Dove il rugby francese fa meglio di quello inglese

Premiership e Top 14 sono da sempre i due principali palcoscenici mondiali del rugby per club, ma mentre in Inghilterra il campionato è in crisi, in Francia continua a crescere

COMMENTI DEI LETTORI
  1. PrinzEugen 19 Ottobre 2022, 17:34

    Sono stato recentemente a vedere un partita a La Rochelle, realta’ rugbystica fantastica. Si respira rugby ovunque, bella citta’ e si mangia divinamente. Per molti fattori Treviso dovrebbe trarne ispirazione, ricordo che La Rochelle come numero di abitanti e’ simile a Treviso. Alcuni punti di forza che ho visto in cui treviso deve migliorare e puo’ farlo senza troppi sforzi:
    – negozio allo stadio super fornito, infiniti gadget, maglie, sciarpe, accendini, etc.
    – Bere e cibo allo stadio: nonostante il sold out, code con attesa rapida, offerta enogastronomica ampia
    – bicchieri con stemma squadra (quando prendi una birra paghi due euro di cauzione, molti pagano volentieri i due euro e si portano a casa un bicchiere della squadra).
    – Bar e pub della citta’ con bandiere della squadra.

    Quindi i miei suggerimenti al benetton sono bicchieri con logo benetton rugby, migliorare il servizio di cibo e bere che fa letteralmente ridire, migliorare il negozio, fidelizzare i bar del centro citta’ cosi’ che anche i fioi non appassionati di rugby inizino a respirare l’ambiente.
    Per quanto riguarda cibo, bere e negozio allo stadio delle migliorie ci sono state ma c’e’ molta strada da fare (5 anni fa se chiedevi una sciarpa della squadra al negozio non ne avevano, e si che i benetton di lana dovrebbero avanzarne in fabbrica).

  2. yes nine 19 Ottobre 2022, 19:09

    Mortimer, profondo conoscitore del tessuto ovale francese, ha semplicemente elencato i tre punti che fanno del Top14 (ma anche i tornei “minori” visto che il livello del ProD2 non ha eguali in Inghilterra) una realtà superiore alla Premiership.

  3. Shakespeare 19 Ottobre 2022, 20:33

    Lo so che e’ un tasto noioso da ripetere, ma avere il pubblico allo stadio nel medi-lungo termine fa la differenza (in Francia, in Inghilterra e anche in Italia). Affidarsi alla benevolenza di qualche miliardario puo’ andare bene per qualche anno, ma poi…

    • Fabfab 20 Ottobre 2022, 09:17

      Sono d’accordo con te. La domanda è: come si fa, in Italia, a portare pubblico in uno stadio di rugby in subordine a come si fa a rendere il rugby più popolare? In serie B e C spesso non si arriva ai 200-300 spettatori. Ma non credo che in A cambi molto. E anche in Top 10 spesso si sta sotto i 1000. Come si fa ad invertire il trend? Il rugby è seguito da giovani rugbisti, ex rugbisti e familiari di queste due categorie. Poi ci può essere uno sparuto numero di curiosi. La complessità delle regole non aiuta. Quindi ribadisco: da dove si parte?

  4. mistral 20 Ottobre 2022, 10:12

    …l’analisi proposta è certamente valida, ma forse limitata alla “superficie” del movimento… la Premiership ed il Top14 sono i campionati di punta, ma sotto ci sono altri campionati “minori” che sorreggono il tutto… esaminando la situazione francese: le partite dei “bleus” hanno diritto sempre alla diretta in chiaro su una delle reti nazionali, il top 14 ha il sabato e una (una sola) partita la domenica, la ProD2 gioca e viene trasmessa integralmente dal giovedì al venerdì sera, le reti minori (leggi regionali) dedicano comunque almeno una partita alla Nationale il sabato pomeriggio, .. il campionato di calcio Ligue1, invece, riempie invece i palinsesti con solo deu partite il sabato, il resto alla domenica… le due realtà hanno cercato e trovato un accomodamento per far si che la concorrenza tra gli eventi sia minima, puntando sul fatto che (spesso) lo stesso pubblico segue televisivamente sia il rugby che il calcio, ma allo stadio ci va solo per una delle due (e il rugby, va detto, allo stadio “tira” di più)… alcuni diranno, storcendo un po’ il naso, sono strategie commerciali, rischiano di far diventare solo uno “spettacolo” l’evento sportivo… ma i numeri (sia di spettatori che di bilancio delle società) ed i risultati internazionali per ora danno ragione a questa strategia, pur con qualche (inevitabile dico io) derapata di tanto in tanto… non so se altrettanto si può dire della situazione inglese…

  5. Maggicopinti 22 Ottobre 2022, 11:35

    Quest’estate ero in vacanza su Pirenei. A bagneres de luchon, paesino visitato per puro caso, e località termale un po’decadente, c’erano prodotti ed aziende con DuPont come testimonial nelle pubblicità, e negozi con magliette e gadget dello stade toulousaine -a quasi 100km da Tolosa. Credo che la differenza stia tutta lì.

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