Portogallo, l’ex ct Lagisquet: “Il problema del rugby portoghese è il dilettantismo. Serve una svolta”

Il tecnico, ora ritiratosi: “La franchigia dei Lusitanos deve diventare professionistica e giocare le coppe europee”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 3 Gennaio 2024, 14:15

    questo è il dibattito che sta interessando e preoccupando il rugby in Europa, ovvero la forbice sempre più ampia tra professionismo spinto e semi dilettantismo, o quanto meno, tutte quelle competizioni non di prima fascia che si giocano in Europa ma che non hanno il sostegno economico dei diritti televisi, sponsor mainstream e quant altro. Si salva solo la Francia, dove sino alla Fed1 offre ai giocatori dignità contrattuali ed una piramide sportiva capaci magari di portarli ad un livello più alto; ma nel resto d europa la situazione è drammatica, basta pensare ai club domestici URC, tra cui gli italiani, oppure ai club della Championship inglese sempre più fatti fuori dal sistema.
    Eppure senza un professionismo organizzato è molto difficile parlare di sviluppo e crescita nel rugby, Lagisquet ha ragione, il Portogallo merita una franchigia professionistica per tutti quei giocatori che non riescono a strappare un contratto all estero e soprattutto perchè il professionismo permette anche di investire soldi in tutti quegli ambiti dello sviluppo e formazione di nuovi rugbisti o addetti ai lavori.
    Trovare una soluzione a questo problema non è facile, io personalmente penso che la zona d ombra del semidilettantismo o semiprofessionismo, potrebbe trovare il suo spazio nelle università, un rugby legato alle strutture scolastiche, magari di più largo respiro e che possa coinvolgere anche diversi paesi. Questo format, che già in Inghilterra esiste con il BUCS super rugby offrirebbe agli atleti la possibilità di coltivare entrambi gli aspetti della loro vita, ovvero allenarsi per giocare al più alto livello possibile e costruirsi una carriera extra sportiva come piano B se le cose dovessero andare male. In Italia abbiamo i CUS e sempre secondo il mio punto di vista, potrebbero essere dei canali eccellenti per sviluppare e migliorare il gioco, senza che ogni due per tre si vada dalla federazione a piangere soldi…

    • Hrothepert 3 Gennaio 2024, 15:11

      E te pensa che qui c’è chi, ancora, contesta la scelta della FIR di creare le franchigie ed entrare in CL (adesso URC)!!!

    • Shakespeare 4 Gennaio 2024, 15:00

      Il professionismo dovrebbe essere la conseguenza dell’avere un folto pubblico disposto a pagare per vedere le partite. In questo modo il professionismo sarebbe “naturale”.
      Troppo spesso (anche nel rugby) si vuole forzare il professionismo prima che ci sia il pubblico, la base di appassionati ad uno sport. Sono piante senza radici, distorsioni che sperano di sfruttare altri sistemi professionistici sfruttando il pubblico altrui; non possono prosperare.

  2. Parvus 3 Gennaio 2024, 16:13

    Sarà importante che il portogallo.non copi quello che ha fatto l’italia.

    • Flaviuz 3 Gennaio 2024, 22:09

      Hai ragione Parvus, ma neanche quello che hanno fatto in Galles e Inghilterra

      • Parvus 4 Gennaio 2024, 09:09

        Si si flavio ma io guardo sempre in casa nostra perché non sono gallese e nemmeno inglese.
        Eppur vedo che anche avendo vicono esempi quasi perfetti come l’irlanda, non riusciamo a copiare qualcoaa fatta bene.
        Quello he mi stupisci è che non riusciamo a copiare…., capisci flavio???

        • Flaviuz 4 Gennaio 2024, 17:52

          Ma perché noi siamo il Belpaese! Sono gli altri casomai a dover copiare da noi 😂

  3. Interza 3 Gennaio 2024, 18:45

    Eccomi ! Presente ! Di questa intervista mi stupisce che un grande giocatore ancora della bella epoca dilettantistica, quando il rugby era un piacere giocarlo, vederlo e leggerlo… dica che il Portogallo per fare un salto di qualità o l’ennesimo salto nel baratro e dei muscoli e soldi, dovrebve avere il professionismo. I lusitanos professionisti. E poi rinarca che però per lui il rugby è un passatempo una seconda strada del tutto secondaria al suo lavoro di assicuratore. Ecco si è già dato la risposta. E l’altra la suggerisco io caro Patrice. Ma quanto era bello vedervi giocare allora ? Il portogallo ha partecipato a due mondiali e l’ha fatto con onore e anche facendoci divertire. Probabile che questi ragazzi non diventeranno miliardari, ma sicuramente troveranno e sapranno gestire un lavoro proprio nella vita. Chissenefrega dei soldi che comandano tutto, rovinano il corpo di ragazzi a suon di cariche da invasati, calendari di partite fitti come spilli, tribune piene di gente che non si sforza di imparare le regole e probabilmente non ha mai toccato, anche solo per curiosità, un pallone ovale e infine giocatori ebeti nella vita con un basso tasso scolastico, zero opportunità lavorative a 35 anni, come i calciatori. Rinsaviamo e diamo un bel ceffone in faccia al professionismo e la strada che sta prendendo.

    • Hrothepert 3 Gennaio 2024, 19:05

      @Interza, io sarei anche d’accordo con te, ma il rinsavimento dovrebbe essere generale, tanto per fare un esempio, in Italia come potresti fare un passo indietro e sperare di partecipare a un 6Ns dove gli altri continuassero ad essere professionisti, che già così stentiamo a farlo?!?!?

      • Interza 3 Gennaio 2024, 21:21

        Certo intendo tutto il movimento internazionale. Questo professionismo non può durare molto.

        • tifoso ignorante 4 Gennaio 2024, 07:53

          Perdonami, ma la tua è un’utopia..
          Oltretutto solo il professionismo può garantire quelle tutele anche economiche in caso di infortunio (ci si rompeva anche 40 anni fa…).
          È poi pretendere di abolire il professionismo sarebbe come tagliare un fico alla base e pensare di aver risolto il problema. Tempo un anno e i polloni ricrescerebbero in continuazione, per quanto tu cerchi di tagliarli ogni volta….

      • Parvus 4 Gennaio 2024, 09:09

        Si si flavio ma io guardo sempre in casa nostra perché non sono gallese e nemmeno inglese.
        Eppur vedo che anche avendo vicono esempi quasi perfetti come l’irlanda, non riusciamo a copiare qualcoaa fatta bene.
        Quello he mi stupisci è che non riusciamo a copiare…., capisci flavio???

    • mikefava 4 Gennaio 2024, 01:42

      Interza, non credo serva aver toccato una palla ovale per appassionarsi a questo sport…io non ne ho mai toccata una, però credo di poter dialogare alla pari con te e con gli altri qui nel forum, a proposito di rugby…non sarò un tecnico, ma non vedo poi questi grandi tecnici qui dentro. Sarebbe un po’ ora di finirla con questa retorica da ex giocatori che ne sanno “”teoricamente”” più degli altri…

      • Interza 4 Gennaio 2024, 07:46

        Mikefava, io non mi sono permesso di dire quello che tu affermi. Ti pregherei di non confondermi con qualcun altro qui dentro…

        • mikefava 4 Gennaio 2024, 16:50

          Se è così, Interza, e ho capito male…felice di essermi sbagliato. Infatti mi sarebbe sembrato strano, perché ho sempre avuto rispetto della tua opinione mentre, so per certo che parliamo delle stesse persone, non ne ho affatto per “qualcun’altro”…🙂

    • Shakespeare 4 Gennaio 2024, 15:18

      Prima che il rugby diventasse professionistico avevo molte riserve in proposito.
      Dopo qualche decennio di professionismo non ho meno riserve che all’epoca.
      Certo non e’ la stessa cosa allenarsi con la squadra tre sere alla settimana (e avere un lavoro durante il giorno) o due volte al giorno (e niente altro nella vita), ma…

  4. mikefava 4 Gennaio 2024, 01:28

    Però questa favola del “semi-dilettantismo” la trovo un po’ stucchevole…perché non si troveranno in contesti iperprofessionistici, ma giocatori che riescono a tenere testa ad alcune nazionali anche piuttosto forti non possono essere dilettanti…a me spiace, ma non ci credo. E se è così, allora significa che sono dei fenomeni. Gente come Tadjer, Storti o Marques non sono affatto dilettanti…e comunque i campionati italiani non è che si possano poi definire professionistici, al massimo la Serie A Elite, ma parliamo comunque di un livello probabilmente inferiore al Pro D2 francese…quindi, non so, mi sfugge un po’ il punto di tutto il discorso.

  5. jazztrain 4 Gennaio 2024, 22:23

    Daniel Hourcade farà il Consulente a nome di World Rugby per il Portogallo al posto di Patrick Lagisquet

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