Rose più ampie e più giorni di recupero per i giocatori, il torneo durerà una settimana in più
Sempre più vicina la decima edizione della Rugby World Cup. L’edizione 2023 in Francia vedrà diverse novità, variazioni e dettagli destinati a modificare il volto della competizione.
Rispetto a Giappone 2019, infatti, il mondiale transalpino durerà una settimana in più: 50 giorni del miglior rugby del mondo contro i 43 di 4 anni fa.
L’allungamento del periodo di competizione è dovuto principalmente al fatto che per decisione della federazione internazionale, ogni squadra avrà sempre un minimo di 5 giorni di riposo tra un match e un altro. Due i motivi: salvaguardia della salute dei giocatori e maggiore equità nei confronti, basti pensare che nel 2019, ad esempio, la Scozia e il Giappone si affrontarono in una partita decisiva per il passaggio del turno, con i padroni di casa che avevano avuto 8 giorni di riposo contro i 4 degli scozzesi.
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Nel 2023 l’Italia esordirà il 9 settembre contro la Namibia, giocherà poi 11 giorno dopo (il 20 settembre) con l’Uruguay, il 29 settembre con gli All Blacks (9 giorni di riposo) e infine, 7 giorni dopo, il 6 di ottobre con la Francia. L’ultima partita della fase a gironi sarà l’8 ottobre, il primo quarto di finale si giocherà il 14 ottobre.
Le lunghe pause prevedono, ad esempio, che non si giochi mai di lunedì o di martedì per tutta la durata del torneo. Inoltre, rispetto agli altri mondiali, ogni squadra rimarrà nella stessa sede di ritiro per tutta la fase a giorni della competizione, invece di spostarsi dopo i primi due match come avveniva nelle edizioni nipponica ed inglese.
Infine, le rose delle squadre sono state ampliate: ogni nazionale porterà 33 giocatori invece dei 31 precedentemente previsti.
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