Quanto hanno giocato gli italiani all’estero fino a questo momento?

Un primo bilancio sui minutaggi dei giocatori impegnati in Francia e Inghilterra

Quanto hanno giocato gli italiani all'estero fino a questo momento?

Quanto hanno giocato gli italiani all’estero fino a questo momento? – Ph. Pascal GUYOT/AFP

Con il Sei Nazioni 2024 alle porte, è il momento di fare un primo bilancio su quanto hanno giocato gli italiani impegnati all’estero. Quasi tutti sono stati chiamati da Gonzalo Quesada nella sua prima Italia, e – chi più, chi meno – tutti hanno avuto un buon minutaggio nel corso di questa prima parte di stagione.

I giocatori più utilizzati sono stati a livello di minutaggio sono stati Paolo Garbisi (670 minuti), Tommaso Allan (663 minuti) Stephen Varney (642 minuti), mentre il giocatore con più presenze nel suo club è stato Ross Vintcent, con 16 partite giocate.

Leggi ancheSei Nazioni 2024: la formazione dell’Italia per l’esordio con l’Inghilterra

I minutaggi degli italiani all’estero

Premiership

Ross Vintcent, Exeter Chiefs: 16 presenze (5 da titolare), 509 minuti giocati, 6 mete in Premiership Rugby Cup, una meta in Champions Cup. Il terza linea ed ex capitano dell’under 20 è stato una presenza costante negli Exeter Chiefs dall’inizio di settembre in poi, mantenendo il posto in squadra anche dopo il ritorno dei vari nazionali dal Mondiale. Unico “neo”, il 21enne convocato anche da Gonzalo Quesada nell’Italia non ha mai giocato 80 minuti quest’anno, è sempre uscito prima o subentrato a partita in corso.

Stephen Varney, Gloucester Rugby: 13 presenze (7 da titolare), 642 minuti giocati. Dopo un’annata molto difficile, il mediano di mischia azzurro è tornato a giocare con continuità a Gloucester, che a un certo punto sembrava invece averlo messo ai margini della rosa. Nelle 7 volte in cui è partito titolare, in ben 4 ha giocato 80 minuti senza essere sostituito.

Hame Faiva, Bath Rugby: 3 presenze (1 da titolare), 85 minuti giocati. Dopo la Rugby World Cup, il tallonatore azzurro ha trovato un contratto in Inghilterra, dove però è stato usato molto poco.

Dino Lamb, Harlequins: 10 presenze (8 da titolare), 553 minuti giocati, 4 mete in Premiership. Un vero peccato, perché il seconda e terza linea dei Quins e della Nazionale stava facendo una grandissima stagione, prima di quello sfortunatissimo infortunio – subito segnando una meta – che gli ha precluso la possibilità di giocare un Sei Nazioni da protagonista.

Marco Riccioni, Saracens: 4 presenze (tutte e 4 da titolare), 221 minuti giocati. Fino all’infortunio, il pilone azzurro è stato titolare inamovibile dei Sarries, giocando tutte le partite fino al 18 novembre.

Top 14

Monty Ioane, Lione: 6 presenze (5 da titolare), 359 minuti giocati. Stagione tra alti e bassi per l’ala azzurra, che deve far fronte a una concorrenza spietata nel ruolo (Dumortier, Radradra, Rattez) ma che comunque è riuscito a ritagliarsi spazio dopo il Mondiale. È stato schierato 2 volte in Top 14 e in tutte le 4 partite del girone di Champions Cup.

Martin Page-Relo, Lione: 11 presenze (5 da titolare), 390 minuti giocati, 9 punti su calci piazzati. Il duttile mediano italo-francese è stato una presenza costante nella stagione di Lione, spesso utilizzato anche a gara in corso per sfruttare la sua capacità di coprire quasi tutti i ruoli del reparto trequarti, in caso di emergenza si è cimentato anche come piazzatore.

Ange Capuozzo, Tolosa: 7 presenze (4 da titolare), 356 minuti giocati, 3 mete. Nonostante un infortunio che lo ha tenuto fermo da metà novembre fino alla fine dell’anno, Capuozzo si è subito riconquistato il posto in squadra, giocando 3 delle 4 partite di gennaio e segnando anche una meta nell’ultima disputata – per intero – contro il Racing 92.

Paolo Garbisi, Montpellier: 12 presenze (8 da titolare), 670 minuti giocati, una meta, 35 punti su calci piazzati. In una stagione difficilissima i francesi si sono spesso affidati a lui, utilizzandolo più nel suo ruolo originario da apertura che da primo centro (solo 2 volte nelle 8 giocate da titolare).

Federico Mori, Bayonne: 8 presenze (7 da titolare), 540 minuti giocati, 3 mete (2 in Champions Cup, una in Top 14). L’azzurro si è ritagliato un buono spazio nella formazione francese, che lo ha sempre utilizzato come primo centro. Ciliegina sulla torta, la doppietta contro Exeter in Champions Cup.

Tommaso Allan, Perpignan: 9 presenze (tutte e 9 da titolare), 663 minuti giocati, una meta, 70 punti su calci piazzati. Elemento fondamentale della corsa alla salvezza dell’USAP, che da quando è ritornato dal Mondiale lo ha utilizzato – quasi sempre da estremo – in tutte le partite del Top 14 tranne una, preservandolo invece in Challenge.

Pietro Ceccarelli, Perpignan: 12 presenze (7 da titolare), 537 minuti giocati. Anche il pilone destro è una presenza fissa nella formazione francese, che lo ha utilizzato in maniera costante da novembre in poi.

Nicola Bozzo, Perpignan: 1 presenza, 25 minuti giocati. Il centro dell’Italia under 20 e delle giovanili dell’USAP ha già fatto il suo esordio in prima squadra, in Challenge Cup proprio contro il benetton.

David Odiase, Oyonnax: 3 presenze, 63 minuti giocati, una meta. Il flanker ex Italia under 20 ha cominciato a ritagliarsi un po’ di spazio anche nella prima squadra, subentrando in 3 partite di Challenge Cup e segnando anche una meta nella vittoriosa rimonta contro i Cheetahs.

Pro D2

Edoardo “Ugo” Gori, Colomiers: 5 presenze (2 da titolare), 182 minuti giocati. Il mediano di mischia era partito come sempre da protagonista con il suo club, poi un infortunio lo ha tenuto fuori fino all’ultima partita di gennaio, quando è tornato in campo contro Rouen.

Cherif Traoré, Stade Montois: 2 presenze, 57 minuti giocati. Il pilone sinistro è arrivato a Mont-de-Marsan come medical joker, disputando 2 partite a dicembre.

 

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