Netta la sconfitta degli azzurrini contro i rivali. Ora testa alla Scozia, prossimo avversario nel mini-torneo fra il 9° e il 12° posto
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@Redazione, ma perchè la Georgia? Non sono arrivati 9 e noi 11, e quindi a noi tocca la Scozia?
anche secondo me abbiamo la Scozia!
irb parla di Scozia non Georgia
Ieri giornata matta…non c’ho capito un cazzo!
E’ il nostro livello kinky, per quanto tutti noi ogni volta speriamo di potercela giocare (io in primis), è inverosimile pensare che a meno di exploit siamo in grado di superare Australia o Inghilterra.
“Fattuale” come direbbe il Crozza-Feltri 🙂
Alla fine il nostro posto “naturale” è il girone 9-12, basta vedere gli ultimi 6-7 mondiali, fatto salvo alcune annate particolarmente buone (la scorsa su tutte, nel 2017 ci andò anche bene con risultati incrociati), ma che sono più l’eccezione che la regola. D’altronde, finchè non si investe sui settori giovanili, non si prendono allenatori competenti, si crea un campionato decente e si pesca da un bacino che non sia solo “Accademia + pochi fortunati”, la vedo difficile schiodarsi da qui.
Io credo che uno dei nostri problemi a livello U20 sia proprio quello di riporre tutte le speranze nell’unica accademia. Se non si lavora bene o non si seleziona bene o alcuni ragazzi non vanno in un paesetto sperduto per motivi di studio, siamo fritti.
Ho visto dei ragazzi interessanti a livello fisico e di fitness, ma manca ancora tanto il saper giocare con la testa. Saper giocare a rugby.
Credo che sia indispensabile collegare due accademie U20 alle due celtiche e instituire nuovamente un campionato U20 collegato alle squadre del campionato italiano che a mio avviso non può essere composto da più di 8 squadre. Quindi un campionato U20 a 10 squadre. Vuoi vedere che escono 1/2 giocatori interessanti anche al di fuori delle due accademie? Questo creerebbe anche una sorta di competizione per la nazionale U20 perchè anche inconsciamente i ragazzi dell’accademia attuale si sentono già con un percorso fatto.
Insomma non possiamo permetterci di perdere nemmeno mezzo ragazzo. E sopratutto hanno bisogno di giocare! E se no lo fanno nel campionato italiano lo devono fare con le rispettive Under tutte le domeniche.
Faccio un esempio che mi è nettamente balzato agli occhi ieri guardando la partita dell’italia e quella tra argentina e Francia. Abbiamo noi un terza centro simile a quello argentino? sia a livello fisico che a livello di competenze? Abbiamo noi una mediana che sappia leggere le partite come la mediana argentina o francese? (anche se i mediani italiani non mi dispiacciono, ma hanno tanto bisogno di giocare e di imparare da un Deuvenage, da un Sua tanto per fare due nomi).
Try, giusto, e giustissimo.
La questione Accademia è annosa, ci poteva stare se erano 5 o 6 e distribuite sul territorio, averne solo 1 (e per di più a Remedello, non certo Bologna o Firenze) è più che limitante. Quasi “autocelebrativo”. E il problema dei ragazzi “arrivati” purtroppo esiste (sbaglio o lo tirò fuori anche Parisse tempo fa?).
Oltre al campionato servono però tecnici, gente che insegni a questi ragazzi come si gioca, sia nei fondamentali (se insegnano i passaggi di ieri in Accademia sono da lincenziare tutti) che nel capire le situazioni di gioco, leggerle e giocare di conseguenza.
Hai fatto l’esempio dell’Argentina. Non hanno Accademie, hanno un sistema che non ha “forzature”, basato sui club, naturale espressione del movimento, che investono sui giovani (e sul campionato nazionale) e con gente competente al posto giusto. Il contrario nostro insomma…
poi c’è anche un altro “problema”, quello sociale/culturale.
I nostri ragazzi di oggi non sono abituati a mangiare merda. Scusate il francesismo, ma in italia stiamo troppo bene. Non ci sono ragazzi abituati a tirare fuori le unghie per primeggiare. O meglio ci sono ma sono pochi. Vediamo sempre più spesso ragazzi dell’est piottosto che dell’africa primeggiare. Ma se da un lato i neri potrebbero essere fisicamente superiori, non vale per i bianchi. Hanno più spitito di sacrificio. E sappiamo quanto possa valere il sacrificio in uno sport come il rugby.
giusto @try, una sola accademia può anche voler dire che se ci sei ti puoi sentire arrivato, poi arriva qualcuno che invece in Francia già vede il campo in D2 se non Top14 ,….
quello che può stupire è che sto atteggiamento da “poveri” sembra ce l’abbiano quelli del calcio, sempre divetti, super tatuati, ecc. ma lì con la concorrenza che c’è lottano ed i risultati a livello under 19 e 20 gli danno ragione
Siamo l unica “tier 1” che gioca senza una struttura di gioco ben definita. Molte delle squadre viste in campo hanno una struttura di gioco che nel corso della partita si intuisce, magari commettono errori gestuali, ma tendenzialmente effettuano dei movimenti in campo precisi che esaltano le caratteristiche di un singolo o di un gruppo omogeneo.
L Italia purtroppo, non solo quest anno ma forse sempre, non ha mai mostrato delle strutture di gioco finalizzate ad attaccare un determinato spazio o aumentare il ritmo per cercare la marcatura pesante.
Molti ci lamentiamo dello scarso istinto killer in zona rossa, ma sempre proprio si vuole parlare di zone, nelle altre parti del campo come si comporta la squadra? cercare di risalire il campo tenendo compatti i reparti, splitta gli avanti in tutto il campo per creare dei mismatch da sfruttare con i trequarti?
La mia sensazione personale da osservatore esterno è quella di una squadra che affronta la partita situazione per situazione, cercando di trovare una soluzione alla volta, molte volte la sfida individuale 1 vs 1, se si domina fisicamente bene, altrimenti l errore forzato molto spesso è dietro l angolo.
Non tutte le colpe sono dei ragazzi, magari mancano proprio prescrizioni tattiche impartite dagli allenatori, che dovrebbero avere ben chiaro in mente come far giocare la squadra in relazione alla posizione in campo e al tempo di gioco in cui si trovano.
Per il rugby giovanile un eccesso di struttura può essere vista anche come una forzatura, ma ormai l U20 non lo vedo più come rugby giovanile, sono atleti adulti a tutti gli effetti, grezzi ma adulti.
le altre squadre mi danno l impressione di cercare di emulare il rugby di alto livello che vedremo nel prossimo mondiale
Secondo me non abbiamo proprio le competenze per farlo, al di là dell’insegnarglielo (cosa che in U18 però si è vista nell’ultimo Fest)
Sicuramente il gruppo di quest’anno non ha le individualità degli ultimi due anni, ma il livello medio delle competenze secondo me è invece superiore; nel senso che ci sono un buon numero di giocatori con discrete capacità fisico-tecniche.
Però c’è da dire che ieri, nei ruoli chiave (8,9,10) si è deciso di utilizzare gli stessi giocatori che avevano già dimostrato dei limiti nella gestione del possesso (specialmente in zona rossa)…cosa che si è ripetuta anche ieri, quando abbiamo avuto diverse possibilità per rifarsi sotto, sprecando in modo banale diverse occasioni a ridosso dei 5 mt Irlandesi.
Sicuramente Finotto, Citton e Da Re hanno un vissuto arricchito dai buoni minutaggi maturati in Top12 quest’anno e, specie la coppia mediana, ha dimostrato di avere una conoscenza del gioco e quindi saper giocare anche tatticamente in modo più appropriato di quanto si è visto ieri. Probabilmente avremmo perso lo stesso per le carenze giustamente sottolineate da Mr Ian, ma forse con un punteggio ed una modalità differente….
Ufficiale Scozia Italia il 17 Giugno ore 15.30 ora italiana a Rosario….
Domandona, spero ed auguro ai nostri ragazzi di battere, in primis Scozia (già fatto al 6 Nazioni a casa loro) e poi Georgia per arrivar noni, ma;
Nella malaugurata ipotesi che perdiamo e giochiamo per 11 e12 posto, con Fiji o Georgia, ha senso disputare la gara che a prescindere dal risultato il nostro avversario retrocederà?
Noi siamo paese ospitante del mondiale 2020, ed abbiamo diritto alla partecipazione, però in caso di nostra ulteriore sconfitta, arrivando ultimi e destinati a retrocedere fanno un Mondiale a tredici squadre o cambiano paese organizzatore?
in quel caso retrocedono la penultima, così impara a non comprarsi la partecipazione organizzando il mondialino…
da galera l’entrata dell’azzurrino (il 12?) che ha fracassato il ginocchio del povero booth.