Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici
FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”
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Potrebbe essere l’unica cosa decente fatta da sto governo, l’unica perplessità è quell’ “ancora”… “le nostre Società potranno portare con ancora maggior forza il rugby all’interno degli istituti scolastici di tutta Italia” . Ancora maggior forza? Dalle mie parti alla primaria il rugby non sanno manco cosa sia!
Ciao Aries, è IL passaggio che si deve fare MA l’avverbio fa pensare e, per di più, male. Qui “scuole” e società di rugby (con FFR a sovrintendere MA realmente anche con danari oltre ai tecnici) fanno un lavoro importante. Mi passa per la mente il protocollo con la FIGC presentato in pompa magna e sembrava avrebbe portato decine e decine di giovani al rugby. Più fatti e meno propaganda ( le campagne elettorali NO STOP sono tremende)
Io ricordo che a fine anni 80 iniziai a giocare a rugby in questo modo. La societa’ locale (una delle poche al sud, all’epoca…perche’ ora nella stessa regione ci sono molte piu’ squadre) andava in giro per le scuole (elementari e medie) a pubblicizzare il rugby. In molti provammo e tanti di noi continuarono in quel modo. Naturalmente non avevamo un campo da rugby e ricordo che il primo allenamento lo facemmo in un campo di calcio che somigliava piu’ al mitico campo di calcio di Fantozzi….ma tant’e. Sarebbe ora di cominciare ad investire seriamente anche sulle strutture.
Purtroppo ha ragione ies nain.
Solo fumo negli occhi.
Peccato speravo veramente xhe innocenti facesse fare il salto di qualità al rugby italiano.
Un vero peccato.
Ciao Parvus hai fatto bene a “sottolineare” il PURTROPPO
Annosa questione, ma siamo un paese che ahinoi non sa programmare e tantomeno investire/spendere. Ci si ferma sempre troppo presto e si litiga su chi deve mettere i soldi (quando i soldi ci sarebbero pure).
Perche’ – e sono d’accordissimo con te – se è vero che le scuole possono aiutare a dare visibilità al nostro sport, senza infrastrutture non si va molto lontano (e ce li vedo proprio i genitori portare i figli a giocare su un campo di patate o un prato fatto di erbacce). 🙂
Ricorodo partite di U15 dove ci facevamo 3 ore di bus per andare a giocare in campi di terra (dura come il cemento) con vetri rotti a terra, tappi di bottiglie, spogliatoi lerci e senza acqua calda….insomma, parliamo di inizi/meta’ anni 90 ma non credo che al meridione le cose siano migliorate di molto….
A quanto pare avete il governo dalla vostra parte? avete fatto accordi con FIGC? bene, allora fate in modo di dirottare energie e fondi sull’annosa questione delle infrastrutture. In un mondo ideale ogni squadra di rugby potrebbe poi avere il suo bel campo di rugby, con spogliatoi e club house che potrebbe finanziarsi come un pub autogestio o simile, vendendo gadget della squdra (tipo magliette etc…), feste..etc…
dopo, una volta che le infrastrutture sono li’ allora la federazione puo’ cominciare seriamente a pensare a come far crescere in modo uniforme tutto il rugby di base.
Comunque il tempo ci dira’ se queste strette di mano si tradurranno in azioni concrete o resteranno soltanto belle parole al vento….
Il momento migliore della mia esperienza di scouting per le scuole è stata la fortuna di trovare un ragazzino alfa che si è portato a rimorchio un sacco di compagni di classe, altrimenti la risposta media è stata del 2/3 per cento , pochino direi😡