È successo in Scozia, in una sfida giovanile. E sui social è intervenuto persino Nigel Owens
Video: avete mai visto qualcuno segnare un’auto-trasformazione in mezzo ai pali?
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Che figura di m. 🙂
Beh, francamente ci vuole prontezza per realizzare una cosa del genere. Ovviamente intendo da parte dei giocatori, non dell’abitro.
Il mediano (mi pare) calcia a casaccio e al volo e sentenzia per puro caso la sconfitta di misura della sua squadra. Fossi stato nei rossi non avrei avuto troppa voglia di esultare, in ogni caso. Nel calcio, al netto delle partite vendute, gli autogol sono frequenti e quasi sempre sono il risultato estremo di un tentativo di difendere, o di fare possesso e giocare la palla nella propria area di rigore. Nel rugby invece, deviare dentro un calcio piazzato, un drop o una trasformazione è impresa ardua, spesso impossibile date le altezze raggiunte dal pallone. Diciamo che questo è un caso estremo, che richiedeva prodonfa conoscenza del regolamento anche da parte dei giocatori. L’arbitro infatti spiega a tutti, squadra vincente inclusa, cosa fosse successo e il perchè della su decisione. Tirata d’orecchie al 9 e via, ma l’esultanza non la capisco proprio. Di fatto hai vinto su autotrasformazione e nemmeno te ne sei accorto.
@Mich Beh, in questo caso, direi benedetto il fatto che continui a esistere il parteggio nel rugby! (Anche se c’è chi lo vorrebbe eliminare). Infatti hanno ottenuto un pareggio 33-33 e questo mi pare che possa fare andare salomonicamente tutti d’accordo: l’arbitro, bravissimo, come hai detto tu; la squadra del giocatore che ha fatto l’automarcatura, giustamente punita ma il fato ha voluto non lo fosse fino alla sconfitta; la squadra che ha calciato la trasformazione che esulta non per aver battuto una squadra a causa di un’azione stupida quanto poi sfortunata, ma per averla, grazie ad essa, solo raggiunta. Ovviamente loro nell’esultare non penso proprio abbiano fatto tutta questa filosofia, diciamo però che, in questo caso, sono d’accordo con il fato, che, insieme all’arbitro, è quello che se l’è cavata meglio. 😉
…aggiungo, tanto per filosofeggiare ancora un filo, che per me, quando le partite sono molto equilibrate, un po’ esiste anche nel nostro rugby il fattore non controllato, o fortuna, o c..o, o casualità, o, se si vuole ribaltare una terminologia tipica fin dalla prima volta che andai a un allenamento di rugby (a livelli ben bassi), il fattore non dovuto al merito, (La perenne discussione sul “chi ha meritato”…che poi non dispiace neppure a me, ma non è che un evento di questo nostro mondo possa sottarrsi del tutto alle casualità).
Veramente non si finisce mai di imparare…
chissa se casabianca conosce il regolamento come questo arbitro, complimenti!
In realtà non mi ha stupito la conoscenza che l’arbitro ha del regolamento in quanto devo darla per scontata. Mi ha invece stupito la prontezza di monitorare l’azione nella sua interezza, senza lasciarsi trasportare dal vabbè tanto è fuori, fischio la fine. L’arbitro è stato lì a guardare i risvolti di un tiro inguardabile, completamente fuori misura, ha rilevato il gesto di esultanza del mm e ne ha colto immediatamente le ripercussioni, al di là di tutto.
Perché sempre a tirare in ballo Whitehouse? Io dico chissà quanti arbitri non erano a conoscenza di questa regola. Lo stesso Owens nel suo apprezzamento ci fa capire proprio questo.
Ha mandato il pallone fra i pali con una sua deviazione, è un autogoal a tutti gli effetti.
Si bravo, adesso lo sappiamo in tanti. Prima no.
Non comprendo il tono ai limiti del sarcasmo della tua risposta. Mi perdo qualcosa?
dalle mie parti si dice: ” bel piciu “