantiere, soprattutto la nostra con molti ragazzi che giocano solo l’U18 elite da rientranti (addirittura anche solo la territoriale) mentre di là sono più aventi. Serve per preparare la prossima under 20. Poi metti che il 20 a Viareggio dominiamo il Galles e anziché buttare via la partita come Botturi & co. Hanno fatto là, la portiamo a casa, che significa? Che abbiamo fatto progressi? Lasciamo lavorare lo staff che ha circa un anno di tempo per rendere i 2005 e qualche 2006 pronti per il prossimo 6 Nazioni.

  4. Parvus 7 Aprile 2024, 13:05

    Concordo con jacopo nitti. Ho visto attentamente quwsta partita e anche io mi auguro che siano casi isolati come nell’u 18.

  5. madmax 7 Aprile 2024, 13:31

    Una buona dose di equiparati sarà sempre necessaria per stare al passo con le grandi. Le qualità e quantità di giocatori prodotti da Francia e Inghilterra sono impressionanti.

    • jacoponitti 7 Aprile 2024, 14:10

      Non sono d’accordo. Se contasse solo il numero di giocatori formati l’Olanda non avrebbe mai vinto niente nel calcio, idem la Germania nella pallacanestro o la Polonia nella pallavolo. La chiave è sempre la crescita dei giovani. Buone basi, buone nazionali. Nel rugby Argentina docet

      • davo 7 Aprile 2024, 14:57

        mah, non prenderi l’esempio Argentina al momento. almeno non “trasportandolo” in ambito ITaliano. Sono realta’ completamente diverse. Anche gli Argentini, come abbiamo potuto leggere qui, vogliono avere la loro Franchigia in Super Rugby, il perche’ mi sembra chiaro. Il loro sistema, nel lungo period, non e’ sostebile “professionalmente”.

        Sarebbe interessante fare un grafico con Y= partite perse o vinte (e.g. 1 o 2) e sulle X gli anni per U18, U20, Maggiore (quindi tre linee). Poi avere delle linee verticali per indicare cambi di gestione poltica in merito a varie decisioni. Forse vedremo questo famoso effetto “lag”, che tra 5 o 6 anni vedremo in maggiore (nel bene o nel male…)

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