Lazio Rugby: l’arte di non arrendersi spiegata da coach Daniele Montella

In vista della volata salvezza del Top12, abbiamo intervistato l’allenatore dei biancocelesti

Foto: Mariani

Quando contattiamo Daniele Montella, coach della Lazio, la sensazione è quella di parlare con un allenatore che sia più contento di avere ancora una chance da giocarsi piuttosto che quella di un tecnico all’ultima spiaggia. Infondo poche settimane fa i biancocelesti, in virtù anche di una penalizzazione subita per irregolarità nella distinta di gara contro il Verona, erano praticamente spacciati. Poi però, all’improvviso, un po’ di luce in fondo al tunnel: la rosa che si ritrova, la qualità del gioco che sale, le vittorie che arrivano e un distacco che si assottiglia proprio nei confronti di quel Verona che ora occupa l’ultima posizione buona per rimanere in categoria. Alla fine della stagione mancano 80′, i capitolini saranno ospiti del Valsugana (già retrocesso), mentre gli scaligeri faranno visita al Viadana: quale delle due squadre l’anno prossimo sarà nuovamente ai nastri di partenza del Top12?

Coach, come vedi i tuoi ragazzi?
“Siamo motivati, c’è entusiasmo: abbiamo vinto le ultime due partite ottenendo in entrambe le occasioni i 5 punti in rimonta. C’è voglia, in vista di sabato, di fare una bella partita”.

Vi siete imposti appunto contro Medicei e Fiamme Oro, possiamo dire che avete fatto due “colpacci”?
“Devo essere sincero: è da quando abbiamo affrontato il Viadana, nel girone di ritorno, che giochiamo bene e raccogliamo meno di quanto meriteremmo. Anche a San Donà – a detta degli avversari – avremmo potuto vincere ed effettivamente, se poi si va a vedere, sono punti che ci mancano in classifica; così come a Mogliano dove ci siamo comunque espressi alla pari dei nostri rivali.
Se mi parli di Medicei e Fiamme Oro, nello specifico, ti dico che quella nel derby è stata l’affermazione che è arrivata un po’ più a sorpresa mentre a Firenze sapevamo che potevamo fare bene e lo abbiamo fatto.

Arrivate da due vittorie ma anche da una settimana di sosta, secondo te vi ha fatto bene fermarvi o vi ha un po’ bloccato nello slancio che avevate preso?
“Abbiamo avuto modo di recuperare dalle tante botte subite (ride, ndr). Giocare a quell’intensità negli ultimi 160′ ha portato ai ragazzi anche degli inevitabili acciacchi, quindi la sosta non ci ha fatto male”.

Qual è l’ingrediente giusto per interpretare la sfida col Valsugana, senza pensare a ciò che succederà contemporaneamente a Viadana?
“Ai ragazzi cercherò di far capire che abbiamo solo un’occasione e non dobbiamo farcela sfuggire: nella nostra gara servirà grande aggressività, anche contro un avversario già retrocesso. A tre giornate dalla fine erano in pochi a credere nelle nostre possibilità. Dall’altro lato, conosciamo il valore del Verona ed è per questo che non dobbiamo agevolargli le cose”.

Questa rimonta che state cercando di concretizzare arriva al termine di una stagione condizionata dalla penalizzazione subita ormai più di due mesi fa. Possiamo tornare leggermente indietro e capire cosa è successo?
“L’errore l’abbiamo commesso, non c’è dubbio, anche se per la dinamica completa questa è una domanda che andrebbe girata alla nostra dirigenza. Come staff tecnico e squadra abbiamo però cercato da subito di guardare avanti. C’è stata delusione da parte nostra per quello che è successo, ma siamo riusciti a metabolizzare l’accaduto abbastanza rapidamente. Abbiamo cercato di lavorare provando a capire dove potessimo recuperare i punti persi. Questo episodio ci ha uniti consentendoci, se possibile, di allenarci ancora meglio andando a esaltare i nostri lati positivi.

Hai parlato di lati positivi e punti di forza: quali sono le aree del gioco dove, pur a soli 80′ dalla fine, vi sentite confidenti?
“Nelle ultime partite abbiamo aumentato l’attenzione, in vari aspetti e momenti. Contro le Fiamme Oro ci sono state soltanto quattro o cinque mischie e questo ti fa capire che gli errori di handling si sono ridotti al minimo.
L’arma vincente su tutte è però la profondità: finalmente ci sono dei cambi all’altezza, la rosa è al completo. Quest’anno abbiamo avuto infortuni lunghi e numerosi, di natura traumatica, che non ci hanno permesso di avere ampia disponibilità. Da più di un mese invece siamo in 30/32, a fronte di periodi in cui eravamo solo 23. In una gara ricordo di aver portato in panchina tre avanti e cinque trequarti, ora è diverso: questo ci ha consentito di sviluppare concorrenza nei vari ruoli e maggiori stimoli per arrivare a far parte ogni volta del gruppo dei convocati”.

Cosa ti senti di dire, infine, prima che si entri ufficialmente nel clima partita per l’ultima giornata di stagione regolare del Top12?
“Ovviamente saremo disposti a tutto per arrivare a salvarci. Non ho alcun dubbio sul fatto che tutti disputeranno ottanta minuti alla grande. Sappiamo che il Valsugana di Polla Roux, con cui ho anche giocato, vorrà salutare al meglio la categoria in casa davanti al suo pubblico, così come Viadana che forse è un po’ la delusa del Top12 di quest’anno, di fronte a un Verona che è cresciuto moltissimo durante l’arco della stagione”.

Di Michele Cassano

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