Sei Nazioni femminile 2022: la preview del Torneo e le formazioni della prima giornata

Inghilterra favorita ai nastri di partenza, la Francia è la principale rivale. Quattro squadre per il terzo posto

Schede biografiche Italia femminile

Sei Nazioni femminile 2022 – ph. Luca Sighinolfi

Alle ore 13:00 di sabato 26 marzo, nel momento del calcio d’inizio di Scozia-Inghilterra, si alzerà l’alba sul Sei Nazioni femminile 2022.

Un Torneo che, separandosi dall’omologo maschile per la seconda edizione consecutiva, esce dal cono d’ombra dov’era relegato e si conferma come principale palcoscenico del rugby internazionale in avvio di primavera.

I favori del pronostico sono tutti per l’Inghilterra. La squadra allenata da Simon Middleton, premiato nel 2021 come Miglior allenatore dell’anno, è in serie positiva da 17 partite consecutive e a novembre ha sonoramente battuto per due volte consecutive la Nuova Zelanda, seppur quest’ultima fosse orfana di alcune delle migliori giocatrici.

L’Inghilterra ha vinto le ultime 3 edizioni del Torneo e 17 delle 25 disputate fin qui. È prima nel ranking mondiale e, se si dovesse fare un XV delle migliori giocatrici al mondo, rischierebbe di finire in doppia cifra per il numero di interpreti di livello mondiale attualmente in rosa.

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La principale stella è Emily Scarratt, centro di 32 anni con 95 caps e detentrice del record per il maggior numero di punti segnati da una giocatrice della nazionale inglese. Nel 2014 ha vinto la Rugby World Cup, nel 2016 ha capitanato Team GB alle Olimpiadi di Rio, nel 2019 ha vinto il titolo di Giocatrice dell’anno e nel 2020 quello di Miglior giocatrice del Sei Nazioni. Nel 2021 le è stato accordato il titolo di Member of British Empire. Ritorna a rappresentare l’Inghilterra dopo un lungo infortunio.

Al suo fianco le migliori interpreti delle Red Roses sono: Sarah Hunter, compagna di club si Scarratt e capitana della squadra con 130 presenze internazionali; Poppy Cleall, seconda o terza linea di grande impatto, miglior giocatrice del Sei Nazioni femminile 2021; Abby Dow, imprendibile ala delle Wasps. Attenzione a Holly Aitchison: ha solo 4 caps ma ha fatto molto bene in assenza di Scarratt in mezzo al campo.

La principale rivale dell’Inghilterra è la Francia, squadra in terza posizione nel ranking mondiale e anch’essa reduce da una doppia vittoria sulle Black Ferns a novembre. La partita decisiva potrebbe essere lo scontro fra le due squadre su suolo transalpino alla fine del Torneo.

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La squadra francese è forse quella più somigliante al corrispettivo maschile: ha un pacchetto di avanti ruvido e fisicamente performante e una linea di trequarti di puro talento e grande classe. Davanti occhio alla giovane prima linea Rose Bernadou e alla numero 8 Emeline Gros, sui trequarti fa paura il triangolo allargato, con a disposizione Caroline Boujard, Emilie Boulard e Jessy Tremouliere.

Le altre quattro squadre, a meno di grosse sorprese, lottano alla pari per conquistare il terzo posto.

Dopo la delusione della mancata qualificazione mondiale e le polemiche sul poco interesse della federazione per il mondo femminile, l’Irlanda lancia un nuovo ciclo. Poca esperienza in squadra, ma tanto talento, soprattutto nel reparto arretrato. La stella Beibhinn Parsons torna da un infortunio, le sue condizioni sono da valutare. Occhio però alla sua sostituta Amee-Leigh Murphy Crowe, che proviene dal rugby a sette.

Il Galles può contare sui solidi progressi degli ultimi tempi e sull’ottimismo portato dalla decisione federale di investire nel rugby femminile, fornendo contratti centralizzati alle atlete della nazionale. Le due giocatrici maggiormente in vista sono la potente capitana Siwan Lillicrap e l’ala Jasmine Joyce, imprendibile ala già stella di Team GB alle Olimpiadi di Tokyo, dove è riuscita ad ottenere un posto da titolare in una squadra dominata dalle atlete inglesi. Occhio anche alla diciottenne Sisilia Tuipulotu, seconda linea figlia di Sione Tuipulotu (non quello della Scozia, ma 28 caps con Tonga) e cugina del giocatore degli Scarlets Carwyn Tuipulotu, di Taulupe Faletau e dei fratelli Vunipola. Ha incominciato a giocare solo a 16 anni, ma da allora ha bruciato le tappe: buon sangue non mente.

La Scozia arriva da una serie di importanti risultati: prima ha battuto l’Irlanda nel match decisivo del torneo di qualificazione mondiale in Italia, poi ha centrato il biglietto per la Rugby World Cup battendo la Colombia nel Torneo di Ripescaggio. I progressi della formazione scozzese sono evidenti e c’è grande entusiasmo. La stella della squadre è la numero 8 Jade Konkel, una giocatrice a tutto tondo con una importante esperienza alle spalle.

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Le Azzurre, infine. L’Italia debutterà domenica 27 marzo a Grenoble contro la Francia, e poi avrà l’Inghilterra in casa il 3 aprile. Un avvio di Torneo non facile, con l’Irlanda che arriva poi come terza, difficile sfida sul campo delle avversarie. Andrea Di Giandomenico ha la necessità di allargare una rosa forse mantenuta troppo uguale a sé stessa nel corso degli anni. L’assenza di partite nella finestra internazionale autunnale è stata forse un’occasione persa per arrivare al Sei Nazioni con una preparazione migliore.

Certo è che l’Italia porta un rugby entusiasmante e originale, fatto di corse per linee dirette e continuità, con la volontà di non far mai morire il pallone. In mezzo al campo Michela Sillari e Beatrice Rigoni formano una coppia in maglia 12 e 13 di qualità assoluta.

Con la Rugby World Cup alle porte assestare qualche vittoria è fondamentale per tutti non solo per il prestigio intatto del Torneo, ma anche in ottica delle future sfide che caratterizzeranno il mondiale neozelandese.

La prima giornata

Scozia-Inghilterra e Irlanda-Galles aprono il Sei Nazioni femminile 2022 nella giornata di sabato. Le quattro squadre hanno già annunciato le loro formazioni per la prima giornata, mentre Italia e Francia lo faranno nella giornata di venerdì.

L’Inghilterra si presenta con un XV che mischia novità ed esperienza: Sarah Hunter guida una squadra dove ci sono Cleall, Dow e Scarratt, ma non c’è la Giocatrice dell’anno Zoe Aldcroft. 7 giocatrici su 23 hanno meno di 5 caps, esordirà Emma Sing. Per la Scozia 50 caps per Jade Konkel.

L’Irlanda per il Galles sceglie una formazione con una esordiente, la 22enne mediana di mischia Aoibheann Reilly, e solo un’atleta, Eimear Considine, sopra i 20 caps. Doppio playmaker con l’apertura Stacey Flood spostata a primo centro.

Scozia-Inghilterra
Scozia: 15 Chloe Rollie, 14 Rhona Lloyd, 13 Hannah Smith, 12 Lisa Thomson, 11 Megan Gaffney, 10 Helen Nelson, 9 Jenny Maxwell, 8 Jade Konkel, 7 Rachel McLachlan, 6 Rachel Malcolm (C), 5 Louise McMillan, 4 Emma Wassell, 3 Christine Belisle, 2 Lana Skeldon, 1 Leah Bartlett.
A disposizione: 16 Molly Wright, 17 Lisa Cockburn, 18 Katie Dougan, 19 Lyndsay O’Donnell, 20 Eva Donaldson, 21 Sarah Law, 22 Meryl Smith, 23 Shona Campbell

Inghilterra: 15 Ellie Kildunne, 14 Heather Cowell, 13 Emily Scarratt, 12 Holly Aitchinson, 11 Abby Dow, 10 Helena Rowland, 9 Leanne Infante, 8 Sarah Hunter (C), 7 Marlie Parker, 6 Poppy Cleall, 5 Abbie Ward, 4 Rosie Galligan, 3 Sarah Bern, 2 Lark Davies, 1 Maud Muir.
A disposizione: 16 Connie Powell, 17 Vickii Cornborough, 18 Bryony Cleall, 19 Sarah Beckett, 20 Alex Matthews, 21 Lucy Parker, 22 Amber Reed, 23 Emma Sing

Irlanda-Galles
Irlanda: 15 Eimear Considine, 14 Amee-Leig Murphy Crowe, 13 Eve Higgins, 12 Stacey Flood, 11 Lucy Mulhall, 10 Nicole Cronin, 9 Aoibheann Reilly, 8 Brittany Hogan, 7 Edel McMahon, 6 Dorothy Wall, 5 Sam Monaghan, 4 Nichola Fryday (C), 3 Katie O’Dwyer, 2 Neve Jones, 1 Linda Djougang.
A disposizione: 16 Emma Hooban, 17 Chloe Pearse, 18 Christy Haney, 19 Anna McGann, 20 Hannah O’Connor, 21 Kathryn Dane, 22 Enya Breen, 23 Beibhinn Parsons

Galles: 15 Kayleigh Powell, 14 Lisa Neumann, 13 Hannah Jones, 12 Kerin Lake, 11 Jasmine Joyce, 10 Elinor Snowsill, 9 Keira Bevan, 8 Siwan Lillicrap (C), 7 Alex Callender, 6 Alisha Butchers, 5 Gwen Crabb, 4 Natalia John, 3 Cerys Hale, 2 Carys Phillips, 1 Gwenllian Pyrs.
A disposizione: 16 Kelsey Jones, 17 Cara Hope, 18 Donna Rose, 19 Sioned Harries, 20 Bethan Lewis, 21 Ffion Lewis, 22 Robyn Wilkins, 23 Sisilia Tuipulotu

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