Massa muscolare e rugby: è stato raggiunto il limite?

Secondo uno studio, che ha evidenziato un grosso aumento dall’avvento del professionismo, lo sviluppo fisico del rugby è al massimo possibile

Sudafrica e Nuova Zelanda sono tra le nazioni che fanno della massa muscolare una delle loro armi AFP PHOTO/Brendon O'HAGAN (Photo by BRENDON O'HAGAN / AFP)

Sudafrica e Nuova Zelanda sono tra le nazioni che fanno della massa muscolare una delle loro armi (ph. AFP)

Per la prima volta da quando il rugby ha abbracciato il professionismo, la crescita fisica dei giocatori si è fermata. È questo il risultato di uno studio condotto da Ross Tucker (ricercatore scientifico attivo nell’ambito dello sport) coadiuvato da Stuart Lancaster, Gary Street e Phil Davies. L’analisi, resa nota dal Times, è stata condotta con l’aiuto di sistemi capaci di analizzare i dati scientifico-sportivi in maniera molto dettagliata. Tutto questo quando si è arrivati a un punto dove, come dimostrato dal Sudafrica Campione del Mondo 2019, non si può prescindere dalla potenza e dalle dimensioni fisiche, soprattutto parlando degli avanti che hanno raggiunto taglie a dir poco enormi.

Per sottolineare quest’ultimo dato basta pensare al fatto che guardando la Coppa del Mondo 1991 (dunque ancora non in epoca professionistica) il 25% dei giocatori più pesanti sarebbe stato nella categoria “leggeri” nell’ultima Webb Ellis Cup disputata. Questo però succedeva 28 anni fa, un’età che nel rugby corrisponde praticamente a un’era geologica, e nel quale si sono viste esplosioni importanti dal punto di vista della massa muscolare. Si può dire che ora lo sport ovale è arrivato praticamente al limite? Secondo lo studio eseguito sì, il peso ora si è stabilizzato, perché secondo gli esperti aumentare ancora vorrebbe dire andare a inficiare in maniera troppo negativa le prestazioni, in particolar modo per quanto riguarda velocità e mobilità.

Leggi anche: Rapa Nui, la storia della squadra di rugby più isolata al mondo

Analizzando singolarmente l’aumento di peso nei giocatori tra li diverse edizioni della Coppa del Mondo , si vede come l’88% dell’aumento di peso si sia verificato tra il torneo del 1991 e quello del 2011, andando poi a stabilizzarsi, o anzi addirittura diminuendo: questo è il caso dei trequarti nella Coppa 2019. Lo studio ha rivelato dunque come sia stato raggiunto, o forse superato, un certo limite. Un’affermazione che si basa sul fatto che non ci sono stati aumenti di massa media evidenti tra il 2011 e il 2019, con una percentuale appunto in decrescita tra gli ultimi due Mondiali.

I motivi per i quali i giocatori sono aumentati di peso in maniera esponenziale con l’arrivo del professionismo sono parecchi, e tutti ben dimostrati. Innanzitutto le squadre hanno modo di allenarsi molto più a lungo e insieme, i giocatori divenuti professionisti possono dedicarsi al 100% al rugby. Grazie alla creazione delle accademie i giocatori sono formati come professionisti fin da inizio carriera. C’è poi anche un altro interessante punto, legato alle regole del rugby: con l’aumento del numero delle sostituzioni, gli allenatori hanno potuto lavorare su dei giocatori “a cottimo”, che puntano tutto sulla breve esplosività. Questo chiaramente favorisce lo sviluppo di forza e potenza permettendo al giocatore di avere più massa da spostare, contando però che dovrà farlo per un tempo ridotto. E il Times fa un accenno importante scrivendo che  questa situazione – ben presente negli ambienti di World Rugby-  è già in fase di esame e non sarebbe da escludere una riduzione del numero delle sostituzioni, fatto questo che ovviamente avrebbe un grande impatto sullo sport odierno. Sia dal punto di vista del gioco sotto il profilo tecnico e tattico sia per quanto riguarda la salute degli atleti.

Leggi anche: Otto ex internazionali potrebbero citare in giudizio World Rugby e le loro union, per danni cerebrali permanenti

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Eden Park: la fortezza inespugnabile che alimenta il mito degli All Blacks

La vittoria nel test con l'Inghilterra disputato nello stadio di Auckland irrobustisce un record che resiste da 30 anni

16 Luglio 2024 Terzo tempo
item-thumbnail

World Rugby Ranking: cosa cambia dopo due round di Summer Series

Sudafrica e Irlanda mantengono le prime due piazze, bene Italia e Georgia, perde posizioni il Giappone

14 Luglio 2024 Terzo tempo
item-thumbnail

Italia, come alimentarsi dall’altra parte del mondo? Il nutrizionista spiega cosa mangiano gli Azzurri

Ai microfoni di Sky con Moreno Molla, il dottor Alessio Montagnoli ha spiegato come gli Azzurri hanno dovuto adattarsi anche da questo punto di vista

8 Luglio 2024 Terzo tempo
item-thumbnail

OnRugby Ranking: Tolosa sul tetto d’Europa, Leinster fuori dal podio. Benetton fra i primi 20

Tutte le posizioni definitive: dalla 1 alla 40, con anche Benetton e Zebre

8 Luglio 2024 Terzo tempo
item-thumbnail

World Rugby Ranking: Italia superata dall’Australia. La classifica dopo il primo weekend di Summer Series

Tanti sorpassi dopo il primo weekend di Summer Series: gli Azzurri pagano la sconfitta con Samoa

7 Luglio 2024 Terzo tempo
item-thumbnail

Quando i “vecchietti” non mollano: il XV tutto “Over 33” di Planet Rugby

La nota testata internazionale ha proposto una formazione di giocatori dai 33 ai 37 anni che potrebbe vincere ovunque

6 Luglio 2024 Terzo tempo