I verdi, reduci da un Sei Nazioni tra alti e bassi, si giocheranno la finale nel Girone A
L’Irlanda che si approccia all’inedita Autumn Nations Cup è assieme all’Inghilterra la grande favorita per vincere il girone A del torneo, con la sfida – probabilmente decisiva per l’accesso alla finale – tra due delle grandi potenze europee in programma a Twickenham, alla seconda giornata.
Un duello che, ammesso e non concesso che gli uomini in verde superino indenni gli esami casalinghi meno probanti, con diversa gradazione di difficoltà, chiamati Galles e Georgia, andrà a definire con più precisione l’attuale stato dell’arte in quel di Dublino
Autumn Nations Cup, l’Irlanda: il momento
Il Sei Nazioni, mai così difficile da interpretare, infatti, ha lasciato nel limbo i giudizi su una squadra, quella irlandese, in un primo momento parsa fuori dalla contesa dopo il netto k.o. in Inghilterra, e poi assurta improvvisamente al ruolo di principale favorita, complice l’incredibile altalena di risultati e situazioni sorprendenti susseguitesi nel corso del torneo, prima di capitolare al cospetto della Francia di Antoine Dupont, eletto miglior giocatore dell’edizione 2020, e lasciare che la coppa finisse tra le mani degli inglesi.
I convocati
Assenti per infortunio alcuni elementi chiave, come i trequarti Garry Ringrose e Jordan Larmour, costretti ai box per infortuni non banali nelle scorse settimane, i verdi si affidano alla consueta qualità in mediana dell’espertissimo duo Sexton-Murray, presentando nella rosa allargata un elevato numero di giocatori efficacissimi da ‘jackal’ (Connors, Doris, Stander e Van der Flier) in terza linea – privata, anche in questo caso per faccende fisiche, del rampante Max Deegan -, giocatori dalle caratteristiche oltremodo incisive nel rugby post pausa, con le nuove interpretazioni arbitrali sui punti d’incontro. Ancora ai box, purtroppo, Tadhg Furlong, uno dei piloni destri più forti al mondo.
L’allenatore
Andy Farrell, padre di Owen – apertura e primo centro della Nazionale inglese -, si è insediato come head coach proprio in questa stagione, salendo di grado nello staff, dove ha ricoperto dal 2016 al 2019 il ruolo di assistente con delega sulla difesa, e prendendo il posto di Joe Schmidt, suo boss fino alla rassegna nipponica.
L’ex giocatore internazionale inglese, anche di rugby a XIII, tra alti e qualche basso, nei rapporti con i media e con le stelle della squadra – compreso capitan Johnny Sexton, con cui ha avuto parecchio da ridire nel post sconfitta con la Francia -, sta provando, senza rivoluzionare il team, ad iniziare un nuovo percorso.
Otto, compreso l’equiparato neozelandese James Lowe – superba ala di Leinster, nei XV per la sfida di venerdì contro il Galles -, con il potenziale nono Burns, inserito in panchina, gli esordienti lanciati da Farrell in questo anno solare 2020, il primo vissuto da head coach, con la possibilità di esplorare ulteriormente le proprie risorse in questa Autumn Nations Cup, per costruire e cesellare il gruppo del futuro, con l’obiettivo di Francia 2023.
Autumn Nations Cup 2020, Irlanda: il calendario
1a giornata
Irlanda v Galles – venerdì 13 novembre, ore 20 – Aviva Stadium, Dublino
2a giornata
Inghilterra v Irlanda – sabato 21 novembre, ore 16.00 – Twickenham Stadium, Londra
3a giornata
Irlanda v Georgia – domenica 29 novembre, ore 15.00 – Aviva Stadium, Dublino
Finali
Irlanda v pari classificata girone B – sabato 5 dicembre, ore 15.15 – Aviva Stadium, Dublino
La posizione nel World Rugby Ranking
Dopo la conclusione del Sei Nazioni 2020, l’Irlanda è scesa nella graduatroia mondiale al quinto posto, scavalcata dalla rampante Francia, che l’ha sconfitta proprio un paio di weekend fa.
Una classifica che rispecchia il momento del team – salito anche in prima piazza iridata nell’estate 2019 -, sempre competitivo ad alti livelli, ma attualmente lontano dallo standard di eccellenza assoluta raggiunta nel 2018 con Joe Schmidt.
I risultati del 2020
In questo anno solare così particolare, l’Irlanda ha disputato sino ad ora solamente cinque partite, tutte riconducibili a torneo del Sei Nazioni 2020: tre vittorie, più (Italia e Galles) o meno (Scozia) convincenti, tra le mura amiche, e due sconfitte sui complessi campi di Londra (a Twickenham) e Parigi (allo Stade de France), con il sogno di vincere il titolo – che manca dal 2018 sull’Isola di Smeraldo – sfumato proprio sul rettilineo del traguardo.
Irlanda-Scozia 19-12, 1 febbraio
Irlanda-Galles 24-14, 8 febbraio
Inghilterra-Irlanda 24-12, 23 febbraio
Irlanda-Italia 50-17, 24 ottobre
Francia-Irlanda 35-27, 31 ottobre
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