L’Azzurro U18 Nicola Bozzo negli Espoirs del Perpignan

Dopo due anni alla Sedbergh School in Inghilterra, esperienza in Francia per il giovane centro di belle speranze

COMMENTI DEI LETTORI
  1. aries 12 Agosto 2022, 11:02

    Santé vs Bozzó

  2. Parvus 12 Agosto 2022, 11:06

    A breve i ragazzi verranno contatti già nell’under 16!!!!

    • ginomonza 12 Agosto 2022, 11:15

      Ma chi va nelle accademie delle franchigie?
      Quelli senza avvenire?
      Beh Innocenti ha deciso di smantellare in rugby italiano per farne una succursale argentina?

      • ColdColdMan 12 Agosto 2022, 11:31

        Se qualche ragazzo ha la voglia di fare l’esperienza all’estero non vedo che male ci sia

      • roff 12 Agosto 2022, 19:17

        Quelli le cui famiglie non possono permettersi college inglesi da +20k/anno

      • Shakespeare 12 Agosto 2022, 23:06

        @gino
        Forse non te ne sei accorto, ma da anni l’Italia ha una forte emigrazione di giovani studenti e professionisti di belle speranze al di fuori del rugby.
        Innocenti non centra niente: il problema (ammesso che sia un problema) e’ l’Italia che e’ sempre meno attrattiva come paese in cui lavorare per gli Italiani.

  3. blackwolf 12 Agosto 2022, 11:31

    Invece di perdere tempo e denaro nel vano tentativo di formare talenti in casa, mi sembra più economico ed efficace lasciare che vadano a formarsi in paesi più preparati e strutturati. Le accademie sono il rifugio per quanti non hanno richieste dalla Francia o Inghilterra…anche questa è una strategia.

    • Pivez 12 Agosto 2022, 15:46

      Richiesti da Francia e Inghilterra?
      Secondo te vengono a prendere 16enni in Italia da mantenere all’estero con una base di 53000 tesserati (totali compresi arbitri allenatori e accompagnatori, dati 2021-22).
      Più plausibile che pochi giocatori decidano di fare un percorso di formazione all’estero che coincide con l’attività sportiva.
      Mio figlio è in procinto di entrare in Accademia franchigia, ma per l’impegno fisico e mentale richiesto e la contropartita economica offerta dai club nostrani gli direi di lasciar perdere.
      Il nanismo del rugby italiano è tutto qui… Per i pochi tanta passione e soldi zero.

    • Shakespeare 12 Agosto 2022, 23:12

      L’Argentina infatti con le sue solide strutture giovanili forma dei bravi giovani di belle speranze che poi vanno a fare il salto al professionismo in Europa, visto che in casa non hanno clubs in grado di sostenerli come professionisti con stipendi competitivi.
      E’ una strategia anche questa. Pero’ forzata dalle situazioni, visto che loro ci avevano anche provato a strutturare un professionismo locale, ma questa volta non ha funzionato… e sono tornati in Europa / Australia. Succede.
      Pero’ la formazione giovanile resta sempre molto forte.

  4. SilverShadow 12 Agosto 2022, 11:41

    Capisco poco certi commenti. Ragazzi che andavano nelle giovanili di club esteri ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Al momento parliamo di 4 ragazzi nel giro dell’alto livello che saranno espoirs in Francia (ma ce ne sono anche altri fuori dal giro). Quattro, non cento, come i georgiani.
    Battara l’anno scorso era andato a Tolone ma quest’anno è tornato, Montemauri è stato un’annetto allo Stade Francais un paio di stagioni fa ma pure lui è tornato. Casilio era alle Wasps ma ora farà l’Accademia Benetton, mentre Turrisi resterà lì.
    Nulla di eccezionale.

    • Camoto 12 Agosto 2022, 12:48

      Vero ci son sempre stati.
      Quest’anno però qualche numero in più, dalla sola under 20 Sante, Mey e Odiase più probabilmente Vintcent.
      A me non spiace che facciano queste esperienze, il problema è, come sottolinea @ginomonza, cosa offriamo noi.
      In top10 fanno panchina, persino Garbisi era dietro Menniti nel Petrarca e le nuove accademie under23 delle franchigie sembrano una fregatura:
      – quanto giocheranno?
      – quanto guadagnano? Ho la sensazione che sia anche meno di quello che prenderebbero in top10

      • Bimbubam 12 Agosto 2022, 13:58

        Garbisi aveva 18 anni e Menniti Ippolito è una delle aperture più forti e rappresentative del campionato negli ultimi 10-15 anni, non mi sembra strano né sbagliato che stesse in panca

        • Camoto 12 Agosto 2022, 14:17

          In realtà ho preso una bela cantonata.
          A far la comparsa fu Rizzi nel 2017-2018.
          Garbisi arrivò nel 2019 quando Menniti andò al Rovigo.

        • ginomonza 12 Agosto 2022, 17:55

          Cioè quando tutti i loro allenatori dicono che devono giocare tu lo trovi corretto stare in panca,?

          • Bimbubam 13 Agosto 2022, 11:00

            Non dico in panca a fare la muffa, ma a 18 anni sarà anche normale non essere la prima scelta, o no?

    • blackwolf 12 Agosto 2022, 13:29

      Il mio era un commento ironico… se il tuo riferimento era al mio commento…. premesso che non ho particolari simpatie per Innocenti…da quando è stato eletto…sembra che tutti i problemi del rugby italiano siano causa sua…ma chi pensate che sia superman che in meno di un anno risolve problemi che nessuno è riuscito a risolvere prima in 10 o più anni? Suvvia un pò di equilibrio…
      Se vogliamo essere seri…ed ora non sono ironico….è vero i ragazzi che vanno a completare la loro formazione all’estero ci sono sempre ststi e sempre, probabilmente, ci saranno….e aggiungo, finchè vanno in Francia e GB o NZ e Astrulia meno male, perchè secondo me fanno bene e fanno anche del bene al nostro movimento…se poi scelgono di indossare la maglia azzurra…ci dovremmo iniziare a preoccupare se inizieranno ad andare in Spagna, Romania…..

  5. Fabfab 12 Agosto 2022, 14:50

    Anche Paul Derbyshire passò dal Cecina al Prato per poi farsi un anno o due allo Stade Français prima di tornare alla Benetton. Non ci vedo nulla di strano. Molti ragazzi di quell’età sfruttano il rugby per farsi una bella esperienza all’estero, per imparare le lingue e vedere il mondo da altri punti di vista. Se poi riescono anche a diventare ottimi giocatori ben venga. Queste esperienze non vanno valutate solo dal punto di vista sportivo

  6. Parvus 12 Agosto 2022, 15:14

    che i ragazzi vadano contatti dopo l’under 20 ci sta, per me dopo l’under 18 mi pare veramente prematuro.
    poi concordo con ginomonza che parla di succursale argentina.
    rincaro, se avessimo il meglio dall’argentina come lo abbiamo a volte avuto nel passato come tati milano rodolfo ambrosio ecc…. e per finire con diego, ci può stare, ma purtroppo non è così, anche se abbiamo incassato dei bei giocatori come nemer…..
    allora prefirirei che fosse rimasto aubod conor e catt e avrei inestato franco nelle under a fianco del bravissimo brunello…., questo per non vedermi soffiar via-perdere giocatori come mey odiase sante bozzo stesso, vincent, passando per paolo garbisi che ha fatto fare un salto indietro alla squadra che ha reso i servigi 2021-22.
    purtroppo non abbiamo un solido progetto e solidi obiettivi, speriamo sempre che qualcuno ci tolga il ragazzo dotato di buon fisico e di buona tecnica, sperando che lo istruiscano-allenino bene.
    così da avere un ottimo giocatore per la nostra nazionale.
    insomma speriamo sempre che ci sia il buon samaritano che tanto buono come sappiamo non è, che ci tolga-valorizzi i migliori perchè noi non sappiamo far fare il salto di qualità a nessuno!!!!! ma se avevamo aboud che ha strategicamnete cambiato il rugby giovanile in irlanda e poi l’irlanda maggiore, e lo abbiamo perso…., MA DOVE VOGLIAMO ANDARE!
    abbiamo fior fiore di allenatori e li perdiamo….., purtroppo facciamo ridere i polli e i cunici.
    come ho già scritto, io rafforzerei tutte le aree tecniche della federazione, con tecnici stranieri, e terrei tutti i giocatori in ITALIA, altro che inghilterra, francia ecc…..
    solo così possiamo fare il salto di qualità, non acquistando una caterva di argentini di 3- 4 fascia per il nostro domestic ed inserendo nel nostro domestic e nelle franchigie i nostri migliori giovanotti.
    buon pomeriggio a tutti.

    • Bimbubam 12 Agosto 2022, 16:10

      Ciao Parvus
      Obbligare i giocatori in italia a chi fa bene? Per i giocatori “junior” (quelli sotto i venti insomma) gli stai impedendo di vivere un’esperienza estera che a quell’età dà tantissimo (oltre che imparare una lingua straniera ed essere esposti a una cultura diversa, che fa sempre bene). Per i giocatori “senior” (quelli da maggiore) lo stesso, e in più gli impedisci di giocare in un palcoscenico di livello più alto, che fa schifo perché se sei uno sportivo e hai i numeri, vuoi competere nel livello più alto. Su alcune cose sono anche d’accordo con te, ma quando dici che terresti (e immagino tu intenda obbligare) i giocatori in Italia, non farebbe bene a loro né al movimento. Piuttosto che tenere i giocatori in Italia, rendiamo le squadre italiane appetibili (e significa stile di gioco, allenatori, infrastrutture, obiettivi ambiziosi e molto altro).
      Riprendendo quanto avevo detto ai tempi (onestamente non ricordo se sotto un tuo commento, o quello di qualcun altro), se fossi stato Garbisi e fossero riusciti ad obbligarmi a rimanere in Italia, piuttosto avrei smesso di giocare a rugby. Se sei un campione e ti impediscono di giocare al livello che ti compete (o che senti di poter raggiungere) per me tanto vale smettere
      PS sei sicuro che nell’under 18 i giocatori vengano contattati da fuori? Secondo me si sono proposti loro, e più per lo studio e l’esperienza personale che per il rugby, che pure è un bel bonus. Per gli under 20 invece già ci credo di più

      • Fabfab 12 Agosto 2022, 17:24

        È la stessa cosa che ho scritto io. Infatti i ragazzi di 18 anni “sfruttano” il rugby per altri obiettivi (lingua, cultura, mettersi in discussione, scelte di vita, ecc.. Se col rugby va male hanno comunque accumulato esperienze utili per il proprio futuro sia personale che lavorativo. Per atleti che invece hanno più di 20 anni e che quindi puntano proprio sull’attività agonistica, conta la legge di mercato: sono professionisti e scelgono la realtà che li appaga di più. L’unica soluzione sarebbe fare come in Galles: sono convocabili in nazionale solo i giocatori che giocano nel Paese di origine, a meno che non abbiano accumulato un consistente numero di caps. Ora, al netto che non so quanto guadagnino i giocatori gallesi rispetto agli italiani che giocano nelle franchigie, ma è comunque possibile che i nostri giocatori sceglierebbero comunque squadre inglesi e francesi per soddisfazioni di carattere economico e sportivo. E noi avremmo una nazionale ancora più carente. Fino a che nel rugby nostrano non gireranno molti più soldi e ad un livello competitivo pari a quello delle squadre più blasonate dubito che la possibilità di trattenere giocatori italiani in Italia sia percorribile

    • Shakespeare 12 Agosto 2022, 23:25

      @Parvus
      Per fare il professionismo ci vogliono denari e (a lungo termine) i denari arrivano se c’e’ il pubblico. Non si puo’ sperare di vivacchiare alle spalle di qualche mecenate.
      In Italia non c’e’ pubblico, per cui il professionismo ha bisogno di aiuti parastatali, che non basteranno MAI da soli a risolvere i problemi.
      Visto che, per i detti motivi, in Italia non ci sono abbastanza soldi nel rugby, si e’ costretti ad ingaggiare chi ha il miglior rapporto costo (basso) / prestazione. Giustamente un ragazzo Italiano in generale, visti i proventi che puo’ garantire il rugby preferisce fare il tassista (Bezzati) o andare a lavorare nell’azienda di famiglia (Cittadini) o andare a lavorare nei campi di famiglia (non mi ricordo il nome di quel ragazzo polesano – scusate) o preferisce studiare (non mi ricorso il nome di quell’ala del Petrarca, soprannominata Lomu, che ha preso questa giustissima decisione qualche anno fa… stasera mi dimentico tutti i nomi…), per cui puo’ capitare benissimo che un ragazzo Argentino accetti certi ingaggi ai minimi termini e, rispetto all’ingaggio scarso, fornisca delle prestazioni superiori alla concorrenza di quel livello di prezzo.
      Il professionismo straccione.

      Il problema secondo me non e’ tanto nella dirigenza che per forza di cose si barcamena, ma nel fatto che il pubblico non c’e’. Non c’e’.

  7. albe 12 Agosto 2022, 16:58

    La notizia è anche che mentre loro usano il Seven per testare i giovani noi snobbiamo quei pochi che i soldi li hanno (Banzato) per rispettare la marchetta elettorale (16esimo uomo)

    • Shakespeare 12 Agosto 2022, 23:27

      La notizia e’ che in qualche paese il pubblico va a vedere anche il seven e in Italia non vanno neanche le morose dei giocatori.
      Di cosa ci lamentiamo?

      • albe 13 Agosto 2022, 09:33

        Il pubblico arriva se crei l evento. Il torneo seven in Francia è stato spinto tantissimo

        • Shakespeare 13 Agosto 2022, 14:07

          In Italia da troppi anni il pubblico per il rugby (specialmente di club) non arriva. Puoi creare tutto quello che vuoi per lanciare una specifica occasione.
          Sono super d’accordo con te che bisogna che in Italia si lavori moltissimo sotto questo aspetto, ma non aspettiamoci risultati al livello della concorrenza internazionale nel giro di una stagione. Ci vorra’ molto tempo e sara’ difficile sostenere gli sforzi organizzativi per tutto il tempo che sara’ necessario.

          In Francia il pubblico e’ arrivato prima (molto prima) e poi man mano i club hanno cominciato a “creare gli eventi” (si tratta comunque di investimenti che non tutti si possono permettere). Li’ come presenze allo stadio partono da qualche buona certezza.

          Diverse stagioni fa ormai, l’Ulster otteneva risultati sul campo particolarmente scarsi (capita, anche nelle migliori famiglie), ma il pubblico ha continuato a venire allo stadio e quella e’ stata la base per il rimbalzo, nel giro di qualche stagione, per tornare tra i primi in Europa.
          Se il pubblico non ci fosse stato, sarebbero ancora a fondo classifica (per caso fischiano le orecchie a qualcuno?). Pero’ il pubblico c’e’ stato.

  8. roff 12 Agosto 2022, 19:19

    Ottimo CV il ragazzo

  9. Parvus 12 Agosto 2022, 21:50

    Rispondo domani, ho appena mangiato una pasta con mazzancolle, pomodorini, inaffiata da un ottimo malvasia friulan.
    Buona notte amici.

  10. Parvus 13 Agosto 2022, 09:08

    vorrei tentare di rispondere ai molti ma non a tutti, perché penso che non tutti pensino come i molti ma come il sottoscritto, e forse hanno paura di dirlo.
    carissimi, innanzittutto io cercerei di copiare gli irlandesi o gli inglesi, da qualche parte “devo” prendere spunto- o il punto di partenza, o anche gli stessi agerntini, che ne dite…???
    bene rientriamo nel merito della questione, come far alzare il livello delle nostre franchigie e quello della nostra nazionale, fine ultimo di una federazione (è molto importante che abbiate almeno chiari gli obiettivi di una federazione).
    perhè dico copiare, perché eravamo messi bene, o per meglio dire eravamo sulla strada giusta, vedi aubod, avevamo chi aveva disegnato il settore giovanile in irlanda, paese di per se nelle ultime posizioni della classifica internazionale…, scherzo…., avevamo conor forse non il migliore allenatore, ma quello che l’inghilterra ha voluto per collegare club e federazione su come alzare il livello del gioco in premier…., avevamo catt, altro brocco che ora mi pare alleni la somalia, senza dispezzare il movimento somalo, anzi!!!! è stato smatellato giustamente-ingistamente poi lo vederemo nei prossimi anni, il sistema di reclutameneto e di formazione dell’alto livello giovanile, per darlo in toto o quasi in toto alla franchigie, io mi auguro che sia giusto, e spero e mi auguro che sia efficace anzi spero e mi auguro che sarà efficace negli anni avvenire.
    visto poi l’arrivo in massa di giocatori come ben tutti sanno, argentini, e come tutti sanno di non prima o seconda fascia, potremmo già tirare qualche somma, ma abbiate cortesia, vorrei aggiungere la diaspora voluta-non voluta non sto qua con il microscopio a selezionare chi è andato in francia per fare una bella e formativa esperienza, e per le francesine, o è andato in inghilterra chiamato, sto solo guardando e fotografando quello che succede, non ultimo garbisi vecio, ma anche minozzi, o lo stesso campa, ecc…., come dicevo vedo un moviemento verso l’uscita giovanile e non, e un movimento in entrata da altri paesi che sono molto più giù di noi nella classifica internazionale come l’argentina. mi pare che la romania, la georgia e tutte quelle nazionali di seconda fascia, siano dedite a inviare-perdere-a lasciar andar via per motivi di studio o di formazione o di vita, moltissimi loro giocatori giovanili, quindi vi chiedo, forse l’inghilterra, o la francia, o l’irlanda stessa, forse l’australia, o forse l’argentina lo fanno???? mi pare che tutte le nazionali della prima fascia non siano dedite a fare e concepire i loro progetti sportivi per formare atleti interazionali, così come facciamo noi, o i georgiani ecc…..
    l’irlada perfino obbliga alcuni giocatori a cambiare squadra di club, questo per valorizzare il giovane in questione, ma soprattutto per perseguire i fini istituzionali di una federazione, e avete vito in che stati è l’irlanda, è tra le ultime posizioni della prima fascia…., scherzo!!!!!
    la meditazione su quanto esposto è d’obbligo.
    teniamoci i bocie nelle franchigie o nel nosro domestic, non prendiamo giocatori stranieri, cerchiamo di alzare la voglia di arrivare ad avere una maglia azzurra, guardate il caso ioane, fortissimo giocatore, indispensabile per treviso e per la nazionale…., e qualcuno gli voleva anche dare la fascia da capitano!!! sic!
    ora vado al lavoro, vi auguro una buona giornata a tutti.

    • Shakespeare 13 Agosto 2022, 14:42

      Caro Parvus,
      viviamo in un mondo del lavoro competitivo per tutte le professioni e anche per il rugby.
      Nel mondo, gli unici paesi nei quali ci si puo’ veramente “sistemare per la vita” sono l’Inghilterra e (ancora di piu’) la Francia. Perche’? perche’ hanno piu’ pubblico di tutti e quindi piu’ sponsor e piu’ soldi di tutti.
      Come conseguenza, tutti vogliono andare a giocare li’, se possono. Anche Sexton e Carter (e anche Wilkinson) sono andati a giocare in Francia, tanto per dire. Nemmeno la Nuova Zelanda puo’ competere.

      Da qualche anno, Inghilterra e Francia, per arrestare il flusso di immigrati stranieri nel rugby, hanno introdotto delle limitazioni agli stranieri o delle facilitazioni a chi fa giocare talenti locali. Come conseguenza e’ diventato interessante, per dei giovani di belle speranze stranieri, andare a giocare in quei paesi da giovanissimi, per poter rientrare negli schemi come giocatori sviluppati localmente. Ovviamente vanno a tentare questa strada senza certezze e senza guadagnare niente finche’ non arriveranno ad un certo livello. Un investimento su se’ stessi.

      Cosa fanno gli altri, in attesa (forse) di aumentare il loro pubblico? Cercano di gestire al meglio le proprie risorse con un misto di sostegno ai propri talenti, limitazioni agli stranieri, scelte realistiche con il budget limitato a disposizione, eccetera.
      C’e’ chi e’ piu’ bravo, come l’Irlanda, chi e’ meno bravo, chi e’ piu’ sfortunato, tipo l’Argentina con la crisi economica del paese, e chi e’ meno sfortunato, chi e’ piu’ bravo sotto certi aspetti e chi sotto certi altri. Il problema e’ che a lungo termine solo l’aumento del pubblico (pagante) puo’ consentire un professionismo sostenibile e competitivo con Inghilterra e Francia.
      Si puo’ discutere se in Italia stiamo usando al meglio le poche risorse a disposizione o no, ma sarebbe meglio far aumentare le risorse a disposizione (=serve molto piu’ pubblico).
      Con le risorse a disposizione e un movimento praticamente amatoriale, gli unici che possono essere interessati agli scarni e incerti rimborsi spese a disposizione per la grandissima maggioranza dei giocatori del campionato nazionale sono dei giocatori provenienti da paesi in crisi economica, ma che non trovano spazio in Francia e Inghilterra. Ricevono trattamenti economici e incertezze di pagamento che non sono attrattivi per i giovani Italiani e forniscono delle prestazioni sul campo che, a parita’ di paghetta, sono superiori. Perche’ te la prendi con i poveri Argentini che a casa loro hanno un’inflazione al 70%? Fanno quello che possono meglio che possono. Fossero piu’ bravi avrebbero trovato ingaggio altrove.

      Bisogna poi aggiungere che la situazione e’ simile sotto praticamente tutti gli ambiti professionali in Italia. Perche’ le nostre infermiere emigrano verso altri paesi e noi importiamo badanti dall’est Europa? Perche’ in Italia non siamo disposti o non siamo in grado di pagare le alte professionalita’ in modo competitivo con altri paesi del mondo e preferiamo assumere personale a bassissimo costo, ad un costo cosi’ basso che molti Italiani preferiscono autofinanziarsi l’espatrio.
      Ho fatto solo un esempio, ma si puo’ citare qualcosa di simile per tutte le professioni.

      Per questo trovo strano che tu dia tutta la colpa alla Federazione come se prima noi si stesse benissimo: la Federazione ha un budget sensibilmente piu’ basso di quello degli altri del Sei Nazioni e sta ottenendo risultati in linea col resto del sistema Italia, che va sensibilmente meglio del’Argentina, ma sensibilmente peggio dell’Irlanda. Non facciamo discorsi da nobili decaduti, che l’Italia del rugby non ha mai fatto parte della nobilta’.

  11. Parvus 13 Agosto 2022, 15:50

    ciao Shakespeare,
    certo che sai scrivere come il tuo omonimo inglese.
    dal punto di vista emotivo ti posso dar ragione, dal punto della ragione, no, assolutamente no.
    come ho già spiegato, avevamo la possibilità di continuare con i due irlandesi e con l’inglese (catt)e non lo abbiamo fatto, potevamo spostare connor a dor e inserire in campo il franco sud africano, visto che moltissimi in questo forum davano dell’incompetente all’irlandese e non lo abbiamo fatto, inseriamo franco per la gestione di tutta la macchina dell’alto livello e non sappiamo che franco voleva allenare e non dirigere l’alto livello….., abbiamo tirato su dei bei giocatori e vanno tutti via, e la diaspora penso aumenterà…., la federazione ha degli obiettivi…, ma a dirla tutta francamente mi pare, che nessuno li voglia perseguire…., le franchigie sono diventate delle squadre con pochi giocatori nazionali e con molti giocatori stranieri, poi le percentuali non le ricordo….., spero di non fare brutta figura…, mentre dovevano essere l’incubatore di nuovi giocatori, che abbiamo e che sono o stanno andando all’estero…., vedi tutti quelli che ho nominato e molti altri che ho dimenticato…., capisco il fattore pubblico, e lo condivido, capisco il fattore che el bocia va in inghilterra, impara bene l’inglese e andrà a fare nel prossimo futuro la guida turistica a firenze venezia o roma, ma tutto quello che dici e spieghi sono bellissime foto di una realtà che comunque esiste ma che se copiassimo quelli più bravi a partire dagli argentini ( io non ho niente contro i nostri oriundi italiani o contro gli argentini stessi, anzi mi sono simpaticissimi!) nel costruire una nazionale forte con molti italiani e pochi naturalizzati, dove uno come ioane per aver la maglia azzurra deve sudare non 7 ma 107 camicie, e dove le persone non si sbilanciano a volerlo capitano!!!! quanti post hai letto con me che qualcuno voleva ioane capitano…, dai…!!!
    io penso e ne sono sicuro che una gestione diversa dei nostri mey, sante, odiase, ecc…, come fanno nel paese dei trifogli ci porterebbe di fatto entro i primi 10….., dai non è perchè manca il pubblico.
    sempre un caro saluto.

    • Shakespeare 13 Agosto 2022, 21:52

      @ Parvus
      Capisco che hai voglia di discutere in dettaglio di come cerchiamo di barcamenarci alla meno peggio provando questo o quell’allenatore o dirigente, ma alla fine si tratta di provare dei cerotti piu’ o meno grandi o piu’ o meno adatti alla lunghezza della nostra ferita.
      Sono pero’ solo cure sintomatiche e non sistemiche. Io preferirei pensare a curare la malattia, cosi’ i cerotti diventano dei dettagli opzionali.
      Io credo che la soluzione dei problemi dell’Italia del rugby debbano venire dal pubblico piu’ che dalla FIR. Secondo me, se il pubblico e’ presente, poi i dettagli dei dirigenti piu’ o meno professionali o capaci si mettono in linea da soli.
      Non mi piace tanto speculare su quello che vorrei che altri facciano (mi sento come i vecchi che guardano i lavori in corso), ma preferisco pensare a quello che posso fare io per contribuire alla situazione… e quello che posso fare e’ invitare piu’ gente possibile allo stadio. Le altre (poche) cose che potrei fare non contribuirebbero comunque a migliorare le cose.

  12. Parvus 14 Agosto 2022, 09:03

    se la metti così l’unica cosa che possiamo fare come ho fatto io, è portare il filglio a fare rugby, e andare allo stadio a vedere la partita, ma penso e sono sicuro che anche solide opinioni siano importantissime nel mondo del rugby, e avere una opinione che la panacea sia avere solo molto pubblico, sia troppo riduttivo.
    io resto fermamente ancorato a quello che ho espresso di cui sopra, anzi lo discutiamo quasi ogni giorno con altri dirigenti di associazioni sportive minori, allenatori di varie categorie con atleti ed ex atleti (molti e non tutti del mondo del rugby).
    per me, per noi, la soluzione è copiare i più bravi anche se hai dei margini ridottissimi a livello economico, perchè allora non si spiegherebbe l’argentina che con poco anzi pochissimo fa tantissimo. per me rimane solido e imprescindibile come si usano i fondi dati…., se imparassimo ad usare quei 4 soldi che poi non sono 4 ma un pò di più e se valorizzassimo in maniera precisa e con obiettivi precisi, saremo padroni di un nostro gioco e con molti itaiani di più di quelli che ora sono presenti in nazionale.
    obiettivi, programmazione, ed uso dei fondi.
    buona domenica.

    • Shakespeare 14 Agosto 2022, 22:54

      L’Argentina con pochissimo fa tantissimo perche’ ha un movimento di rugby di base (a livello di club) incredibile. Gli stadi dei club sono spesso pieni. Gli Argentini, quando vanno in spiaggia, oltre a racchettoni e altri giochi si portano anche la palla da rugby, per capirsi.

      Queste sono le cose sulle quali possiamo / dobbiamo lavorare per sistemare i nostri problemi a lungo termine.

      Poi, quando i giocatori argentini sono pronti al salto nel professionismo, quando si e’ potuto, li si e’ trattenuti in patria, altrimenti li si e’ lasciati andare all’estero a perfezionarsi e a fare grande esperienza con club europei o australiani, eccetera.

      • Parvus 15 Agosto 2022, 09:01

        carissimo shakespeare, allora noi andiamo male perché non andiamo in spiaggia con il pallone ovale, e perchè non abbiamo pubblico…., direi troppo riduttivo.
        come ben ho esposto, vorrei che tu entrassi nel merito delle questioni.
        spero di incontrarti a treviso o a parma, qualche volta vado da mio figlio e vado la a vedere qualche gara casalinga delle zebre…, e farti cambiare idea !!!! un caro saluto.

        • Shakespeare 15 Agosto 2022, 22:59

          @ Parvus
          Sono d’accordo che andiamo molto male… proprio perche’ vorremmo costruire il tetto senza avere prima costruito il resto della casa.
          Poi, ti diro’ che per mia indole non mi aspetto che niente arrivi dall’alto e preferisco darmi da fare per costruire quello che vorrei vedere partendo dal basso.
          Per quanto riguarda incontrarsi non e’ impossibile, ma nemmeno molto facile, visto che anch’io sono uno dei tanti professionisti Italiani emigrati all’estero e negli ultimi 15 anni o giu’ di li’ sono stato per lavoro in tre diversi continenti, spostandomi svariate volte.

  13. Parvus 14 Agosto 2022, 09:05

    ahhh dimenticavo, che nicola bozzo vada o a parma o a treviso, o viceversa, ma che stia in italia!
    facciamo l’italia dalle piccole cose!

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