Zebre Rugby, Krumov: “Voglio diventare un punto di riferimento”

Fra Pro14 e la voglia di vestire l’azzurro: il seconda linea ha voglia di crearsi uno status importante

zebre Rugby Krumov

Zebre Rugby Club: Leonardo Krumov in azione

In casa Zebre Rugby si sogna il bis. Dopo la vittoria del match di settimana scorsa, a Treviso contro il Benetton Rugby, la franchigia di Parma vuole imporsi anche al ritorno al Lafranchi.

L’ambiente della franchigia multicolor è carico, come testimoniano le parole di Leonardo Krumov, intervistato dal sito ufficiale delle Zebre Rugby: “Il ritorno in campo è stato molto emozionante – afferma l’avanti – perché dopo tanti mesi di sosta ci mancava tornare a giocare e rivivere momenti come quello del prepartita. Eravamo pronti a questo livello d’intensità perché non appena ci è stato possibile siamo tornati a lavorare duramente sia in palestra che in campo. I nostri preparatori ci hanno seguito con grande attenzione per farci ritrovare la forma fisica ottimale e per far recuperare chi aveva subito dei piccoli acciacchi o infortuni. La chiave del successo è stata soprattutto il livello fisico, l’intensità e la pressione che abbiamo portato al Benetton Rugby. Siamo stati anche più disciplinati di loro, nonostante abbiamo concesso diverse penalità che vorremmo limitare per la gara di ritorno. Il drive in maul ha poi funzionato molto bene sia in attacco che in difesa”.

In vista della rivincita, poi prosegue: “Per la prossima partita stiamo lavorando sui dettagli e su quelle piccole imprecisioni individuali che abbiamo commesso nella gara d’andata – continua il 24enne che poi vira sulla convocazione ottenuta qualche settimana fa con la nazionale Emergenti –. E’ stato un bel momento, ho avuto modo di conoscere da vicino gli standard della Nazionale ed il modo di lavorare dello staff tecnico azzurro. Mi sento onorato di essere stato preso in considerazione, è uno stimolo in più per alzare ancora di più l’asticella del mio gioco e raggiungere il mio obiettivo che è debuttare con l’Italia”.

Sul suolo ruolo all’interno delle Zebre Rugby dice: In questi tre anni con le Zebre sento di essere cresciuto maggiormente nell’efficacia in touche, sia in attacco che in difesa, ma anche a livello personale ho fatto dei passi in avanti – si esprime così il milanese, che vanta 42 presenze con la franchigia federale –. I miei compagni di squadra mi vedono sempre più come un punto di riferimento in campo e fuori e vorrei poter aiutare soprattutto i più giovani ed i nuovi entrati a crescere e ad integrarsi in gruppo”.

Leggi anche, Zebre Rugby, Fabio Roselli: “Portiamo ancora più pressione a Treviso”

Infine conclude: “Sono consapevole di dover dare qualcosa di più, ora più che mai vista l’importanza del mio ruolo e le assenze temporanee di alcuni miei compagni di squadra. La cosa non mi mette pressione, ma anzi mi dà delle motivazioni in più per continuare a far bene e per mostrare il mio vero valore. Mi piacerebbe giocare quante più partite possibile quest’anno per poter continuare a confrontarmi con le più prestigiose squadre d’Europa e Sudafrica”.

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