Galles: i giocatori minacciano un clamoroso sciopero contro l’Inghilterra

Alcuni gallesi, anonimamente, hanno rilasciato dichiarazioni sconcertanti: “Sono sotto antidepressivi e non ho la stabilità economica per aprire un mutuo” ha detto uno di loro al Daily Mail

Galles: i giocatori minacciano un clamoroso sciopero contro l'Inghilterra ph. Sebastiano Pessina

Galles: i giocatori minacciano un clamoroso sciopero contro l’Inghilterra ph. Sebastiano Pessina

Il caso-contratti in Galles sembra aver raggiunto il punto di non ritorno. I rapporti tra i giocatori e la WRU (la federazione gallese) sembrano ormai irreversibilmente incrinati, al punto che i Nazionali gallesi – stando a quanto riportano il Daily Mail e WalesOnline – stanno prendendo in considerazione l’idea di uno sciopero in vista della sfida contro l’Inghilterra del 25 febbraio.

La storia è molto lunga, ma il motivo principale è purtroppo molto semplice: gran parte dei giocatori delle 4 franchigie, compresi i nazionali gallesi, non sa ancora se avrà un contratto per la prossima stagione, né a quali cifre, che dovrebbero comunque essere molto più basse: “Siamo stanchi di sentirci dire ogni volta ‘la prossima settimana’” ha dichiarato a WalesOnline il director of rugby dei Cardiff Blues, Dai Young.

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La guerra giocatori-WRU: come si è arrivati a questo punto?

La possibilità di uno sciopero rappresenta l’esasperazione di tutto il parco giocatori gallese, non solo quelli internazionali che stanno disputando il Sei Nazioni. A 4 mesi dal termine della stagione, e con un Mondiale alle porte, il futuro degli atleti contrattualizzati dalle 4 franchigie è ancora incerto, poiché non sono ancora stati firmati i nuovi contratti nazionali.

Inoltre, secondo il Daily Mail sembra che questi contratti subiranno un notevole ridimensionamento economico: il tetto massimo per i giocatori di grande interesse sarà abbassato da 400.000 a 280.000 sterline l’anno, mentre buona parte dei giocatori delle franchigie guadagnerà tra le 30.000 e le 100.000 sterline all’anno, ai quali si aggiungeranno solo in seguito delle variabili fisse con dei bonus per vittorie e presenze. Soprattutto per chi guadagna cifre così basse, quindi, è fondamentale avere garanzie sul proprio futuro: queste garanzie ancora non ci sono, e fra 4 mesi molti giocatori potrebbero trovarsi senza lavoro.

Proprio il Daily Mail ha intervistato una serie di giocatori gallesi, che anonimamente hanno rilasciato delle dichiarazioni al limite dello sconcertante. Un nazionale gallese, che ha giocato tutte e due le prime partite di questo Sei Nazioni, ha dichiarato: “Non posso credere che manchino cinque mesi alla scadenza del mio contratto e otto mesi alla Coppa del Mondo e il mio futuro non è ancora certo. Non posso richiedere un mutuo e sono sotto antidepressivi, ma gioco per il Galles ogni settimana e la WRU sta guadagnando decine di milioni dalle partite internazionali”.

Inoltre, subentra anche la paura di infortunarsi adesso. Non essendoci alcuna certezza sul proprio futuro, un eventuale infortunio renderebbe ancora più complicato trovarsi un’altra squadra all’estero: “Se un giocatore si infortuna adesso è fo****o” ha fatto sapere un altro gallese anonimo. “Sarebbe bello sapere che potrò dare da mangiare ai miei figli fra 4 mesi” ha invece twittato Uilisi Halaholo.

Un altro ancora ha detto: “Ho un contratto valido anche per l’anno prossimo ma ne ho avuto abbastanza. Voglio andarmene adesso. Non ho mai visto una situazione così brutta. Non vale la pena vivere tutta questa incertezza solo per giocare per il Galles”. Infatti, con la regola dei 60 caps ancora vigente, tutti i giocatori sotto questa soglia che dovessero andare all’estero diventerebbero automaticamente non convocabili per la Nazionale, ma a questo punto – pur di avere una stabilità economica – in tanti rinuncerebbero a questa possibilità. Un altro giocatore anonimo ha aggiunto: “Sono contento di ritirarmi tra qualche anno. È un disastro. Sono dei pazzi che gestiscono un manicomio”.

Come fa notare il Daily Mail, infatti, questa situazione colpisce soprattutto i giocatori di media fascia, che non giocano in Nazionale ma scendono comunque in campo con le franchigie e si mantengono grazie al rugby. Un altro giocatore delle franchigie, sempre anonimo, ha dichiarato: “Non mi sono mai sentito così stressato in vita mia. Mia moglie è davvero preoccupata e anche i miei genitori. Gioco per la mia franchigia quasi tutte le settimane, ma potrei dover vendere la mia casa e ridimensionare tutto. I miei compagni si sentono tutti allo stesso modo. Siamo in un limbo e non sappiamo se avremo un lavoro a luglio”.

La crisi della WRU porterà a un ridimensionamento di tutte le franchigie a livello di budget e giocatori in rosa. Ogni franchigia dovrebbe avere circa 4.5 milioni di sterline di budget annuale: “Le squadre saranno ancora più piccole. Siamo davvero preoccupati per il benessere del movimento e per i giocatori che provano a scendere in campo anche da infortunati per assicurarsi di essere pagati. Stiamo faticando a vincere le partite adesso, figuriamoci quando i budget saranno ridotti di un altro 30%”.

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