Australia: nuove idee di gioco per la ripartenza del rugby, fra cui il doppio-arbitro

I coach del Super Rugby offrono nuovi spunti ovali per rendere più fluide e accattivanti le partite

Ph. Sebastiano Pessina

E se il momento di stop forzato fosse l’occasione per rivedere alcune regole del rugby e apportarvi degli accorgimenti? Una domanda che si sono posti in Australia, dove quattro coach delle squadre del Super Rugby hanno provato a immaginare delle proposte da presentare per rendere più “attraenti” le partite ovali alla ripartenza.

Dan McKellar dei Brumbies, Rob Penney dei Waratahs, Brad Thorn dei Reds e Dave Wessels dei Rebels, come riporta il WalesOnlinehanno quindi avanzato le loro idee in un progetto che prende il nome di “Rugby Re-imagined”.

Il punto di partenza: tempo di gioco effettivo da aumentare
Il quartetto ha messo questo punto del programma come prioritario: più il gioco è fluido, non spezzettato, più i fans allo stadio e i telespettatori saranno coinvolti nella partita. Ridurre le interruzioni dovrebbe essere la filosofia principale, lavorando sugli aspetti statici e di trasferimento (mischie e lineout, ndr) del gioco.

Il doppio-arbitro: a ognuno la sua area di competenza
Due direttori di gara che non entrino in conflitto? Possibile se ognuno di essi si occuperà di un’area specifica del gioco. I quattro tecnici hanno immaginato che un fischietto diriga le operazioni relative ai punti d’incontro, mentre l’altro si occupi del fuorigioco.

Ridurre le sostituzioni
E’ un vecchio cavallo di battaglia di molti allenatori. Dagli attuali otto avvicendamenti, l’idea sarebbe quella di passare a sei favorendo delle partite più aperte nell’ultimo quarto di gioco, anche a causa della fatica dei protagonisti in campo.

L’eliminazione del “Mark” difensivo
Le battaglie aeree hanno un grado di pericolosità elevata riconosciuta, ma ai fans piacciono molto per la loro spettacolarità: con le dovute precauzioni, sempre con la salute dei giocatori al primo posto, la proposta vorrebbe eliminare la chiamata del “Mark” dal punto di vista difensivo venendo così incontro al principio di fluidità del gioco.

Utilizzo del TMO, tramite richiesta
Mutuando in parte la regola dal football americano, verrebbe fornito alle squadre un “challenge” a testa da poter utilizzare nel corso degli 80 minuti di gioco per situazioni che potrebbero richiedere la revisione arbitrale, in collaborazione col TMO. Qualora questo portasse ad aver ragione rispetto alla decisione del direttore di gara, il Challenge verrebbe conservato al fine di essere – se necessario – riutilizzato, altrimenti verrebbe perso e non sarebbe più consultabile.

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