Diverse sfumature di (Craig) Green

L’all Black della Marca

COMMENTI DEI LETTORI
  1. try 26 Maggio 2020, 10:19

    Grande Tony. Sia come giocatore che come uomo.

  2. Dusty 26 Maggio 2020, 11:11

    Quando leggo queste interviste mi viene un po’di tristezza perchè non riesco a capire come il rugby italiano non sia decollato come doveva fare visti i presupposti che erano in gioco. Sentire uno come Green parlare dell’emozione che gli dava il giocare davanti a 20.000 spettatori o definire il campionato italiano come una via di mezzo tra i più importanti campionati neozelandesi mi mette una certa mestizia. Ma come è possibile che in questi tempi dove esiste una presenza mediatica immensa in ogni settore non si riesca a fare più di quello che si faceva quando esisteva solo la Rai e qualche quotidiano? Come mai adesso quando abbiamo 500 persone a vedere una partita di Top12 ci sentiamo contenti? Giuro, faccio fatica a capire.

    • Flaviuz 26 Maggio 2020, 12:30

      Mi hai tolto le parole di bocca…proprio quello che volevo scrivere io

    • Parvus 26 Maggio 2020, 16:47

      dusty una parziale risposta è che non abbiamo tradizione rugbystica e anche sportiva!
      quando renzi ha posto in essere la sua manovra/cambiamento per la scuola ha messo gli insegnati di religione e non ha inserito alle elementari gli insegnanti di educazione fisica!
      il resto vine da solo……..

    • madmax 27 Maggio 2020, 10:46

      Molto vero; tipico degli sport minori (vedi basket). Se non vinci il pubblico ti abbandona. E’ vero, 20mila persone da due città di provincia per un’occasione imperdibile, quando di rugby in televisione ce n’era poco, l’Italia era fuori dal Cinque nazioni e le franchigie non si sapeva cosa fossero… oggi c’è più scelta, a fronte di un pubblico ahimè non in crescita

  3. Sandokan 26 Maggio 2020, 16:57

    Una persona che rispetto molto.

  4. Interza 27 Maggio 2020, 21:20

    Un grande Craig ! A Casale tutti se lo ricordano. Solo per pochi anni ho perso l’occasione di averlo come compagno di gioco. Ma ho avuto il piacere di giocare una partitella estiva di preparazione al campionato dove lui allenava la seconda squadra e ha giocato pochi minuti più per voglia che per vera competizione essendosi ormai ritirato da qualche anno. Allenava già in Nuova Zelanda una sorta di giovanili ma era venuto in Italia.
    In effetti erano belli quegli anni in cui il campionato era più seguito.
    Sono sicuro che con Green le Fiamme faranno un bel periodo e chissà che tornino allo scudetto dai tempi padovani. In bocca al lupo !

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