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Nel podcast The Rugby Ruck del Times i commentatori notavano come la Scozia abbia il vuoto dietro la nazionale, e si regga con una politica di equiparazione molto aggressiva. Lo storico mediano Craig Chalmers si lamentava del fatto che nello spogliatoio nessuno parli con accento scozzese.
Hanno fatto invece i complimenti al movimento italiano, che innesta su una U20 sempre più performante equiparati di qualità come Lynagh, Gallagher, etc. . Un modello da seguire.
…e fanno bene a preoccuparsi, non possono equiparare a vita gli scozzesi! Gli andare bene per un pèo’ ma poi finisce!
Sono convinto che dietro alla maggiore non hanno tutti i nostri giovani in rampa di lancio!
Grazie mad per aver scritto questo post.
Grazie Parvus ci stiamo arrivando, ci stiamo arrivando.
In questo articolo di rugbypass
https://www.rugbypass.com/plus/eddie-o-sullivan-one-win-in-the-five-nations-was-considered-a-good-year/
Si racconta come, poco più di 20 anni fa una vittoria nel cinque nazioni per l’Irlanda era considerato un successo.
ricordo come, 10 minuti nel secondo tempo, gli irlandesi finivano la benzina, mettevano la freccia per il pub, e venivano regolarmente asfaltati.
Guarda che cosa è successo, ora i neozelandesi li studiano come caso di successo e modo di giocare a rugby vincente, per una nazione, lo ripeto allo sfinimento, si 7 milioni di abitanti, con il rugby al quarto posto come sport nazionale che si regge su una filiera di scuole private nella cintura di Dublino. Va bene, oggi hanno più soldi di noi e una macchina perfettamente oliata, ma sono partiti da una situazione molto simile alla nostra, senza alcun punto di riferimento.