Champions Cup: I Saracens sono i migliori d’Europa e sono ancora campioni

Ma non c’è niente di nuovo, purtroppo. Al momento la sanzione del fuorigioco, a meno che si tratti di situazioni lampanti, è ritenuta secondaria rispetto al valore ritenuto primario della continuità del gioco e quindi si lascia giocare. Non sempre e non con tutte le squadre, come al solito ci sono figli di déi maggiori e minori, e le squadre italiane (e anche scozzesi, aggiungo) ne sanno qualcosa. Ma ieri tutti erano figli di… Odino, diciamo così. 🙂
A me non piace perché il fuorigioco è norma basilare (più che nel calcio, dove è ritenuta un’infrazione dirimente ma comunque degna di una punizione di seconda) del gioco del rugby, direi quasi che è LA norma basilare. Vederla così maltrattata fa davvero dispiacere. Perché poi non se ne capisce la ragione, a parte favorire (inconsciamente?) la squadra più forte, nel caso di un confronto alla pari come quello di ieri dove le forze in campo erano, alla vigilia, più o meno equivalenti. Forse si vuole favorire il gioco aggressivo (Itoje…) ma così si vedono molte più botte (e i giocatori si fanno più male) e molto meno gioco. Per quanto mi riguarda se voglio vedere delle botte guardo un incontro di pugilato o di football americano, il rugby è (o dovrebbe essere) un’altra cosa: forza e aggressività, sicuro, ma anche destrezza e scaltrezza e visione tattica, se le regole sono stravolte si assiste a qualcosa di diverso, per ora un po’ diverso ma un domani, magari, di molto diverso. E non ci si diverte più.