Autumn Nations Cup: Franco Smith presenta gli avversari dell’Italia

Il tecnico degli Azzurri in conferenza stampa ha detto la sua sulle avversarie

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Autumn Nations Cup: Franco Smith presenta le avversarie dell’Italia – ph. Sebastiano Pessina

Nel primo pomeriggio di mercoledì il tecnico della nazionale italiana Franco Smith e il capitano Luca Bigi sono intervenuti nella conferenza stampa di presentazione della Autumn Nations Cup, il nuovo torneo in partenza nel fine settimana.

“Ci approcciamo a questa nuova competizione uscendo da una partita contro l’Inghilterra con la fiducia legata alla prestazione di carattere che abbiamo mostrato in campo. Ci siamo ritrovati con tantissima energia, consapevoli di quello che possiamo fare e del percorso di crescita che stiamo affrontando” ha detto il tallonatore degli Azzurri, parlando del clima all’interno del ritiro romano.

“Sappiamo cosa ci aspetta sabato, siamo pronti. All’interno della squadra c’è fiducia, ci stiamo preparando nei minimi dettagli per mettere in campo una prestazione davvero di alto livello.”

E’ toccato poi a Franco Smith il compito di una rapida analisi sulle tre squadre che l’Italia si troverà ad affrontare nella fase a gironi della nuova competizione, a partire dalla Scozia che sarà ospite sabato prossimo.

“La Autumn Nations Cup rappresenta una grande opportunità per noi, per continuare il percorso incominciato con sette settimane di lavoro insieme.”

“Nel torneo affronteremo tre sfide molto differenti fra loro. Contro la Scozia abbiamo giocato a marzo, non eravamo molto preparati alla sfida come lo siamo adesso e quel giorno abbiamo avuto un po’ di sfortuna. Per noi è positivo trovarci a giocare delle partite fuori dal Sei Nazioni, senza avere quel bagaglio di sconfitte, e puntiamo a iniziare bene questa nuova competizione.”

“Loro sono una squadra in forma, che dieci giorni fa ha battuto il Galles. Sono un gruppo affiatato, che lavora insieme da sei anni. Conosco Gregor Townsend e ha ben fissato il suo sistema di gioco: sono una squadra ben organizzata, hanno creato uno stile di gioco molto competitivo e aperto, con molta continuità in attacco. Sarà una sfida enorme.”

Dopo la partita di Firenze, gli Azzurri avranno a disposizione un’altra partita tra le mura amiche. Si trasferiranno ad Ancona, città per la prima volta sede di un test match, per affrontare le Fiji. Infine, il prossimo 28 novembre, sfida alla temibile Francia di Fabien Galthié allo Stade de France di Parigi.

“Una squadra che fino ad ora non ha avuto molto tempo a disposizione per lavorare insieme. Il loro primo materiale video da analizzare ci arriverà solo dopo la partita con la Francia di domenica – ha annunciato Smith –  Conosciamo comunque bene i giocatori, il loro stile, e anche in questo caso conosco bene la filosofia di Vern Cotter, il tecnico della nazionale figiana. Siamo entusiasti di giocare contro di loro, un’altra sfida che potrà portare molta fiducia in quello che stiamo facendo.”

“Infine, la Francia. Una squadra cresciuta tantissimo che ha raggiunto ultimamente grandi risultati con Fabien Galthié e il suo staff. Finora hanno dimostrato di avere sia una difesa molto forte e rapida nella salita, grazie anche al lavoro di Shaun Edwards, ma anche di avere tanti giocatori con l’x-factor. Il fatto che Antoine Dupont sia stato eletto miglior giocatore del Sei Nazioni quest’anno significa che stanno facendo anche un ottimo lavoro dal punto di vista dell’attacco.”

“Questa sarà una sfida comunque interessante, ma diversa. Noi ci concentriamo su quello che vogliamo fare noi, per trovare maggiori certezze in attacco, in difesa, nel gioco al piede e nelle fasi statiche. Sarebbe molto importante fare bene su questi aspetti per dare fiducia ai tanti giovani giocatori che puntano a diventare i nuovi punti fermi dell’Italia.”

Al termine della conferenza sulla Autumn Nations Cup, Franco Smith ha anche risposto ad alcune domande provenienti da addetti ai lavori e tifosi attraverso i social networks, con una interessante digressione su uno dei temi toccati più e più volte nel corso dei primi mesi al lavoro come head coach dell’Italia, la fisicità.

“Dentro la parola fisicità ci sono diverse componenti: essere fit, quindi allenato, fast, più veloce possibile, e powerful, più forte possibile. Ed è l’applicazione di queste tre componenti che sono molto importanti. Di essere allenati, rapidi e potenti fuori dal campo, però, ci importa poco. Abbiamo cominciato un percorso per aumentare il numero di azioni durante le partite, questo è quello che mi interessa: fare un lavoro non duro, ma molto, molto duro.”

“I ragazzi si sono impegnati a fondo in questo e hanno già spostato più in alto i propri parametri. Dal punto di vista del fitness posso dire che ci siamo, mentre stiamo lavorando per essere dove vogliamo essere da un punto di vista di velocità, intesa come velocità in tutti gli aspetti del gioco. Sull’applicazione della nostra forza c’è invece ancora tanto da fare. Su questo non posso dire che abbiamo ancora fatto grandi passi avanti, ma i ragazzi hanno visto il loro miglioramento, anche attraverso i vari sistemi di misurazione, e stiamo progredendo.”

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