FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024

Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Parvus 27 Marzo 2024, 16:02

    Daiiii che arriva Giovanelli…

    • yes nine 27 Marzo 2024, 20:34

      😉 …mi dicono che, però, adesso ha il vento in poppa ed è sempre in TV !

  2. Interza 27 Marzo 2024, 20:39

    Quante spese ragazzi ! E pochi risultati, si il miglior 6 nazioni, ma un clima ancora conflittuale, non abbiamo ancora uno stadio dedicato e le prospettive di vederlo sono scarse. Il rugby italiano che si tiene per due miseri elastici in due città Parma e Treviso e una Nazionale (maschile) che gioca 8-11 partite l’anno. Neppure una al mese. Tutto qui il nostro rugby ? Ma Marzio, vincitore sui campi in giro per l’Italua, cresciuto a pane e rugby, capitano della Nazionale di Bollesan, davvero non hai un piano di crescita per il nostro rugby che non sia ripetere gli errori di questi 12-15 anni ? Non ci posso credere dai…

    • carpediem 27 Marzo 2024, 21:56

      Non è vero, ha prodotto una crescita non da poco….si è triplicato lo stipendio, ti pare poco😈😈

    • Shakespeare 28 Marzo 2024, 21:58

      @Interza
      La triste verita’ e’ che per i quattro gatti che vanno negli stadi a vedere il rugby (o a praticarlo) in Italia e’ anche troppo.
      Non ci sono scuse: gli appassionati di rugby in Italia sono troppo pochi… e anche fanno gli schizzinosi. Chissa’ perche’…

  3. Terza Linea 27 Marzo 2024, 21:52
  4. Mr Ian 28 Marzo 2024, 07:40

    E adesso arriva il bello, per tutti.
    La Fir come altre federazioni europee ha mostrato le carte difronte al vero problema che afflige i bilanci del rugby europeo; la sostenibilità del nostro mondo in rapporto ad un professionismo spinto di stampo calcistico.
    Proprio perché non girano tanti soldi sporchi, per tutti risulta difficile rincorrere le esigenze di visibilità della società attuale. Giocare sempre, se ad alto livello meglio.
    La FIR conta su un patrimonio che per ora ci garantisce di programmare un piano di rientro, anche se non è che gran patrimonio si possa disporre, diciamo che il cash è stato sempre il nostro forte.
    Come scritto prima, le attività internazionali hanno assorbito tante risorse, riceviamo il 65% del nostro budget ma per sostenerlo ne spendiamo l 80%, alla lunga vai a passivo e il covid ha solo accelerato gli scenari.
    Quel 20% che resta dovrebbe coprire il mantenimento del movimento nazionale e provare a rilanciare dove invece il terreno tende alla desertificazione…penso non ci vuole tanto a capire che il tutto diventa una missione impossibile.
    Alla fine una delle cose che si lamentava era il fatto che i nostri giovani avessero poche opportunità di confronto, ma il confronto internazionale costa e un po tutto quello che ne ricade a cascata.
    Ci sono degli sprechi? Certamente, perché mai pa fir dovrebbe essere tanto diversa da un apparato del sistema pubblico.
    Per 20 anni ci siamo lamentati dell assenza di risultati, adesso stanno arrivando, e non va bene?
    Innocenti ci sta mettendo la faccia in lungo e in largo, un conto è fare figure di merda con i club, che sono quelli che chiedono i soldi, un altro fare figure di merda in televisione, dove invece vai a mostrarti per chiedere i soldi.
    Se si vuole tagliare, iniziamo dalle franchigie, le prossime licenze dal 2026 entrambe private e con riduzione del 30% del contributo fir. Vediamo chi si farà avanti, soprattutto tra quelli che si lamentano.
    E chi aspira alla presidenza, aspettiamo nuove ricette magiche.

    • Redazione 28 Marzo 2024, 13:54

      @Mr Ian come sa interveniamo di rado ma ci teniamo a chiarire un concetto importante che sfugge ai più e che è diventato ormai una leggenda metropolitana. Allo stato attuale (a differenza dei primi anni delle franchigie) Benetton e Zebre costano meno di 3 milioni di euro a FIR.
      Come emerso in un’intervista con il vicepresidente Luisi (ma tempo addietro ne parlammo anche con Antonio Pavanello) le due franchigie ricevono sì “10 milioni di euro annui, ma dai 7 agli 8 milioni arrivano dal contributo URC” (qui il link https://www.onrugby.it/2024/02/13/il-dialogo-con-i-club-di-serie-a-elite-i-contributi-federali-i-permit-players-e-lelite-cup-intervista-al-vice-presidente-fir-antonio-luisi/)
      Ciò significa che anche ammettendo di “privatizzare le licenze” quei 7/8 milioni andrebbero da URC a Zebre e Treviso…con FIR che potrebbe ridistribuire sul resto del movimento i 2/3 milioni che avanzano (non 10 come molti credono/fanno credere).

  5. Atley73 28 Marzo 2024, 12:16

    Se la nazionale continua a vincere aumenta la visibilità del rugby, aumentano le vocazioni, aumentano le sponsorizzazioni e pian piano i soldi arrivano anche al rugby di base…Il momento per investire è ora il nostro movimento (minuscolo con un bilancio che vale forse un top team del top 14) sta crescendo ora, domani è tardi… Noi non abbiamo il bilancio delle altre federazioni top e i nostri giocatori guadagnano già oggi quattro palanche: depotenziare il sostegno alle franchigie per ambire ad un virtuale pareggio in bilancio equivale a spegnere la luce sul rugby d’élite. D’altra parte, dirottare quei quattro soldi che toglieresti alle franchigie, per darli alla base, avrebbe un mero significato elettorale… populismo concentrato.
    A me pare evidentissimo che se ora non crescono la nazionale e le franchigie siamo morti! Altro che soldi al rugby di base. Non so cosa dice Giovannelli, ma se è sostenuto dai presidenti del Top 8 che pretendono di drenare soldi dal rugby d’élite per spartirseli a loro vantaggio, scordiamoci la crescita del nostro movimento.

  6. bosch 29 Marzo 2024, 15:05

    “….ridurre progressivamente lo stato di sovra-patrimonializzazione di FIR….” qualcuno è in grado di spiegare come è composto questo stato di sovra-patrimoniliazzazione? siamo ricchi e non ce ne accordiamo?

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