In una lunga intervista al sito ufficiale del Torneo l’arbitro italiano ha raccontato come si avvicina al suo debutto nella competizione
Il 24 febbraio prossimo Andrea Piardi diventerà il primo arbitro italiano a dirigere una partita del Sei Nazioni fischiando il calcio d’inizio di Irlanda-Galles.
In una lunga intervista al sito ufficiale del Torneo, il fischietto bresciano ha raccontato di non essere ancora troppo emozionato dalla prospettiva: “Onestamente ancora non c’ho troppo pensato e forse non sento tanto l’emozione di essere il primo italiano ad arbitrare una partita del Sei Nazioni, ma credo che sia più quella legata al raggiungimento di un obiettivo mio, ma anche di tutti i sacrifici e gli sforzi fatti dalla mia famiglia, dai miei cari e dalle persone che mi sono state vicino. Poi, per ora sono concentrato sulla prossima partita di URC e quindi penso a far bene quella.”
Piardi dirigerà infatti la gara del prossimo weekend tra Cardiff e Connacht, un modo per ripartire e farsi trovare pronto all’atteso appuntamento: “È una partita che ci tengo a far bene anche per riprendere, per così dire, l’abitudine all’arbitraggio. Sono stato fermo due settimane, ho diretto una partita del campionato italiano a Colorno e ora ritornerò in campo per essere, poi, pronto anche a sabato prossimo.”
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“A Dublino arriverò venerdì 23. All’Aviva Stadium non sono mai stato come arbitro, solo assistente e quarto ufficiale nella finale di Champions Cup. Sarà senz’altro una splendida atmosfera in uno degli impianti più iconici del rugby mondiale. Un po’ di impatto ci sarà e già l’ho avuto guardando domenica la partita dell’Italia quando ho sentito gli inni. Il bambino che ha cantato quello irlandese è stato fantastico e i due di Irlanda e Galles sono tra i più sentiti.”
Piardi avrà l’opportunità di dirigere l’Irlanda in quella che è una gara chiave per l’inseguimento del secondo Grande Slam consecutivo per la squadra allenata da Andy Farrell: “È una squadra che sappiamo essere estremamente efficace nel contendere il possesso e, come arbitro, la difficoltà è capire la situazione perché lo fanno talmente bene e in velocità che devi cercare di vedere se c’è stato o meno un chiaro rilascio.”
“Non credo che ci siano state grandi novità rispetto all’anno scorso, forse i tanti calci in più sono uno dei focus su cui ci stiamo concentrando, quindi in particolare sulle situazioni di fuorigioco. Essendo stata amplificata come situazione, dobbiamo essere bravi ad essere coerenti negli 80 minuti e non sempre è un aspetto semplice da vedere perché magari a volte un giocatore è davanti al calciatore di pochissimo”.
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