Se si esclude la nazionale, le franchigie dello URC hanno poco pubblico. E i motivi potrebbero esserci familiari…
In Galles il rugby dal vivo ha pochi spettatori
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sabato al Parc y Scarlets c erano 8k persone, considerando che si giocava contro una sudafricana, non male come partecipazione di pubblico, sebbene fosse la prima partita dalla pandemia.
Per il resto, per adesso il Galles vive vicissitudini molto simili a quelle italiane, pubblico scarso alle partite, campionato nazionale che stenta a decollare e che sicuramente ha risvolti negativi per lo sviluppo dei giovani. A questo si aggiungono anche i danni economici della pandemia.
Il modello gallese scricchiola e non poco, sono tanti i grandi padri del rugby che hanno lanciato il loro grido d allarme, la wru sembra non ascoltare ed è distratta dalla costruzione del mega hotel a Cardiff…
Mr Ian secondo me però, nonostante le vicissitudini siano molto simili alle nostre, ho la sensazione che la Wru ci impiegherà meno tempo e fatica rispetto alla Fir, a ridare slancio all’appeal e al movimento in generale.
Treviso con meno di 100mila abitanti fa già bene ad avere 4.000 spettatori.
Se la gestione dello stadio (bar e ristorante) fosse più efficiente e il duo Benetton-Comune riuscisse ad accelerare sulla terza tribuna e gli sky-box, si potrebbe arrivare ad una media di 6-7.000 spettatori.
Le Zebre sebbene abbiano sede in una città di 300mila abitanti, in una provincia ad alta densità rugbistica, pagano la mancanza di una storicità societaria e la mancanza di affezione da parte dell’ambiente (hanno avuto meno di 1000 spettatori decine di volte).
D’altronde nelle principali città italiane (per numero di abitanti) il rugby è praticamente assente e si contano poche decine di spettatori nelle partite li disputate.
Roma, Milano, Napoli, Bologna, Firenze, Palermo, Torino: il rugby è seguito pochissimo anche in presenza di club in Top10.
La gestione di Monigo è largamente insufficiente. Esperienza personale nella partita di pre stagione contro gli Sharks, ho provato a mangiare lì: Tribuna Est, quasi 2500 posti (1’250 col covid). Tre spine di birra, un barbecue da giardino privato, una friggitrice per le patatine. Dove vogliono andare non si sa, ce n’erano di più alla pesca di beneficienza del mio quartiere. Ero arrivato presto, quindi non c’era praticamente nessuno: ci ho messo un quarto d’ora per due panini onti, due birre e due porzioni di patatine. Il tipo delle patatine almeno si è scusato del ritardo, alla griglia confusione più totale.
@Redazione: la Tribuna Est a Monigo è stata costruita nel lontano 1988, recentemente è solo stata rinnovata (3 gradoni in più, copertura e seggiolini).
Guarda io due anni fa ero andato a vedermi Benetton Leinster (l’ultima vista dal vivo).
A quello che hai scritto tu, aggiungo che, oltre alla coda infinita, al banco e mi saltavano di continuo preferendo dar la roba prima ad amici e bambini.
Sono sceso dagli spalti 5 min prima che finisse il primo tempo e me ne sono tornato su nella mezz’ora del secondo.
Una vergogna!
Con questo non voglio puntare il dito solo sulla brava gente che fa volontariato, ma soprattutto sull’organizzazione
Benetton leinster di Coppa, l’ultima pre covid a febbraio 2020, se parli di quella, c’ero pure io… Da buon alcolizzato, vista la giornata fredda, ho preso subito 4 birre e mi sono messo a pollaio in tribuna con la scorta! Che è durata poco però!
Quando si parla di organizzazione! Te dall’alto dei tuoi anni (rispetto ai miei) non ti fai più fregare 😂 devo mangiare ancora tanta polenta…