Il tecnico e il capitano delusi e arrabbiati. Ghiraldini e Zanni non riusciranno a chiudere la loro carriera giocando contro gli All Blacks
Dopo l’ufficialità della cancellazione del match contro gli All Blacks, valido per la quarta ed ultima giornata della fase a gironi della Rugby World Cup 2019, Conor O’Shea è comunque intervenuto in conferenza stampa per spiegare e riportare lo stato d’animo del gruppo azzurro: “Siamo dispiaciuti di non poter giocare l’ultima partita – ha fatto sapere – chiaramente tutti volevano avere la chance di far parte della squadra che avrebbe giocato contro la Nuova Zelanda, sia i giovani sia Sergio (Parisse), Leo (Ghiraldini) e Alessandro (Zanni) che avrebbero probabilmente indossato la maglia azzurra per l’ultima volta”.
“Sono amareggiato per i giocatori, per lo staff e per i nostri supporter. Sono sicuro che è stata una decisione difficile da prendere per World Rugby. Noi lo abbiamo saputo stamattina: ho parlato con Sergio e con i ragazzi avvertendoli che ci sarebbe stata la possibilità di giocare in un campo molto bagnato, ma poi non è andata così. La reazione dei ragazzi si è trasformata subito in delusione: finire la Coppa del Mondo con un allenamento e non sul campo non è una sensazione piacevole”.
Le dichiarazioni di Parisse
Di altrettanto disappunto, e con un tono decisamente più acceso, le dichiarazioni di capitan Parisse, di cui al momento non si sa se abbia ufficialmente posto fine alla sua carriera internazionale: “Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare i cinque punti – afferma il terza linea a Rai Sport – sono sicuro che si sarebbe stata trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l’Italia.
Ma gli organizzatori si sono detti: ‘Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso’. Complimenti. Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto”.
“Gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni, in questa stagione. E in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare. Non chiedevamo altro. Invece”.
Dalla sede del ritiro azzurro – inoltre – vengono riportate le lacrime di Ghiraldini, che al termine di un lungo percorso riabilitativo (iniziato lo scorso marzo a seguito del grave infortunio al ginocchio, ndr) non potrà quindi giocare quella che probabilmente sarebbe stata la sua ultima partita in azzurro, e il sentimento di dispiacere di Alessandro Zanni, anch’egli molto scosso dalla notizia dell’annullamento della gara e dalla mancata chance di poter collezionare il suo ultimo caps con la maglia tricolore.
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