All Blacks: il nuovo allenatore dovrebbe essere annunciato il 12 dicembre

E’ corsa a due per una poltrona a cui stranamente nessuno sembra più ambire

Ph. Reuters/Peter Cziborra

Ian Foster o Scott Robertson? Una margherita da sfogliare per la Federazione Neozelandese che, dopo il Mondiale, è ancora a caccia di un nuovo allenatore per gli All Blacks e che il prossimo 12 dicembre dovrebbe rivelare il nome del nuovo head coach.

Molti degli iniziali candidati si sono fatti da parte, per impegni precedenti presi con altre nazionali o club o per motivi legati all’extracampo, tanto che qualcuno – nel Regno Unito – ha definito la panchina dei TuttiNeri come “Un calice avvelenato”.

Da Warren Gatland a Dave Rennie, passando per Jamie Joseph e Joe Schmidt: è di alto lignaggio il numero e la qualità dei tecnici che hanno “declinato l’invito” a guidare i tre volte campioni del mondo.

L’eredità che lascia Steve Hansen è inevitabilmente pesante da raccogliere: da assistente allenatore è stato al fianco di Graham Henry nel 2011 prendendosi poi i gradi di capo allenatore nel 2015 e nel 2019. Ha vissuto di fatto un decennio d’oro vincendo due volte la Rugby World Cup e “fermandosi” al bronzo, qualche settimana fa, in Giappone.

Andare in continuità o effettuare una scelta di rottura? Ian Foster certamente conosce “la stanza dei bottoni” federali, ha già un rapporto con i giocatori e sa quali pressioni vengono esercitate a chi ricopre il ruolo di allenatore degli All Blacks. Ma, a livello tecnico, la squadra ne gioverebbe? La risposta sarebbe da ricercare in una possibile evoluzione che forse garantirebbe di più Scott Robertson, il quale porterebbe uno stile di gioco differente rispetto alle ultime uscite della Nuova Zelanda.

Vedremo quindi chi la spunterà in una corsa a due paradossalmente meno ambita del solito.

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