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Giappone: i primi 30 convocati alla Rugby World Cup 2023
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In questi 30, sono 12 gli equiparati, forse stanno diminuendo…e forse anche per questo sono scesi molto come resa e risultati.
13, se conti Koo Ji-Won (coreano, ma in Giappone da quando ha due anni) e Matsushima (oriundo, nato in Giappone). Degli 11 che rimangono, 3 (Naikaboula, Finita e Leitch) sono in Giappone da quando erano minorenni, e segnalerei Ai Valu che ha preso il doppio cognome (Ai è la moglie giapponese.
Per fare un confronto, nella squadra del 2019 erano 16 su 31 (14 senza contare Ji-Won e Matsushima). Non ho tempo di ricontrollarli tutti, ma ricordo che almeno metà erano in Giappone dalle superiori o dall’università, e più della metà avevano preso la cittadinanza. Di sicuro sono più integrati nella società di quanto non lo siano molto dei nostri oriundi/equiparati, imho
Pardon, Matsushima nato in Sudafrica da madre giapponese (da cui ha preso il cognome)
Non ho contato né Koo Ji-Won né Lee Seung-sin, perché sono immigrati da piccoli in Giappone, pur essendo coreani di nascita, sono un po’ paragonabili ai nostri Neculai e Traorè. Matsushima è mezzo e mezzo, nato in Sudafrica (e formato anche lì), un po’ il Tommy Allan del Sol Levante. Per il resto, possiamo dire che qualcuno di loro sia giapponese di formazione, ecco, tipo Michael Leitch. La cosa che comunque mi sorprende sempre è la percentuale di immigrati, che io in Giappone pensavo a zero o quasi, visto che sull’argomento sono molto restrittivi…ricordo un ex collega di lavoro che ci visse 2 anni e poi si vide negato il visto per rimanere a lavorare (ma lo faceva dall’inizio), quando parlava bene la lingua e aveva anche una fidanzata giapponese…e nulla, è dovuto tornare in Italia.
Lee è di famiglia coreana ma sono in Giappone da 3 generazioni (così a spanne direi che arrivano dall’occupazione imperiale). Sull’immigrazione I giapponesi sono chiusissimi ma nella maggior parte dei casi stiamo parlando di gente che è in Giappone dalle superiori p dall’università, e parecchi con borse sportive (lo sport per i giapponesi conta parecchio) una buona metà ha proprio il passaporto e la cittadinanza nipponica
Ah ecco, non sapevo i dettagli su Lee Seung-sin…ok, quindi a maggior ragione è giapponese senza dubbi. Sapevo per certo che Koo Ji-Won fosse arrivato in Giappone a 2 anni. Diciamo che ci sono soprattutto molti tongani, alcuni come Helu hanno frequentato l’università lì…ma alla fine sono un po’ come i nostri giovani che vanno a far parte delle squadre espoirs francesi, hanno contratti che prevedono anche lo studio…solo che poi non finiscono in nazionale francese 🙂