Abbiamo incontrato l’head coach degli Azzurri per una chiacchierata sul torneo appena finito e sulle prospettive del movimento italiano
Sei Nazioni, permit players e sviluppo del rugby italiano: intervista a Conor O’Shea
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..sara’ una battaglia durissima….ma mi sembra veramente il condottiero giusto..
..sarà un battaglia durissima..Ma sono sicuro che e’ il condottiero giusto..
Anche io!
Diamo continuità e fiducia a quest’uomo e che per una volta trionfi la lungimiranza e non l’irrazionale voglia di cambiare tutto per non cambiare nulla.
alcuni aspetti emersi dall’intervista sono da sottolineare , si sapevano ma non si erano evidenziati a sufficienza …. direi 1) se miglioriamo la percezione degli arbitri migliorerà, Io sarei un po’ più drastico dobbiamo entrare nella stanza dei bottoni. 2) diamo troppe opportunità a chi gioca contro di noi, per mancanza di replicare le azioni nell’intensità, concordo pienamente in situazioni similari gli altri team concedono molto meno di noi. 3) facciamo errori per questine mentale , concordo pienamente ho sempre sostenuto che è più spesso una questione mentale che tecnica , treviso sta lavorando molto sugli aspetti mentali e i risultati si incominciano a intravvedere. Io aggiungerei , ma Cos non lo dirà mai , che in alcuni ruoli ( 3/4 ndr) non abbiamo la possibilità di lavorare su molto materiale di qualità , e qui avremmo bisogno di importare un certo tipo di atleti.
Non lasciamoci sfuggire Leaupepe!
4) Lazzaroni, uno dei migliori italiani quest’anno… non nominato!
err dopo miglioriamo virgola.
Purtroppo ora riesco solo a scorrerla, me la leggo meglio dopo.
Solo due cose cosi di getto, sembra gli piaccia un sacco Trulla (bene) ma non mi nomina Bianchi (male). E capisco che dica che il talento c’è, ma, e qui sono d’accordo con @tony, non in tutti i reparti. Sarebbe da capire cosa pensa di fare in quel senso (equiparare? focus specifico in Accademia? Posto che io vorrei capire se lui – e il suo staff – guardano anche oltre l’Accademia, che giocatori buoni di 18-20 anni ce ne sono)
LikMarc, penso che Bianchi se lo sia semplicemente dimenticato visto che ne ha elencati in dozzina, non vedo nulla di strano…se leggi bene manca pure dalla lista Lazzaroni!
Si si kinky la mia voleva essere una mezza battuta. Sta di fatto che Bianchi spero di vederlo annunciato dalle Zebre quanto prima, se no vado a Parma a dirgliene quattro 🙂
Manca pure Meyer! Comunque di terze c’è abbondanza eccome.
Vero, pure Meyer
Notare che, considerando i problemi che ha e ha avuto l’Italia nel ruolo di estremo, pochi anni dopo che dal Valsu e’ uscito Minozzi, adesso sta uscendo anche Trulla. Entrambi estremi.
Chi vivra’ vedra’, pero’ qualcosa vorra’ pur dire…
Mi piace di quest uomo l approccio alle problematiche, i problemi tecnici hanno bisogno di tempo, lavoro e pazienza. Quelli su cui si può agire subito sono i problemi strutturali. Si intende che O Shea non veda di buon occhio il braccio di ferro con i club di top12, nè il loro ostruzionismo e sta cercando di risolvere i problemi, forse 4 anni sono stati un pò troppi, ma speriamo recuperi in fretta.
Molto bello quando parla degli sbagli e dice “noi”, in realtà quando si son fatte scelte folli ed irrazionali lui non c era e non ha la minima responsabilità, però usa un noi che cerca di distendere le tensioni, come se volesse realmente prendere tutto lui in mano, speriamo glielo lascino fare…
Aspetto la seconda parte dell intervista..
@Mr Ian seconda prte che ha come incipit proprio una considerazione sull’uso del “noi” 😉
Ha lasciato anche per piacevolmente sorridente questo uso del “noi”.
@Redazione, curiosità, l’intervista è stata fatta in italiano o in inglese? o un misto…
Questo è un grande, credetemi. Ha la giusta visione e un approccio al problem solving tipicamente anglosassone a cui si aggiunge un affetto per l’Italia che non è di facciata. Teniamocelo stretto per l’amor del cielo.
ma cambiamogli ruolo. Non è un CT, è un DOR
Questione di lana caprina se permetti o meglio un falso problema o meglio ancora un non problema.
E poi da come parla si capisce che è un signor CT.
Che sia un uomo di organizzazione più di campo, ci sta, pochi dubbi. Però qualcuno gli ha chiesto di fare anche il CT e mi pare si sia sbattuto come poteva a farlo.
Poi ovvio che non spetta ad un Dor o ad un CT insegnare come si passa o si placca.
Ora speriamo che la struttura post mondiale si articoli un attimo in maniera diversa e migliore (però prendendo dall’estero, che, scusate, ma se al di là di Smith si sostituiscono Catt e De Carli con Moretti e Troncon siamo punto e a capo).
Qualcuno gli ha chiesto di fare “anche” il CT?!?
Sbaglio, o ufficialmente il suo ruolo e’ proprio quello di CT? In quale comunicato federale hai letto che fa il DOR?
My mistake, volevo dire “anche il DoR,”, perchè ok che magari non c’è un comunicato federale a riguardo (ma considerando che non ci sono comunicati federali sui bilanci, sul futuro della nazionale Emergenti, sulla fantomatica accademia Seven, e altro, non c’è molto da stupirsi), però mi pare evidente che si stia muovendo anche per fare quello.
In nessuno infatti! È solo la propaganda di regime che lo fa passare per tale dandolo in pasto al popolino, senza dargli effettivo potere esecutivo.
In sostanza l’ennesima operazione mediatica nella quale i molti cascano regolarmente… ?
Si potrà essere d’accordo o meno con quanto dice, ma questo refrain sul non è CT ma DOR è veramente stancante. Su che dati oggettivi è basato? E Bradley che 6 mesi fa tantissimi esaltavano come nuovo CT (tantè che pure OR gli fece la domandina) dove è finito? Per me OShea è un ottimo CT che ultimamente ha dato un ottimo gioco alla nazionale e che gli interpreti hanno messo in campo secondo le loro possibilità. Alcune domande che mi piacerebbe leggere, che spero di trovare nella seconda parte, sono sulla troppa prudenza nell’utilizzo di alcuni giocatori giovani e il fossilizzarsi su alcune scelte, che pur non alterando il risultato finale avrebbe permesso di iniziare prima il rinnovamento.
Le tue perplessità sulla scelta di alcuni giocatori e la prudenza eccessiva nell’inserimento di alcuni giovani sono appunto la cosa su cui si basano le critiche al suo operato di allenatore. Lui sicuramente ha dei buoni motivi per quelle scelte, però… però qui mi racconta di Marler e poi esita ad inserire Riccioni contro la Francia.
Per il resto, mi sembra proprio che ci sappia fare.
Verissimo, speriamo che tra i “temi tecnici” ci siano proprio alcune sue scelte e le ragioni dietro esse
Ps. un CT (oltre al DOR) lo devi pure pagare per cui mi sa che si faccia anche con quello che si può. Se poi arriva anche Franco…
Di primo acchito mi pare che Trulla gli piace un bel po’….lo aspettavo molto e lo avevo messo nel “mirino” per questo 6nazioni ma non mi ha convinto….e forse più per gli atteggiamenti da divo o peggio ancora di insofferenza nei confronti dell’arbitro. ma visto che O’Shea è molto più in alto di me come conoscenze avrà sicuramente ragione e a questo punto mi aspetto un mondiale super da parte del ragazzo!
Kinky se parli così ( divo – insofferenza ) vuol dire che ti torna utile la mia laurea in psicologia… So che non andiamo d’accordo anche se io ti leggo sempre e cerco di capirti, comunque in non so quale partita di U20 uno dei nostri invece di correre si è fermato per “cazziare” un compagno “reo” di aver “bucato” il placcaggio… Ecco, il mio sport è differente. Una birra pagata in Club House in Valganna.
Valganna??
interessantissima intervista, conor è un grande non l’ho mai nascosto, spero solo che smith sia un’ulteriore tassello e non un sostituto.
mi auguro che a cos venga dato il dor e che franco venga inserito come ct.
molto interessanti i cambi nelle zebre, visto poi l’ultimo acquisto che spero sia un bel martorello.
facciamo firmare conor almeno per il prossimo mandato con l’opzione per il terzo.
una buona mattina a tutti.
Personalmente sono grato ad O’Shea per il lavoro che sta facendo, la passione e l’umiltà. Spero che i risultati gli possano dare ragione quanto prima, gli insulti e gli sberleffi che riceve sono una cosa tipicamente italiana di chi guarda solo ai risultati e non al lavoro che c’è dietro. Una volta tanto in federazione hanno scelto la persona giusta, probabilmente si sono sbagliati 😀
Spero nella seconda parte di trovare qualche riferimento allo staff (che è forse l’unica cosa che gli rimprovero) anche per avere conferme su Franco Smith e gradirei essere rassicurato su una sua permanenza, ma la @redazione assicura che sia la risposta all’ultima domanda
Guardare ai risultati e non al lavoro che c’e’ dietro e’ una cosa normale in contesti professionali: succede normalmente in tutte le aziende nelle quali ho lavorato.
Se vai a farti aggiustare la bicicletta e fanno un gran lavoro, con enorme passione, con degli attrezzi inadeguati e poi ti ridanno la bicicletta ancora rotta, tu li paghi o no?
Io non ero tra quelli che auspicavano l’avento del professionismo nel rugby, ma e’ arrivato e non possiamo piu’ giudicare questo bellissimo sport con il metro della passione amatoriale, ma dobiamo usare il metro dei risultati, che e’ il metro che si usa per giudicare i professionisti… qualunque sia la professione.
E’ un discorso molto dure e difficile, lo so, ma lo sa anche Conor che alla fine sara’ giudicato sui risultati.
Verissimo quello che dici. Ma è anche vero che se prendi un’azienda in dissesto e la vuoi rimettere in carreggiata, occorre fare un piano di lungo periodo con continue verifiche e aggiustamenti del lavoro fatto. In tutti i casi i primi anni sono di spesa, che diventerà produttiva (se fatta bene) solo negli anni successivi. Questo non dovremmo scordarcelo nel giudicare il lavoro impostato. Il tutto e subito (quattro anni in questo caso sono subito) non portano a nulla se non al fallimento. Detto ciò non dico che non possa essere criticato.
Comprensibilissimo, pero’ stiamo allungando il record di partite perse consecutivamente in un torneo centenario come in Cinque + Sei Nazioni… per un professionista e’ sicuramente brutto… e anche per un amatore 🙁
Nello sport professionistico i risultati sono ovviamente essenziali. Ma riprendendo l’esempio della bicicletta.. Se tu hai una graziella, con le ruote sgonfie, il cambio rotto e i freni che non funzionano, mentre i tuoi competitor hanno MTB sempre più performanti. Avrà senso ripassare dal meccanico un’ora dopo, lamentandosi del fatto che la bicicletta non è come le altre?
La mia è una semplificazione estrema, non è passata un’ora, ma un giorno. Magari ce ne vogliono 2 o 3
Vinci tu con la tua Graziella scassata che è comunque una Bottecchia costruita a Vittorio Veneto
Suggerisco di chiedere qualche altra intervista in esclusiva, noi tifosi siamo troppo curiosi di sapere come si guadagnano la pagnotta i signori:
Ascione
Aboud
Checchinato
tutta gente che sicuramente lavora tantissimo ed il cui oscuro lavoro è ora che venga esposto in chiara luce meridiana a noi che non capiamo cosa stiano facendo di preciso… soprattutto cosa stiano facendo di preciso che non stia già facendo qualcun altro…
Sono d’accordo con te, questo tipo di interviste sono una manna dal cielo.
Esprimo il mio commento su Aboud, che ho potuto conoscere al corso allenatori: da quello detto da lui si capisce che nel suo campo è assolutamente competente e si da da fare. Da quello detto dai vari tecnici federali e dallo staff delle zebre pare abbia portato una tipologia di lavoro nuova, più professionale e a livello degli standard stranieri inernazionale. Ovvio il suo lavoro non ha magari un riscontro immediato e subito visibile, ma gli addetti ai lavori ne parlano bene, e buona parte delle modifiche al sistema spiegate da O’Shea sono anche merito di Aboud.
direi di ascione e di checchinato.
checchinato fa delle belle grigliate a pecol, ed è inammorato del pastin………
di ascione che non ha la casa a pecol non so niente…..
Le dichiarazioni sulle Zebre sono la cosa più importante e più incoraggiante sul sistema del rugby italiano degli ultimi anni.
Ai mondiali 2023 l’Italia si presenterà in buone condizioni.
Il livello del Top12 è alto in alcuni ruoli (1a e 3a linea) e basso in altri (2a, mediana, 3/4). Un pilone forte in Top12 può competere in Pro14, un centro o un 9 forti in Top12 sono probabilmente non a livello Pro14. Serve un sistema per questo gap. Se le notizie sono vere finalmente ci sarà un tale sistema per le Zebre per la prima volta.
La U20 deve inoltre ancora migliorare con interventi su tutto il livello giovanile di tutta Italia: è la cosa più difficile da fare perché non basta un tecnico, è tutto un sistema di reclutamento, conoscenza del gioco, innalzamento di tutto il livello.
Non arriveremo al livello della Scozia o dell’Argentina: loro hanno più talento e su questo c’è poco da fare, ma ogni tanto vincere dovrebbe diventare possibile.
Verissimo, avere entrambe le franchigie che funzionano è essenziale per come è strutturato il nostro movimento. Mi ha confortato anche il discorso sul monitoraggio dei giocatori sia quando hanno 20 anni sia per chi matura dopo (e aggiungo che ci deve essere un monitoraggio anche estero come dimostrano Negri, Polledri, Sisi e ora Braley ma anche l’altro giovane mediano di Gloucester)
Per le Zebre la formula 42 + 8 PP + 4 U20 è addirittura meglio di quanto sperassi. Ovviamente vediamo chi sono questi 54, uno dei problemi di quest’anno è stato che non tutti i giocatori della pur risicata rosa erano all’altezza e hanno fatto una manciata di minuti (non parlo di quelli al primo anno)
Io invece ho capito 42+8, inclusi 4 under20. Ovvero 50, non 54. Non è ben chiaro ma comunque per l’anno prossimo 42+8 andrebbe benone, soprattuto coi permit che in settimana si allenano con la franchigia.
Posso avere la vostra attenzione ? Grazie.
Premetto che non capisco nulla di rugby… Si sta parlando del sistema al vertice, mettendo nero su bianco che si fanno delle scelte e lavorando su queste si arriva ad ottenere il risultato ( laddove per scelte intendo giocatori ). Premetto che personalmente ho ammirato la grossa presenza di pubblico a Treviso che da sola garantisce metà del risultato ( incassi ), e premetto ancora che non mi piaciono i giocatori che saltagrillano a destra e a manca e si rivolgono continuamente all’arbitro come per dire : “vedi cosa sta facendo ?”, cosa che un tempo neppure nelle giovanili osservavo…
Ciò detto, ma tutto questo sforzo per una Nazionale che gioca Mondiale e 6 Nazioni, e due franchigie ? Io personalmente, e ripeto personalmente perchè non capisco nulla di rugby, tenderei ad avere un campionato di livello che garantisca la selezione di giocatori già dotati. Non mi sembra, ad esempio, che nel calcio si faccia lo stesso: il campionato, più le coppe, mettono in evidenza giocatori che poi vengono selezionati e giocano in nazionale. Mi sembra, detto papale papale, che si lavori su un’elite di ufficiali tralasciando i soldati. Ad esempio, dieci anni per avere cento giocatori: ma COS, cavolo, se fai lo stesso su dieci squadre in un anno ne hai cento, non in dieci. Lo dice la matematica. Lpaccademia ne ha prodotto solo uno peer l’alto livello ? Bene, gli altri li avrà prodotti Treviso, e gli altri ancora Viadana, Paese, Mogliano, Benevento… No, ok, mi sbaglio, però lo avevo detto che non capivo nulla di rugby.
Non piacciono neanche a me i giocatori “piangina”, che tutto il tempo stanno li’ ad indicare uomini a terra che rallentano il gioco, pero’ bisogna anche dire che le regole sono cambiate e non si può più camminare in cima a chi fa ostruzione (per “sconsigliarlo”), come era regolarissimo fare solo pochi anni fa.
Non so bene perche’ hanno cambiato questa regola, che era molto efficiente… forse perché’ in televisione fa “brutto” vedere gente che viene arata…
Lazzaro devi considerare che il movimento italico non può oggettivamente produrre più di 10 giocatori di possibile qualità all’anno…. Il campionato nazionale è distante dal pro14 e non di poco. Le squadre del campionato nazionale devono necessariamente fare risultato e quindi potrebbero non sposare la politica di Cos….Su alcuni giocatori avrei da ridire con quanto letto nei commenti…. Per me il 9 è un giocatore particolare perchè ad altissimo livello deve avere un qualcosa in più a livello umano (essere un mostro tatticamente oppure essere un giocatore dal piglio geniale) ma essere fenomenale nella velocità. Mi spiego, un Palanzani che ha ottime qualità di lettura del gioco ( a detta di tutti gli allenatori che ha avuto) è purtroppo inadeguato a livello di velocità risultando essere poco efficace.
Si, grazie. Sin da quando apparve su questa pagina l’intervista di non ricordo chi il quale asseriva che una certa “tranquillità” economica è alla base delle prestazioni di livello, mi sono spesso interrogato su quali siano le differenze tra un giocatore di 24/26 anni che milita in A e deve lavorare per mantenersi ed un “pupillo” di 19 anni con le spalle coperte dal papy e dalla federazione. Ecco perchè al di là delle scelte che sono umane, a livello di gioco per me sono equivalenti. Ed ecco perchè al netto delle tue corrette osservazioni un campionato sul quale si investe, dando a quei giocatori e alle loro società una sorta di tranquuillità, può produrre profondità. COS dimentica, parlando dei famosi dieci anni, di dirci dove sono i classe ’91 che oggi dovrebbero essere i Senatori in attesa di ricambio. MI piace quel che dice Ermy e la vedo un pò ancora come una nebbia alzata ad hoc per coprire cose che in realtà conosciamo benissimo: scarsa vocazione, base ristretta, latinismi… Per finire ai nepotismi, eccetera eccetera… Ho conosciuto un solo grandissimo allenatore perchè qui in Valganna non è che ne passino spesso, ma tolti i talenti naturali, disse, con il dovuto allenamento si possono produrre risultati. Questo sistema traccia un solco, definitivo, sul Rugby italico: i Nazionali o di interesse tale, che fanno vetrina a febbraio marzo, e i professionaldilettanti che giocano tutto l’anno…. ad un livello purtroppo tendente al basso non per colpa loro…
In tutto il mondo il Rugby è attualmente un movimento dove il piano “superiore” nutre a cascata quelli “inferiori”: ad esempio All-Blacks -> Super Rugby -> Provinces -> etc. In Europa questa tendenza è enfatizzata dalla presenza del 6 Nazioni, il torneo di maggior successo sportivo ed economico a livello planetario. Raccogliere successi nel 6 nazioni è una condizione necessaria per sviluppare il resto, incluso il movimento giovanile, aumentandone la diffusione e l’appetibilità.
Lazzaro se non ho capito male tu sei delle parti di Varese. Sei mai venuto a fare un giro nelle grandi città, per esempio a Milano, per vedere in che condizioni di carenza cronica di risorse operano atleti, dirigenti ed allenatori del rugby giovanile (e non solo)? Se non vivi dalla parte giusta della città, qui devi essere eroico anche solo per pensare di consentire a tuo figlio di giocare. Altro che “papy che coprono le spalle”, qui c’è bisogno di risorse e di soldi per tutti, non di sogni ed improbabili equivalenze.
Il dualismo tra una ipotetica vetrina che sarebbe il Pro14 e il resto del movimento che tende verso il basso è una cosa che non si può sentire: il Pro14 e soprattutto la Nazionale sono l’unica speranza di fermare il declino verso il basso di tutti, quando vogliamo capirlo?
Sostenere l’equivalenza tra 10 squadre di campionato nazionale da una parte e dall’altra 10 giocatori preselezionati annualmente per le loro qualità ed integrati sistematicamente in modo graduale e ragionato nelle franchigie, non solo è completamente illusorio, ma è quasi irresponsabile. Perdonami, nulla di personale, ma per me è francamente incomprensibile come qualcuno che segue anche solo distrattamente il Rugby possa dire una cosa talmente sbagliata, come già fatto notare in altri commenti.
E di cosa ti dovrei perdonare, in fondo dici il giusto. Solo io vorrei andare la domenica al Giuriati, o al MAgnolia, e vedere grandi partite e non semplici “partite”. Cioè non che io disconosca il valore della nazionale, ma per l’amor del cielo riempiamo prima i campi la domenica il resto vien da se, o quasi. Ecco in sintesi il mio pensiero… Ovviamente sono uno psicologo e non uno sportivo, anche se ho un fratello che gioca negli Old in non so quale serie…
Non nominare Lazzaroni nel gruppo delle terze, uno tra i migliori italiani dell’anno, uomo super fit, ( fitness, Atkinson… ricordi?) grande placcatore, etc, etc… parla da solo.
Il resto sono le solite chiacchere federali ad uso elettorale.
Non ci vedo niente di male, mica è Pico Della Mirandola, si è dimenticato di citare anche Meyer e Bianchi, se è per quello. E’ una chiaccherata con un giornalista non una lista ufficiale di convocati.
Adesso vorrei toccare un argomento che finora nessuno ha affrontato. In tutta l’intervista non si fa accenno ad una qualsivoglia iniziativa di collaborazione o confronto con gli allenatori del Top12. Io credo che uno dei nodi dolenti stia proprio lì ovvero: che tipo di coinvolgimento e di condivisione della mission federale così ben esposta da COS c’è realmente da parte dei tecnici delle squadre del massimo campionato italiano? Sono loro partecipi e allineati per il raggiungimento degli obiettivi? Siamo sicuri che in qualche modo alcuni di essi, per difendere il proprio orticello, a parole dicano una cosa e in realtà ne facciano poi un’altra privilegiando il proprio interesse alla causa comune? A me qualche dubbio viene pensando a certe primedonne ma forse mi sbaglio.
Ho pensato la stessa cosa. Secondo me, tra le righe, intendeva dire che molti in top12 pensano al loro orticello. Sta di fatto che la quantità di tesserati in rapporto alla popolazione è ridicola e i recenti risultati deludenti (aggiunti al numero crescente di infortuni) non aiutano in tal senso. Se non si allarga la platea di base, non penso che otterremo nulla, come si legge in questo articolo di qualche anno fa:
https://www.onrugby.it/2015/08/10/tesserati-e-praticanti-tre-focus-sullo-studio-pubblicato-dal-gazzettino/
Ps. ma far diventare il top12 top10 è una follia secondo voi?
Si, manco come Top10 non ha funzionato, 🙂 serve ridurlo ancora. Fai 8 squadre che raccolgano il meglio dei ragazzi dai 20 anni in su, con un massimo di stranieri contrattualizzabili in rosa. Meno squadre, con (si spera) maggior sostenibilità, visibilità e premiando i vivai/giovanili. E i soldi che la Fir risparmia ogni anno li da alle serie cadette…
Per forza, perché c’è anche bisogno di maggiore investimento proprio sulla base…
però abbassare il numero di squadre vorrebbe dire scontentare più orticelli…
Bisogna anche capire cosa si vuole dare in cambio alle società’ che reclutano e sviluppano i giocatori.
Se la collaborazione e’ a senso unico, capisco che ci possa essere chi fa resistenza. Capita non solo in Italia.
come già stra detto sopra, e Lazzaroni?
a forza di vedere le cose da un altro punto di vista si è accorto che c’è un problema arbitrale,
comunque non mi pare fuffa,
spero che il sistema permit e giovani parta effettivamente dalla prossima estate (fra l’altro in caso contrario l’inizo del pro14 sarà durissimo per tutti).
Non ha detto nulla su Franco Smith? ieri un altro giornale dava per certo l’arrivo di Smith e Troncon al posto di Catt e Goosen.
Credo (spero) se ne parli nella seconda parte. (e sinceramente spero non sia vero, visto che uno dei nomi proposti convince non poco, di meno, e manca un nome dello staff che sarebbe da sostituire, dopo alcuni anni di scarsi risultati, a dir poco)
leggo tra le righe e scrivo sotto di esse: non ti piace il lavoro che ha fatto De Carli e preferiresti Cuttitta?
Io lo penso, tu lo dici 🙂 (posto che non dico di preferire quel nome in particolare, ma se vogliamo un italiano – come il presidentissimo voleva gli allenatori della nazionale e franchigie – quello è direi il migliore in circolazione)
Teniamocelo stretto…mi sembra il primo CT da qualche anno a questa parte, davvero coinvolto a 360° nel progetto Italia…ovviamente come tutti non è infallibile…ma ha le idee chiare sul cosa fare e allo stesso tempo ben consapevole che Roma non è stata costruita in un giorno….pronto a cambiare se le sue idde si dovessero dimostrare non idonee a raggiungere gli obiettivi prefissati…
Ci mette sempre la faccia e si prende tutte le responsabilità di quello che fa…cosa che pare banale e scontata, ma non lo è proprio per niente!
Tutti sembrano entusiasti di questa intervista, delle ultime novita’ -zio al, manon avevi detto che cos era da cambiare, hai deciso diversamente, ha accettato di essere solo un pr?- ma a me troncon nello staff della nazionale mette i brividi, e sbaviamo pure sulle belle.parole dell’irish, ma al momento si sono dimostrate solo uguali a se stesse. Solo parole