Rugby World Cup 2019: Giappone vince con bonus, ma non convince

Primo tempo che vede protagonista una determinatissima squadra russa, nel secondo tempo il Giappone si prende il punto di bonus, ma soffre molto più del previsto.

ph. Sebastiano Pessina

TOKYO- In uno stadio Ajinomoto che ha fatto registrare il tutto esaurito si è finalmente aperto il sipario sulla Rugby World Cup 2019.
Prima del match inaugurale tra i padroni di casa del Giappone e la Russia è andata in scena una cerimonia d’apertura molto suggestiva della durata di circa 30 minuti.
Una cerimonia tipicamente giapponese, che si stima sia stata vista da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, in grado di essere apprezzata sia dagli amanti della palla ovale che dagli appassionati di cultura nipponica.
Combinando l’antico con il moderno, le danze tradizionali giapponesi con la storia del rugby, le inconfondibili musiche della tradizione nipponica e i moderni giochi di luci. Si è affrontata la nascita dello sport (1828), il primo contatto del Giappone con la palla ovale (1873), facendo riferimento anche alla data della prima storica partita giocata tra giapponesi e militari inglesi di stanza al porto di Yokohama (1899), fino ad arrivare con rapide immagini ai giorni nostri passando attraverso le 8 precedenti edizioni della Rugby World Cup, per finire con un Ritchie McCaw che spunta trionfalmente dalla dissoluzione di un Monte Fuji di tela con la coppa alzata tra le mani. La cerimonia d’apertura è stata quindi un tripudio di riferimenti culturali giapponesi profondamente simbolici, usati nel migliore dei modi allo scopo di illustrare la passione, le aspettative e l’eccitazione che il popolo giapponese ha per il torneo.

Akira Shimazu, CEO del Comitato organizzatore dei Mondiali di rugby di Giappone 2019, ha in giornata dichiarato: “Il messaggio della nostra cerimonia di apertura è che le connessioni e i legami che si creano attraverso lo sport, grazie alla sua semplicità e il suo fascino universale, possono aiutare a costruire una migliore comprensione e amicizia e ispirare le persone di tutte le nazioni con l’obbiettivo di costruire un futuro luminoso e positivo. Il rugby ha un grande potere di unione e lo esprime attraverso la sua filosofia di rispetto, inclusione e integrità. La nostra più sincera speranza è che il torneo abbia questo effetto anche dopo la sua conclusione.

Guarda la gallery della cerimonia d’apertura

Venendo al concreto della partita, è la russia che si insedia subito in attacco con 2 touches sui 5 metri giapponesi, ma alla seconda touche per un errore su lancio la perde. Il Giappone va per la liberazione al piede ma il calcio di liberazione viene stoppato e finisce di poco oltre la linea di fondo. grande spavento per i nipponici che sembrano essere imbambolati. Si riprende con una mischia ai 5 su intoduzione giapponese, il Giappone libera con un calcio che non trova la rimessa laterale. I giapponesi sembrano proprio accusare la pressione dell’esordio in questo primo frangente, sul calcio di risposta russo, infatti, un clamoroso errore di presa al volo da parte di Matsushima regala la prima meta del torneo al 4′ ai russi.

Il Giappone attacca ma è sterile grazia alla buona difesa mostrata dalla Russia. Solo all’11’ i padroni di casa si sbloccano grazie ad un pregiatissimo sottomano di Timothy Lafaele che manda in meta il Solito Matsushima. Trasformazione sbagliata e Russia ancora avanti per 7-5.

La partita prosegue con una Russia sorprendentemente combattiva ed un Giappone forse colto di sorpresa che commette molti errori individuali di handling.

Al 25′ è ancora la Russia a rendersi pericolosa sfruttando un pallone recuperato da un punto d’incontro all’altezza dei propri 22, una bella corsa di una quarantina di metri viene poi però vanificata da un calcio a seguire senza troppe pretese. Nulla di fatto.

Bisogna attendere fino al  30′ inoltrato per vedere una risposta convincente da parte giapponese, che sembra d’improvviso aver aumentato il livello di aggressività, un’altro assist di pregevole fattura da parte di Lafaele manda nuovamente Matsushima in meta, ma, Nigel Owens non è convinto e ricorre al TMO. La meta non viene convalidata per un in avanti al momento di schiacciare l’ovale. Si resta ancora con la Russia avanti di 2 punti.

Il Giappone sembra saper segnare solo dopo che Matsusima riceve un ofload sottomano, ed è proprio così che, soltanto al 38′, arriva la seconda segnatura per i padroni di casa che permette loro di superare gli ospiti per la prima volta in partita. Meta trasformata da Tamura che chiude il primo tempo sul 12 a 7 per i giapponesi.  Per quello che si è visto nella prima parte del match, se la prima frazione si fosse chiusa con i russi in vantaggio non ci sarebbe stato nulla da obbiettare.

Nell’avvio di secondo tempo è il Giappone a stare stabilmente nella metà campo avversaria. Dopo numerose fasi nei propri 22, i russi commettono un fallo. Il Giappone non ci pensa 2 volte e va per i 3 punti con Tamura. Primo break nel punteggio della partita. 15 a 7 per il Giappone.

Al 46′ è Labuschagne a dare un pò di respiro ai propri compagni, leggendo ottimamente l’attacco russo e andando a strappare letteralmente di mano la palla all’avversario per poi involarsi in una corsa solitaria di 50 metri fino alla linea di meta. Tamura sbaglia la trasformazione e si va sul 20 a 7.

La Russia tuttavia non demorde e continua a giocare al massimo delle sue possibilità tenendo bloccati i giapponesi nei loro 22 metri per più di 10 minuti, ma senza riuscire a mettere punti sul tabellone. Alla fine arriva la possibilità di accorciare le distanze grazie ad un fallo in difesa dei giapponesi al 60′ e Kushnarev non sbaglia. 20 a 10

I russi non stanno sui loro piedi nel break down e al 64′ Tamura riporta i suoi avanti di 13 punti.

L’esperto Fumiaki Tanaka, subentrato a numero 9 al posto di Nagare, legge bene la situazione ed esegue un bel calcio dal box nella sguarnita profondità russa. I russi sono costretti ad un azzardato calcio di liberazione senza il sufficiente angolo e ne risulta una palla regalata per i veloci trequarti giapponesi che vanno facilmente fino in fondo, ancora una volta con Matsushima al 69′. E’ la meta del bonus, Tamura è preciso e si va sul 30 a 10.

Il Giappone riesce alla fine a prendersi quello che era l’obbiettivo, ovvero i 5 punti, ma non è stata di certo una partita convincente. Molti errori individuali, molta confusione e mischie ciuse assolutamente da rivedere. Onore al merito comunque per una Russia che è sembrata lontana parente di quella vista contro l’Italia.

Giappone: 15 Wiliam Tupou, 14Kotaro Matsushima, 13 Timothy Lafaele, 12 Ryoto Nakamura, 11 Lomano Lemeki, 10 Yu Tamura, 9 Yutaka Nagare, 8 Kazuki Himeno, 7 Pieter labuschagne, 6 Michael Leitch, 5 James Moore, 4 Wimpie Van Der Walt, 3 Asaeli Ai Valu, 2 Shota Horie, 1 Keita Inagaki
A disposizione: 16 Atsushi Sakate, 17 Isileli Nakajima, 18 Jiwon Koo, 19 Luke Thompson, 20 Hendrik Tui, 21 Fumiaki Tanaka, 22 Rikiya Matsuda, 23 Ryohei Yamanaka

Marcatori:
Mete: Kotaro Matsushima (11′, 38′,69′), Lappies Labuschagne (46′)
Trasformazioni: Yu Tamura (39′), Rikiya Matsuda (70′)
Punizioni: Yu Tamura (43′, 64′)

Russia: 15 Vasily Artemyev, 14 German Davydov, 13 Vladimir Ostroushko, 12 Dimitry Gerasimov, 11 Kirill Golosnitskiy, 10 Yury Kushnarev, 9 Vasily Dorofeev, 8 Nikita Vavilin, 7 Tagir Gadzhiev, 6 Vitaly Zhivatov, 5 Bogdan Fedotko, 4 Andrey Ostrikov, 3 Kirill Gotovtsev, 2 Stanislav Selskii, 1 Valery Morozov

A disposizione: 16 Evgeny Matveev, 17 Andrei Polivalov, 18 Azamat Bitiev, 19 Andrey Garbuzov, 20 Anton Sychev, 21 Dimitry Perov, 22 Ramil Gaisin, 23 Vladislav Sozonov

Marcatori:
Mete: Kirill Golosnitskiy (4′)
Trasformazioni: Yury Kushnarev (5′)
Punizioni: Yury Kushnarev (60′)

Arbitro: Nigel Owens (Galles)


Roberto Neri

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