Federico Mori: “A Bordeaux per crescere come atleta e persona. Italia resta capitolo aperto”

Abbiamo parlato con il quarto azzurro in Top14

COMMENTI DEI LETTORI
  1. bangkok 28 Luglio 2021, 09:28

    …non mi è stato detto nulla di negativo IN TERMINI ASSOLUTI..” che è desisamente diverso dal:” …non mi è stato detto nulla di negativo..”, o no?

    • LiukMarc 28 Luglio 2021, 09:36

      Se davvero la Federazione ponesse dei limiti alla convocazione dei giocatori all’estero (chiunque essi siano e qualunque siano state le loro vicende contrattuali) sarebbe da manicomio per direttissima, quindi oso sperare che non ci siano significati nascosti dietro.
      Anche perchè vorrei pensare che le convocazioni le facesse Crowley, non l’alto papavero federale

    • gasport 28 Luglio 2021, 09:58

      Secondo me potrebbero anche semplicemente avergli detto…In bocca al lupo, ottima opportunità, ma se la competizione è alta e giochi poco sarà difficile che verrai considerato per la nazionale…Avresti avuto sicuramente più spazio alle Zebre, livello più basso ma più continuità.
      Altra cosa che potrebbero avergli detto, se sotto pressioni del club nelle finestre internazionali cominciano ad esserci problemi con le convocazioni comprendiamo la tua scelta di vita ma allo stesso modo anche noi dobbiamo fare delle scelte…

      • Mich 28 Luglio 2021, 13:32

        Sono fra quelli convinti che il livello attuale dell’Italia non sia assolutamente tale da poterci permettere eslcusioni di lusso di giocatori militanti all’estero, ma quello che dici è certamente vero. Non si può convocare un giocatore sulla fiducia o in base al prestigio del club nel quale gioca. Mori deve giocare, deve crescere e mettersi in mostra altrimenti, che la regola sia scritta o meno, l’Italia dovrà trovare altre soluzioni.
        Giusto che i nostri vadano all’estero, ma che almeno giochino. Gli auguro questo.

      • LiukMarc 28 Luglio 2021, 13:55

        Direi che ha senso (posto che sopra ho detto che altre cose “nascoste” dietro la frase di Mori sarebbero facilmente comprensibili)

  2. andreac 28 Luglio 2021, 10:20

    che dire…in bocca al lupo.

  3. mistral 28 Luglio 2021, 11:40

    …autarchia, un bel ventennio di autarchia ci vorrebbe!… 🙂
    OT: grandissime Fiji, e grande Argentina!!!

  4. Camoto 28 Luglio 2021, 12:45

    Segnalo un bellissimo film del ’66
    “Non per soldi….ma per denaro”
    Si scherza eh

    • Mich 28 Luglio 2021, 13:35

      Ciao Camoto, ma mica tanto. Nel senso che al di là di tutte le considerazioni tecniche e politiche, è giusto che il giocatore trovi affermazione finanziaria per la sua vita. Il discorso del vil denaro, se proprio vogliamo farlo, andrebbe fatto nel caso in cui abbandono una lauta somma per abbracciare una lautissima somma, come avviene nella pallatonda.
      Non so in Italia quanto prendeva, nè a quanto avrebbe potuto aspirare in carriera, ma suppongo che in Francia si sia su un altro livello.

      • mistral 28 Luglio 2021, 14:32

        …concordo con Mich, la vita di un rugbista professiosta dura quanto? …15 anni se gli va di lusso, 20 se ti chiami Parisse o AWJ e simili, dopodiché o sei bravissimo a crearti una professione o sei in grado di rimanere nel giro del rugby professionistico come tecnico/dirigente/arbitro etc… è chiaro che (per il momento) il top14 offra molte più possibilità del mercato nazionale italiano, e quindi il parametro economico gioca la sua parte non indifferente… che poi uno dica “non l’ho fatto per soldi” ci sta, sarebbe più onesto dire “non l’ho fatto per i soldi ma per etc etc” ma la sostanza non cambia…

        • Mich 28 Luglio 2021, 14:41

          Eh, ma anche quanto sei un immortale come i monumenti che hai citato, seppure è vero che la carriera ti dura 20 anni, è altrettanto vero che i livelli economici non sono alti per tutto il tempo. Diciamo che mediamente hai dai 7 agli 11 anni per tirare su grandi somme. Ma, come dici tu, devi essere una campione, altrimenti…

        • mistral 28 Luglio 2021, 15:46

          …sopra mancava un “solo” per i soldi…

        • Toto 28 Luglio 2021, 15:55

          Il “dopo”, cioè l’inserimento nel mondo del lavoro post rugby è, a mio avviso, un altro punto cruciale per perdere qualche giocatore di meno, o rendere la carriera di giocatore più appetibile. Se si riuscisse ad agevolare il passaggio dal campo all'”ufficio”, se posso riassumerla così, sarebbe tanto di guadagnato.

      • Camoto 28 Luglio 2021, 15:48

        Ciao
        Più che d’accordo. Gli sportivi devono massimizzare una carriera molto corta.
        La mia era una battuta sull’ affermazione di Mori “di certo, non è stato quello economico a fare la differenza, anzi non l’ho nemmeno guardato…”
        Non metto in dubbio sia vero, ma mi ha fatto comunque venire in mente il film.

        • mistral 28 Luglio 2021, 16:32

          … a me è anche venuto in mente “prendi i soldi e scappa”… 😉

    • Toto 28 Luglio 2021, 15:45

      Ahahah! Lo diedero in tv che ero bambino, mi piacque tantissimo!!! Se non ricordo male, con Walter Matthau e Jack Lemmon.

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