Ufficiale: Finn Russell giocherà a Bath dopo la Rugby World Cup

Annunciato l’arrivo in Premiership del numero 10 della Scozia

Sei Nazioni: lo scozzese Finn Russel è stato squalificato tre settimane dopo il cartellino rosso ricevuto nella sfida con la Francia Ph. Sebastiano Pessina

Finn Russell – ph. Sebastiano Pessina

Il Bath, club della Premiership inglese, ha confermato nella giornata di martedì 20 dicembre di aver siglato un accordo con il mediano di apertura scozzese Finn Russell, attualmente militante nel Racing 92. Cambierà casacca al termine della stagione in corso, e sarà a disposizione della sua nuova squadra dopo la Rugby World Cup 2023.

La notizia è divenuta ufficiale dopo le insistenti speculazioni delle scorse settimane, rese ancora più impellenti negli ultimi giorni dalle voci che volevano il contratto già firmato, e per una cifra superiore al milione di sterline.

Ma perché si parla così tanto di un giocatore che in carriera ha vinto solamente un Pro12 otto anni fa? Perché Finn Russell è uno dei numeri 10 più forti del mondo, uno dei più capaci di manipolare le difese avversarie e uno dei giocatori più incisivi sui destini della squadra per la quale gioca. Basti pensare, a titolo di esempio, alla magnitudine dell’impresa che fu per i Glasgow Warriors riuscire a vincere la lega celtica nel 2015.

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Secondo dati diffusi da Opta nessun altro giocatore di Top 14, Premiership o URC e antenati negli ultimi 5 anni (ovvero da quando Russell milita nel Racing 92) ha distribuito così tanti assist da meta e assist per un linebreak come lui.

Dopo il mondiale che disputerà, salvo imprevisti e clamorose sorprese, con la Scozia, sarà interessante scoprire come il 31enne Finn Russell si adatterà alla Premiership, un campionato nel quale non ha mai militato. A Parigi c’è stato un perfetto connubio tra le sue abilità di regista offensivo, capace di leggere con arguzia ogni situazione, e il tipo di rugby richiesto dal contesto: un rugby spesso poco strutturato, basato sull’interpretazione dei giocatori. La massima divisione inglese, invece, predilige un gioco schematico, dove le parti della squadra si muovono secondo un registro studiato a tavolino nella maggior parte delle situazioni.

Un altro punto di domanda sarà posto dal modo in cui Johan van Graan imposterà il suo Bath nel prossimo futuro. L’allenatore sudafricano, ex Munster, ha preso le redini del club in questa stagione, iniziando una rifondazione profonda di un contesto sportivamente fallito. Quest’anno la squadra è a 3 vittorie in 9 partite di campionato, con il secondo peggiore attacco della Premiership e il minor numero di mete segnate. Sulle spalle della stella scozzese cadrà il peso di ribaltare questi numeri e restituire il club alla posizione di alto profilo che gli è da sempre appartenuta.

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