Sei Nazioni 2021: cosa c’è dietro la meta più bella del Torneo

Laurent Labit ha raccontato la nascita della giocata da rimessa laterale che ha portato alla seconda marcatura in Inghilterra-Francia

Matthieu Jalibert Francia Sei Nazioni 2021

Matthieu Jalibert ha orchestrato la meta più bella del Sei Nazioni 2021 – ph. Sebastiano Pessina

Twickenham, sabato pomeriggio: a mezz’ora dal calcio d’inizio la Francia rincorre l’Inghilterra 13-10, ma ha una rimessa laterale sui ventidue metri avversari.

Cinque passaggi dopo, Damian Penaud chiuderà in bandierina per la meta del provvisorio sorpasso, finalizzando una giocata studiata a tavolino dallo staff tecnico francese ed eseguita alla perfezione da tutti gli interpreti: la meta forse più bella di questa edizione del Sei Nazioni.

Laurent Labit, assistente di Fabien Galthié, ha raccontato con un livello di dettaglio in consueto, sulle colonne di Midi Olympique, com’è nata la giocata Toulouse, com’è stata battezzata sul campo dai giocatori Bleus: “Abbiamo notato che in rimessa laterale l’Inghilterra schiera spesso un avanti al fianco di George Ford, per proteggerlo in fase difensiva”.

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“Inoltre, Tom Curry, che rimane schierato da ricevitore, piuttosto che rimanere sul fondo della rimessa laterale spesso staziona in corrispondenza della parte davanti o centrale dell’allineamento. Sapevamo quindi che con un lancio sparato oltre i 15 metri, come quello eseguito da Julien Marchand, saremmo arrivati per primi sul pallone.”

La prima parte della Toulouse quindi, con il lancio che arriva a Gael Fickou con Teddy Thomas all’interno, serve soprattutto a tenere inchiodata la difesa, impedendole di scalare fuori.

Le molteplici opzioni per Fickou mantengono stretta la linea difensiva, la corsa di Vakatawa la stringerà ancora per aprire lo spazio a Jalibert all’esterno

“Lo spazio aperto era all’esterno, perché era stato fatto tutto il possibile per proteggere George Ford al centro del campo con un avanti da una parte e Owen Farrell dall’altra” spiega Labit.

Tutto parte, insomma, dall’osservazione degli avversari e dei loro comportamenti. Lo staff francese ha elaborato una giocata che prendesse di mira i comportamenti che la controparte mette in campo più spesso, come nel caso del taglio di Virimi Vakatawa su Henry Slade, quello che poi libererà la corsa di Jalibert all’esterno: “Abbiamo anche notato che Henry Slade tende a girare le proprie spalle all’interno, cosa che ha consentito a Virimi Vakatawa e Matthieu Jalibert di creare un sovrannumero all’esterno. E questo ha poi permesso a Damian Penaud di segnare.”

Come sottolineato anche nell’analisi di OnRugby sui dettagli della partita in esame, alla sceneggiatura ordita da Labit, si affianca anche la perfetta lettura della situazione finale da parte di Matthieu Jalibert. Il numero 10 di Bordeaux, infatti, risolve alla perfezione una situazione di superiorità non così facile, con Owen Farrell che ce la mette tutta per recuperare dall’interno e Jonny May che temporeggia fino all’ultimo secondo prima di chiudere verso l’interno e consentire il passaggio più difficile possibile a Jalibert.

L’apertura 22enne, però, dimostra tutta la propria classe nell’eseguire quel passaggio finale, all’ultimo momento, facendo partire l’ovale solo con un movimento del polso.

Che la giocata si chiami Toulouse perché ispirata dall’effervescente squadra di Top 14 o in onore del luogo nativo di Laurent Labit non è dato sapere, certo è che si tratta di una piccola gemma da incastonare nella storia del Sei Nazioni 2021.

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