Rugby World Cup 2023: Ford trascina l’Inghilterra (in 14) a suon di drop. Argentina battuta 27-10

Il mediano inglese segna 3 drop e 6 calci di punizione, la squadra di Borthwick non accusa mai l’inferiorità numerica e demolisce i Pumas minuto dopo minuto

Inghilterra-Argentina Rugby World Cup 2023: il drop di George Ford

Rugby World Cup 2023: Ford trascina l’Inghilterra a suon di drop. Argentina battuta (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)

L’Inghilterra domina l’Argentina e la batte 27-10 con 8 calci: 3 drop e 6 dalla piazzola, tutti messi a segno da uno splendido George Ford, che non fa rimpiangere né l’assenza forzata di Farrell né la scelta di lasciare fuori Marcus Smith da parte di Borthwick. Gli inglesi hanno giocato 73 minuti in 14, a causa dell’espulsione di Tom Curry per un fallo su Mallia al 7′.

La cronaca di Inghilterra-Argentina

La partita al Velodrome di Marsiglia si apre subito con uno scontro, testa contro testa, fra Tom Curry e Juan Cruz Mallia. Entrambi rimangono contusi perdendo molto sangue. Il direttore di gara chiede una revisione al TMO stabilendo che ad essere responsabile dell’incidente è lo stesso Curry. L’inglese viene momentaneamente ammonito, poi il “bunker” si mette al lavoro e trasformerà a breve il giallo in un cartellino rosso. Nel frattempo, Boffelli da lontanissimo trasforma per lo 0-3.

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Si riparte con i Pumas in superiorità numerica. L’Inghilterra è ancora fallosa, Boffelli ci riprova: questa volta sbagliando. Al 9′ la situazione però si riequilibra, almeno a livello numerico e disciplinare: nel tentativo di intercettare un calcio di Ford, Carreras perde il controllo del corpo andando a impattare il rivale. TMO e giallo per il sudamericano. Punizione per l’Inghilterra: Ford è glaciale per il 3-3.

Una buona notizia, che però dura pochissimo per gli uomini di Borthwick. Arriva la decisione del “Bunker”: Curry è decretato come cartellino rosso venendo espulso. L’Inghilterra è ufficialmente in quattordici. Si arriva al ventesimo, Carreras può tornare in campo, senza ulteriori sanzioni da parte del corpo arbitrale. Argentina in 15, Inghilterra in 14.

In campo la poca chiarezza del metro arbitrale e il grande caldo non contribuiscono alla fluidità del gioco. Le squadre preferiscono sfidarsi in lunghe battaglie al piede invece di attaccare alla mano. Nei pressi della mezz’ora però, George Ford tira fuori due conigli dal cilindro: due drop vincenti, in rapida successione, dalla distanza che finiscono la loro corsa in mezzo ai pali. Si va sul 9-3 per l’Inghilterra, in vantaggio nonostante l’inferiorità numerica.

L’Argentina va in confusione, Santiago Carreras prova a imitare Ford: senza successo. E proprio Ford diventa, con il passare dei minuti, il leader di un’Inghilterra più che mai operaia. L’apertura calcia in touche una punizione. Ne scaturisce una rimessa laterale da cui i britannici avanzano arrivando sotto ai pali avversari: a quale punto ovale scaricato all’indietro e copione ripetuto. Ford riceve, mette a terra e calcia per il terzo drop della sua serata, che vale il 12-3, punteggio con cui si va al riposo.

Nella ripresa l’Inghilterra continua ad insistere, e Ford allunga ancora dalla piazzola per il 15-3. La squadra di Borthwick conferma la propria superiorità in mischia ordinata, e ancora una volta il numero 10 dell’Inghilterra mette dentro altri punti fondamentali per il 18-3. Di fatto, l’Argentina non esce mai dalla propria metà campo, e la superiorità numerica non si vede mai.

Daly prova ad allungare ulteriormente dalla lunghissima distanza ma il calcio è fuori misura. Cambia poco, perché la squadra di Cheika appare senza idee e l’Inghilterra continua a spingere, e al 66′ Ford mette dentro un altro penalty per il 24-3. I Pumas hanno una reazione d’orgoglio, Gallo carica per due volte rompendo il placcaggio e porta i suoi a un passo dalla linea di meta, Montoya prova ad andare oltre ma il pallone viene però tenuto alto e l’azione sfuma. Dall’altra parte, invece, Ford è un cecchino e porta l’Inghilterra – e il suo score personale – a quota 27, prima di uscire tra gli applausi del Velodrome.

All’ultimo minuto arriva la meta della bandiera dei Pumas, firmata da Rodrigo Bruni con una bella carica, dopo uno dei pochi multifase riusciti da parte della squadra di Cheika. Finisce 24-10 per l’Inghilterra, che inizia benissimo il suo Mondiale.

England: 15 Freddie Steward, 14 Jonny May, 13 Joe Marchant, 12 Manu Tuilagi, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Tom Curry, 6 Courtney Lawes (c), 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Dan Cole, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Joe Marler, 18 Will Stuart, 19 George Martin, 20 Lewis Ludlam, 21 Danny Care, 22 Marcus Smith, 23 Ollie Lawrence

Marcatori Inghilterra
Mete:
Conversioni:
Punizioni: George Ford (10′, 46′, 54′, 59′, 65′, 73′)
Drop: George Ford (28′, 31′, 37′)

Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Emiliano Boffelli, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Juan Martin Gonzalez, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Francisco Gomez Kodela, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Agustin Creevy, 17 Joel Sclavi, 18 Eduardo Bello, 19 Guido Petti, 20 Pedro Rubiolo, 21 Rodrigo Bruni, 22 Lautaro Bazan Velez, 23 Matias Moroni

Marcatori Argentina
Mete: Rodrigo Bruni (79′)
Conversioni: Emiliano Boffelli (79′)
Punizioni: Emiliano Boffelli (5′)

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