Australia: nuove idee di gioco per la ripartenza del rugby, fra cui il doppio-arbitro

I coach del Super Rugby offrono nuovi spunti ovali per rendere più fluide e accattivanti le partite

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Interza 5 Maggio 2020, 20:41

    visto che sono dei tecnici e non degli arbitri, perchè non riflettono a far cambiare il modo di giocare alle più grandi nazioni e anche l’allenamento e il reclutamento di Robot. Basta autoscontri e basta tir in campo. Altro che doppio arbitro

    • RFC 6 Maggio 2020, 08:56

      Ah, ottimo discorso…
      Quindi, secondo te, tutte le squadre del mondo devono mettersi d’accordo tra di loro per allenare meno i propri giocatori e per reclutarli più piccoli…
      Ma che discorsi sono?
      È ovvio (almeno per me, ma a questo punto mi metti dei dubbi) che il rugby moderno necessiti di cambi di regole e di doppio arbitro.
      Il league (da cui il nostro rugby scopiazza sempre di più) ha il doppio arbitro e, almeno nella Nrl, anche il challenge per la richiesta del controllo video.
      In uno sport complesso non è più possibile lasciare che un singolo individuo possa influenzare l’esito di una partita come sta succedendo adesso nel rugby. Doppio arbitro e possibilità di challenge tolgono discrezionalità ad un singolo individuo.
      In più doppio arbitro vuol dire togliere agli allenatori la possibilità di giocare oltre le regole.
      Perché, scusa ma dal tuo discorso non mi sembra ti sia molto chiaro, gli allenatori fanno di tutto per vincere, non per rendere il gioco più fruibile per il pubblico.

      • Ventu 6 Maggio 2020, 10:22

        Tecnicamente anche il XV ha il doppio arbitro, se il TMO dice di fischiare l’arbitro fischia anche se non ha visto niente. Inoltre queste idee non mi piacciono in generale, specialmente quella di togliere il mark e ridurre i cambi.

      • Interza 6 Maggio 2020, 17:34

        RFC non pretendo di fare ottimi discorsi ma sono discorsi diversi da quelli che fanno questi allenatori. Cosa ci sarebbe di male a mettere dei limiti di peso ? Mi sembra di aver letto che in Nuova Zelanda stanno pensando ad un campionato per giocatori fino ad un certo peso. E cosa ci sarebbe male a tornare a giocare non dritto per dritto a distruggere l’avversario invece di cercare di evitarlo con astuzia, potenza ed intelligenza (considerazione fatta quache tempo fa anche da un arbitro Owens e che in questi giorni puoi tranquillamente constatare vedendo le vecchie partite). Il rugby è peggiorato anche perchè questi allenatori vogliono vincere, come dici tu, distruggendo e non creando gioco. La loro creazione consiste esclusivamente nel fare gioco sporco e confusionario, proiettili di 110 kg che si scagliano su giocatori inermi e grillo talpa incensati nei raggruppamenti. Questo sono gli all blacks moderni e tutti i loro emuli. Non dirmi che un arbitro non riesce a vedere queste cose, e cosa fa ? Il più delle volte nulla. E non dirmi che se gli assistenti segnalassero i fuorigioco sarebbero già dei buoni secondi arbitri, perchè non lo fanno ? Hanno gli strumenti anche moderni per segnalare velocemente. Non sono contrario per principio al doppio arbitro, ma sono contrario a vedere le cose solo da un punto di vista. La distruzione del gioco ma anche dell’uomo. Prima della tecnica è il buon senso di proporre un gioco diverso e non appiattito che dovrebbero avere questi signori allenatori.

  2. Maggicopinti 6 Maggio 2020, 10:09

    Questa mania di copiare dal rugby a 13 sta diventando esagerata. Se si cerca di aumentare (ancora!) il tempo di gioco, e ridurre le pause “lavorando sugli aspetti statici e di trasferimento (mischie e lineout, ndr) del gioco”, si sta dicendo di replicare il rugby a 13.
    Io non sono così convinto che uno sport totalmente senza pause sia necessariamente meglio; ci sono sport popolarissimi pieni di pause (il tennis, il football americano, la pallavolo). Le pause del rugby sono anche tensione, creazione di aspettativa per quello che sta arrivando, osservazione di quello che le squadre stanno per mettere in campo. ..erano così brutti i 10 minuti nell’angolo di NZ-ITA? Le mischie di ARG e SA che si equivalevano per 10 secondi con l’ovale fermo in mezzo?
    Piuttosto pensate al breakdown, che è la cosa davvero complicata dell’union, e quella anche più difficilmente interpretabile dal pubblico – se sei allo stadio a 40 metri dal breakdown non si riesce a capire cosa succede.

    • Ventu 6 Maggio 2020, 10:25

      Concordo, inoltre il rugby a XIII non piace proprio a tutti…
      Riducendo i cambi e togliendo il mark si aumentano solo gli infortuni e i calci nei 22 avversari

      • Maggicopinti 6 Maggio 2020, 15:54

        Infatti! Non ci si rende conto che se si elimina il mark, la prima cosa che faranno gli strateghi dell’attacco è spostare gli up and under 22 metri più avanti rispetto a dove cadono ora, mandando sotto quello che salta meglio. Se lo prende lui, va in meta sullo slancio, se lo prende l’estremo avversario gli mandi addosso una terza linea bella pesante che lo butta in area di meta e lo costringe ad annullare – segue mischia ai cinque metri.
        Con due conseguenze i) gli estremi dovranno tutti essere alti almeno 1.90, altro che Minozzi ii) invece di avere qualche bella azione, avremo un miliardo di calci dalla base, molto più redditizi.

    • rd973 6 Maggio 2020, 11:30

      Non posso che essere d’accordo con te e Ventu. Pause e accelerazioni fanno parte del rugby a 15. E’ vero che alcune partite troppo statiche possono essere noiose, ma all’opposto io trovo che l’infinito autoscontro del rugby a 13 sia moooolto più noioso.

      • Maggicopinti 6 Maggio 2020, 15:49

        Nel rugby a 13 si segna di più, se guardi gli highlights di una partita pensi “ah però, guarda che belle azioni”. Poi vedi tutto il resto, che è vero è più fluido, ma è in genere una fila di placcaggio/corsa/placcaggio/corsa infinita, sempre uguale. Infatti ha, nonostante il professionismo da 100 anni e la coppa del mondo da 60, molto meno appeal del rugby a 15.

Lascia un commento

item-thumbnail

Un altro All Black giocherà per Tonga dalla prossima estate (e potrebbe sfidare l’Italia)

La nazionale tongana potrebbe ritrovarsi questa estate con una coppia di centri fortissima, e in estate sull'isola arriveranno anche gli Azzurri

item-thumbnail

Antoine Dupont il numero uno al mondo? Non per Wayne Smith

Il coach di lungo corso del rugby neozelandese ha espresso la sua preferenza su un mostro sacro degli All Blacks

item-thumbnail

Autumn Nations Series: il Giappone di Eddie Jones aggiunge una nuova sfida al tour europeo

I Brave Blossoms affronteranno un 2024 ricco di impegni stimolanti

item-thumbnail

All Blacks: Scott Robertson dovrà rinunciare al suo astro nascente in mediana

Il talentuoso Cameron Roigard era il maggior indiziato per la numero 9, ma è incappato in un brutto infortunio

item-thumbnail

L’Australia di Schmidt costruisce il suo staff pescando in Nuova Zelanda

Non solo Laurie Fisher al fianco del nuovo tecnico dei Wallabies: ci sarà anche Mike Cron, leggendario tecnico della mischia ordinata degli All Blacks...