Quando il capitano si fa sentire, anche senza avere addosso la maglia da gioco
Italia U20: il discorso di Giacomo Ferrari alle Summer Series
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Ora ho capito come mai vincono tanto questi ragazzi! 🙂
Ferrari ha un futuro come motivatore|
Questo è un capitano, altro che Partisse al mondiale 2015 in Inghilterra che lasciò la squadra in pieno mondiale per andare a fare la fisioterapia a Parigi………. 🤦🤦🤦
Era ora che qualcuno tirasse fuori il vero volto di parisse.
Certo! Parisse che è stato capitano dello Stade français più volte campione di Francia, leader in una squadra di grandissimi giocatori come il Tolone, deve imparare da un ragazzo di 18 anni che sta appena cominciando… siamo messi veramente male
Concordo. Sull’argomento non mi esprimo più; vedo tanti amici sputare sul nostro Sergio, l’ho difeso, ma mi rendo conto che il rancore è troppo radicato ed esula dalla mia comprensione.
Ci piace capitan Ferrari!💪💪💪👍👍👍
Questi ci servono!!!
un lavoro ce l’ha, poco ma sicuro.
ma il mio discorso preferito è quello che ha fatto Parisse a Parigi, quello che finiva con DROPPO IO!!!!!
😁😁😁😁😁
😁😁😁😁😁
Dici quell’espressione “in slang stretto”
Beh, se non droppa nessuno…
Quell’uomo si è fatto carico fin troppo delle mancanze di un gruppo alla deriva.
Perché questi ragazzi vincono??? Perché sono tutti italiani, e atra vedono per quella maglia, e vogliono fare il miracolo!!!!
Non ci sono bravi mestieranti nella loro nazionale!!!
Visione che non trova riscontro nella realtà. Halafihi e Ioane in nazionale gli ho sempre visto dare tutto
Steyn, Brex, Capuozzo… Troppi ce ne sono che si vede sono parte integrante del gruppo anche se nati altrove. Poi non sono tutti uguali, magari capita pure il mercenario ma credo che i problemi siano altri. Quando decidi di far parte di un gruppo squadra, secondo me il certificato di nascita lo pieghi e lo chiudi in un cassetto, almeno è quello che farei io e mi pare che tanti abbiano fatto così
Esatto mi ero dimenticato di loro, ma poi anche Negri e Polledri
Polledri ha pure rischiato di rimanere storpio contro la Scozia se non ricordo male, eppure sono sicuro che non vede l’ora di tornare in azzurro
Per non parlare del passato… Dominguez, McLean, Castrogiovanni… spero che il commento sia stato ironico, ma ho paura di no
Senza stranieri le si busca dalla Georgia altroche’.
Stucchevole.
I discorsi della corona non mi sono mai piaciuti.
Sdrammatizzare, sopratutto a 19 anni
credo che lei non sia molto avvezzo al rugby da giocatore, non ho mia sentito nessun capitano nel discorso prepartita sdrammatizzare dall’under 16 al peggior campo di serie C alla nazionale, devi caricare te stesso e i compagni non andare al luna park
Hanno creato apposta due parole distinte per definire lo sport e il gioco.
Nel primo l’obbiettivo è fare meglio dell’avversario e per fare ciò bisogna essere più bravi, più forti, più precisi e più motivati di lui.
Nel secondo l’importante è divertirsi e socializzare.
Ecco… il rugby è uno sport
Niente di nuovo. Più o meno il discorso che si sente negli spogliatoi in queste occasioni. Addirittura pubblicarne il video…mah
Beh, lo ammetto, all’inizio sono rimasto un pò sul filo del rasorio, tra il dire “bravo” e il dire “mah”. Vedo che non sono il solo a non amare i discorsi alla Braveheart. Sarà che per carattere, pratico e razionale, preferisco concentrami sulle cose concrete; sarà che ho 44 anni e che oggi non mi basta intravedere un poplite per eccitarmi, ma va anche detto che sono ragazzi e che a quella età è giusto andare dove tira il cazzo; e quindi bene insomma aizzarli così. Sicuramente meglio di “andiamo e facciamo del nostro meglio”.
Il mio verdetto è che se avessi 19 anni mi sentirei molto trascinato, ma chiaramente deve seguire un maturazione. Insomma, bene il discorso in una U20, ma ho letto sopra un paio di accostamenti infelici. Fare il capitano e metterci la faccia parlando a stampa e ragazzi prima e dopo le partite, quando le si perde tutte, è un mestiere molto difficile.
La musica la trovo infelice. A mio avviso era meglio lasciarlocosì com’era, giusto per rendere meglio l’idea di spogliatoio. Messo così sembra un pò grottesco, come quando Studio Aperto piazza “Le Onde” di Ludovico Einaudi sotto il servizio di un omicidio familiare.