La seconda linea dell’Italia ha parlato della sua carica particolare in una gara che l’ha vista tornare protagonista dopo un periodo difficile
Sara Tounesi è tornata a vestire d’Azzurro. Domenica pomeriggio, nel 12-22 di Parma contro la Francia, la seconda linea dell’Italia è entrata a partita in corso, dimostrando una grande fame agonistica e un’emozione particolare, già evidenziata dalla commozione nel momento degli inni.
“È stato un periodo abbastanza difficile, fisicamente e mentalmente. Ritrovarmi in azzurro è una sorta di ripartenza, è un grande onore e un bisogno personale di ritrovare la squadra, il gruppo e le ragazze, e ovviamente il gioco del rugby. Quando sono tornata in campo avevo una voglia immensa di spaccare tutto” ha raccontato al sito ufficiale della FIR in un’intervista a lei dedicata.
“Dopo essere tornata dal Mondiale e aver ricevuto la squalifica ho avuto un periodo davvero buio, non avevo più obiettivi e motivazioni. Non ho problemi a dirlo e non devono esserci tabù a riguardo: ho avuto un periodo di depressione, mi sono fatta aiutare da una psicologa dello sport ed è stata una scelta molto importante per me, avevo bisogno di un professionista esterno.”
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“Poi comunque nel gruppo della Nazionale ci sono persone che oltre ad essere mie compagne in campo sono anche le mie migliori amiche, che mi hanno aiutata e sostenuta.”
Tounesi è tornata a giocare in nazionale per la prima volta dopo la lunga squalifica di 3 mesi comminatale durante la scorsa Rugby World Cup: “Per quanto riguarda la squalifica e quello che è successo al Mondiale, sinceramente preferirei non tornare più sull’argomento: il gesto era giustamente da punire e io ho preso la mia punizione, che poi sia giusta, sbagliata, eccessiva o meno non conta, è una punizione e va rispettata. Ora è acqua passata, è stata un’occasione per lavorare su di me, mettermi in discussione e migliorare su alcuni aspetti”.
Ora si guarda al proseguimento del Torneo. Prima trasferta durissima in Inghilterra, poi 3 partite da giocare ad armi pari con Irlanda, Galles e Scozia: “Dobbiamo consolidare il nostro stile di gioco, il nostro modo di stare in campo in vista anche del futuro. [Con l’Inghilterra] Sarà una partita dura, chiaramente, ma questo non vuol dire che dobbiamo entrare in campo con l’idea che andrà tutto malissimo. Anzi, dobbiamo lavorare al meglio che possiamo per rendere sempre più strutturato e solido il nostro gioco per le prossime partite.”
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“Avere le due squadre più forti all’inizio non significa che il nostro Sei Nazioni inizi con l’Irlanda, penso sia un’idea sbagliata: il nostro Sei Nazioni è iniziato domenica scorsa contro la Francia e continuerà domenica prossima con l’Inghilterra, e dobbiamo essere in grado di affrontare anche questo tipo di partite. Non possiamo concentrarci solo su Irlanda, Scozia e Galles perché sappiamo di potercela giocare.”
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