Il flanker 28enne succede a Kieran Read come guida della formazione neozelandese

ph. Sebastiano Pessina
Nel mondo del rugby è difficile trovare un ruolo che comporti un carico di responsabilità maggiore rispetto al Capitano degli All Blacks. L’ultimo ad aver rivestito il ruolo è stato Kieran Read, per 52 volte, ma il 34enne terza centro ha deciso di lasciare la maglia tutta nera dopo l’ultimo Mondiale scegliendo di andare in Giappone. Restava così da delineare il suo successore, che è stato appena annunciato nella trasmissione Breakdown, in onda sui canali neozelandesi di Sky Sport: sarà Sam Cane il nuovo skipper degli All Blacks. Il 28enne terza linea ha vestito per 68 volte la maglia nera (in tre di queste occasioni aveva già rivestito il ruolo di capitano), in una carriera internazionale che è iniziata il 16 giugno 2012 nella partita contro l’Irlanda. Campione del Mondo 2015, Cane ha messo insieme grandi qualità di placcaggio e capacità di lavoro in ruck, diventando sempre più imprescindibile nel pack neozelandese.
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Nel dibattito seguente alla nomina è intervenuto anche Ian Foster, che sarà il prossimo allenatore dei tre volte Campioni del Mondo, e che ha detto: “Sam, con i suoi 8 anni di esperienza internazionale, è un ottimo leader e viene sempre seguito dai compagni. C’è grande rispetto per lui da parte di tutti gli elementi della Nazionale, ed è perfetto per questo ruolo.”
Queste sono invece le parole del diretto interessato, Sam Cane: “Per me è un onore enorme rivestire questo ruolo. Con questa maglia sono cresciuto molto sia come giocatore che come leader nel gruppo” ha detto il terza linea, che ha aggiunto “Una cosa grandiosa dell’essere un all black, è che possiamo già contare su un gruppo di leader che ha tantissima esperienza e sa come comportarsi, dunque il mio lavoro sarà quello di lavorare a stretto contatto con loro per guidare tutta la squadra”. Cane, come detto, è già stato in tre occasioni capitano dei neozelandesi: contro la Namibia al Mondiale 2015, contro l’Italia nel 2016 e l’Argentina l’anno scorso. “Il mio modo di essere non cambierà, sto già lavorando sulla capacità di costruire delle relazioni, soprattutto con i ragazzi più giovani della squadra. Anche se non sapremo quando e dove potremo tornare a giocare, mi incontrerò con lo staff tecnico e i giocatori più esperti per preparare dei piani di lavoro”.
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