Per il prima linea all’orizzonte c’è una nuova avventura
John Afoa non si ferma. Il pilone giocherà in Francia fino a 40 anni
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Ieri ho visto la mia prima partita su Mola, in realtà solo il secondo tempo di London Irish-Wasps e mi chiedevo quanto anni avesse Jimmy Gopperth… be’, anche lui è un 1983, come Parisse e come Afoa (e come me, tra l’altro)! Sono sempre di più i giocatori che smettono verso i 40, ma soprattutto ad alti livelli, giocano in campionati impegnativi. È sorprendente, perché penso che il rugby odierno sia parecchio più usurante che in passato.
Tutti questi personaggi che riescono a tirare oltre i limiti consueti sono atleti particolarmente in contatto con il proprio corpo. Mi ricordo un’intervista, credo fosse uno specialista in recupero post infortunio, chiamato in causa per fare rientrare Sofia Goggia in tempo, in cui lui si proclamava ottimista sul rientro della sciatrice e la definiva particolarmente in contatto col proprio corpo. Disse che in un solo altro caso si era trovato a lavorare in una situazione simile, si trattava di Parisse… Che lui non conosceva ma rimase stupito dalla conoscenza del proprio fisico e dei suoi limiti. Insomma, sicuramente questi atleti hanno una gran gestione di loro stessi, non fa che piacere vedere dei quarantenni ancora a questi livelli, Parisse poi fa ancora la differenza! Bravi loro chapeau! Non è facile