Marco Aloi nominato nuovo direttore del Top 10

Il manager napoletano lavora già con la Lega Basket di Serie A e vanta un curriculum di tutto rispetto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. aries 7 Dicembre 2022, 11:30

    Dato che non sostituisce un altro responsabile in carica, scusate l’ignoranza, immagino sia la prima volta che viene introdotta questa figura. A vedere il curriculum pare un professionista importante e un ruolo del genere mi pare sia fondamentale per migliorare tutto l’aspetto commerciale di visibilità ecc. Immagino anche, visti i precedenti, che sappia dove andare a bussare e dove mettere le mani. Speriamo bene! In bocca al lupo!

    • Fabfab 7 Dicembre 2022, 12:33

      Io, a dire il vero, a “stakeholders” ho smesso di leggere 🙂

      • conan 7 Dicembre 2022, 12:44

        Beh ti mancava una frase.per finire:)

      • aries 7 Dicembre 2022, 13:41

        Se non metti un termine in inglese ogni due in italiano, non sei nessuno, un po’ come Crowley! Io invece che di business e marketing strategico non ci capisco una mazza, ogni due parole ci metto…

        • carpediem 7 Dicembre 2022, 14:11

          ….. finisci, ti manca una parola😁

          • aries 7 Dicembre 2022, 14:35

            …domani è l’immacolata, mi sto tenendo buono che devo pure fare l’albero con mio figlio (che per non so quale effetto paradosso è il mio opposto, alla sua età io ero già interdetto da tutti i luoghi di culto della galassia)! Tanto poi si ricomincia come sempre venerdì sera verso 20.30. tra l’altro se non sbaglio c’è una terna irlandese giusto? Apriti cielo!

          • conan 7 Dicembre 2022, 15:06

            AMEN

  2. conan 7 Dicembre 2022, 12:45

    Non so se sia a persona giusta, lo dirà il tempo, ma almeno in Fir ci stano provando.

  3. PrinzEugen 7 Dicembre 2022, 14:12
  4. fracassosandona 7 Dicembre 2022, 15:03

    Per quanto bravo sarà veramente dura far meglio di checchinato. 😎

  5. maiunagioia 7 Dicembre 2022, 16:33

    La persona che è stata incaricata per questo importante ruolo deve fare i conti con la cruda realtà. Credo sarà difficile fare marketing per un campionato tra i cui partecipanti vi sono delle cittadine da 10,20, 30.000 abitanti. Perché credo che Colorno, Calvisano, Mogliano, Viadana e Rovigo abbiano ben poco di non sfruttato a livello di marketing rugbistico e più di tanto non possano fare. Se ci aggiungiamo poi città come Torino o Roma dove avere più di 500 tifosi è un trionfo ci fa capire quanto difficile sia promuovere il nostro sport in Italia.
    Come possiamo aumentare l’attrattivita’ del Top10?
    L’unica via possibile è quella di far partecipare le seconde squadre di Benetton Treviso e Zebre Parma. Un campionato a 10 squadre di cui facciano parte le Under 20 delle franchigie oltre a piazze storiche come Padova, Rovigo, Calvisano e Viadana può in qualche modo portare più pubblico allo stadio e rendere più competitiva la competizione sportiva. Inutile girarci intorno. Spero solo ci vogliono troppi anni per capirlo.

    • Fabfab 7 Dicembre 2022, 17:12

      Il rapporto abitanti-tifosi non lo prenderei in considerazione perché ci sono squadre di volley o basket di città altrettanto piccole che portano 1000 tifosi al palasport per non andare a toccare il calcio dove già in serie D o C ci sono altrettante presenze. Semmai è da capire come rendere attrattivo il rugby, ma questa è un’altra questione

      • maiunagioia 7 Dicembre 2022, 21:58

        Lasciamo stare gli altri sport. Qui si parla di rugby. Non si giocano partite in palazzetti al caldo ma in freddi e piccoli stadi senza copertura seduti su gradoni di cemento.
        Onorevole il tentativo ma non vi sarà alcun progresso finché si giocheranno partite come Colorno-Torino o Fiamme Oro-Mogliano.

        • fracassosandona 8 Dicembre 2022, 00:20

          Lo stadio di Treviso è confortevole, la squadra di casa decorosa, a volte persino competitiva, campionato ed avversari prestigiosi, regione vocata al rugby, città capoluogo gradevole sia dal punto di vista artistico sia enogastronomico, prezzi ragionevoli, pubblico comunque scarso…

          • maiunagioia 8 Dicembre 2022, 12:50

            Beh scarso…3.500 spettatori di media su uno stadio di 5.000…per una partita di rugby in Italia è decoroso.
            Scarso e’ il pubblico che va a vedere le Zebre, mediamente 1.000-1.500 a partita.
            La soluzione passa per la creazione di una
            Lega di Top10, uno sponsor importante che la supporta, accordi con Gazzetta dello Sport per darne visibilità e sopratutto il rispetto per i club di determinati parametri quali budget minimi (con tanto di fideiussione), stadio con tribuna coperta e capienza minima, spazi per terzo tempo, etc.

        • Shakespeare 8 Dicembre 2022, 08:53

          In Francia (ma anche il Inghilterra) in generale hanno piu’ successo (anche di pubblico) le societa’ di piccole cittadine (o anche di quartiere) che quelle di grandi citta’.

    • Shakespeare 7 Dicembre 2022, 18:59

      Anche nelle realta’ rugbystiche piu’ radicate in Italia si e’ solo all’inizio del lavoro di marketing (professionale).
      C’e’ moltissimo lavoro da fare in questo senso e prima si comincia, meglio e’.
      Un grandissimo in bocca al lupo perche’ per il rugby italiano e’ fondamentale portare tanti tifosi allo stadio.

  6. Dusty 8 Dicembre 2022, 07:55

    Faccio una domanda provocatoria: perché una persona dovrebbe essere interessata ad andare a vedere una partita di rugby? Lo dico perché spesso me lo sono chiesto. A vedere il rugby ci vanno solo quelli che lo hanno giocato, i loro amici e qualche famigliare. Altre persone non sono minimamente interessate a questo sport che rimane una piccola nicchia. Diversamente in televisione l’avvenimento importante presentato sa bravi telecronisti diventa già più attrattivo anche per lo spettatore che sta comodamente seduto sul divano di casa.

    • Fabfab 8 Dicembre 2022, 11:56

      E questo è già un buon punto di partenza. Personalmente faccio anche io il mea culpa perché, nonostante sia un ex (molto molto ex) giocatore e mi piaccia tantissimo il rugby, vado raramente allo stadio a fare il tifo per la società che milita in C. Devo dire a mia discolpa che fino all’anno scorso era problematico per il tipo di lavoro che facevo e ora che sono in pensione si è formata una franchigia tra tre società e quindi spesso e volentieri non giocano nel campo della mia città e dovrei farmi un’ora di macchina all’andata e un’ora al ritorno per andare a vedere le partite, il che vuole dire sacrificare tutta la domenica pomeriggio. Rimane il fatto che, anche quando giocano nella mia città, gli spettatori saranno sì e no un centinaio. Eppure ricordo partite con diverse centinaia di spettatori in passato. Quindi non solo non è aumentato il pubblico, ma è addirittura diminuito. E ci aggiungo un altro carico: genitori e amici di chi gioca nel minirugby e nelle varie under vanno a vedere le partite quando giocano figli, nipoti o amici, ma poi non vanno a vedere la prima squadra. Quindi già si dovrebbe trovare un modo per fidelizzare tutte queste persone a godersi una partita di rugby di C, B o maggiori e poi provare ad allargare ulteriormente il discorso

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