Cambiano le assegnazioni delle rimesse laterali in due casi specifici. I tornei interessati sono Top12, Serie A, Serie B, Serie C, U18 e U16

ph. Tommaso Del Panta
La Federazione Italiana Rugby ha adottato la nuova regola sperimentale di World Rugby denominata ’50/22′, che verrà adottata da tutti i campionati nazionali: Top12, Serie A, Serie B, Serie C, Under 18 e Under 16. Questa regola è una delle novità più interessanti a livello tattico e tecnico proposte di recente dal governo mondiale, su cui World Rugby sembra intenzionato a puntare con decisione nei prossimi mesi.
Cosa cambia
La regola ’50/22′ cambierà le assegnazioni delle rimesse laterali in due casi specifici, rispetto a quanto avvenuto finora:
- quando un calcio, effettuato dalla propria metà di campo, rimbalza prima sul terreno di gioco e poi esce fuori nei 22 avversari, ci sarà una rimessa laterale con lancio a favore della squadra che ha effettuato il calcio, e non più della squadra difendente.
- quando un calcio, effettuato dai propri 22, rimbalza prima sul terreno di gioco e poi esce fuori nella metà campo avversaria, ci sarà una rimessa a laterale con lancio a favore della squadra che ha effettuato il calcio, e non più della squadra difendente
Con questa modifica, World Rugby vorrebbe limitare il numero di giocatori presenti su una linea difensiva e di conseguenza le collisioni, ‘costringendo’ i trequarti a preoccuparsi di più anche della copertura del campo alle proprie spalle. Di recente, queste modifiche regolamentari sono state adottate in via sperimentale anche dal National Rugby Championship, il principale torneo nazionale australiano.
“Il rugby moderno è indirizzato sempre più a cercare spazi per un gioco più rapido, spettacolare e sicuro, dove le capacità tecniche e tattiche vengano premiate dal gioco – ha dichiarato Franco Ascione, responsabile dell’area tecnica per la FIR e membro della Commissione internazionale di lavoro di World Rugby – La regola “50/22” è coerente con la visione del gioco che l’organismo internazionale intende proporre”.
“La scelta di partecipare attivamente e da subito alla sperimentazione consentirà ai nostri atleti, ad ogni livello, di sviluppare nuove competenze tecnico-tattiche e di mettere in campo un rugby più dinamico e al passo coi tempi. Conclusa la sperimentazione su scala globale, sarà poi compito di World Rugby valutare se tradurre questa regola sperimentale in definitiva per il prossimo ciclo quadriennale”.
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