Sei Nazioni 2019: le parole di Finn Russell e Grant Gilchrist prima di Scozia-Italia

Entrambi sottolineano una crescita della nazionale e delle franchigie. Il seconda linea: “Partire bene sarà fondamentale, stiamo lavorando su questo”

russell

ph. Massimiliano Carnabuci

EDIMBURGO – L’esordio nel Sei Nazioni 2019 in casa contro l’Italia è, per molti, il modo migliore per la Scozia per cominciare il torneo, ma per Finn Russell, apertura dei Dark Blues, non è così facile come pensano quasi tutti: “Zebre e Treviso stanno crescendo negli ultimi anni, e bisogna considerare anche come l’Italia ha giocato contro di noi lo scorso anno, in una gara che siamo riusciti a vincere negli ultimi minuti”.

“Ogni squadra sta migliorando e tra queste l’Italia ha fatto molti passi avanti – ha dichiarato Russell – Credo che O’Shea stia facendo un grande lavoro con loro. Va anche considerato che la prima giornata è difficile di suo, ma credo che sia una partita che possiamo vincere se giochiamo come sappiamo e scendiamo in campo determinati. L’Italia è una squadra molto pericolosa e sarà una sfida ancora più dura delle ultime giocate contro di loro”.

La Scozia non è tra le grandi favorite per la vittoria finale, ma è innegabile che dopo aver chiuso al terzo posto la passata edizione (raccogliendo tre successi, compreso quello storico contro l’Inghilterra che ha riportato la Calcutta Cup nella bacheca del BT Murrayfield dopo dieci anni) un po’ tutti si aspettano ottime cose dai Dark Blues.

“Lo scorso anno, alla prima giornata, siamo andati a Cardiff e molti ci davano come favoriti per la vittoria, ma sappiamo tutti com’è andata (34-7 per il Galles, ndr) – ha continuato il numero 10 del Racing 92, tra i candidati per il premio come miglior giocatore della stagione europea da EPCR – Credo che dobbiamo concentrarci su noi stessi, dopo quello che è successo l’anno scorso, più che sulle aspettative che ci sono su di noi. Non dobbiamo pensare ad altro, solo a vincere.”

“Noi vogliamo vincere il torneo, l’anno scorso abbiamo vinto tre gare su cinque e quest’anno vogliamo fare meglio”, ha chiuso Russell, sulla scia di quanto già detto da Stuart Hogg nel corso della settimana (“se non giochi per vincere, che senso ha scendere in campo?“).

Anche Grant Gilchrist, seconda linea dell’Edimburgo, è convinto che la Scozia avrà più di una chance di prendersi la vittoria se farà il suo. Ma lo stesso Gilchrist, avendo visto cosa una squadra italiana (le Zebre contro Edimburgo, appunto) è capace di fare quando è in giornata, sa di dover affrontare la sfida con il dovuto rispetto.

“Quando giochi contro una squadra italiana, che sia la nazionale a livello di test match o le squadre di club, sai sempre di avere di fronte a te un confronto duro – ha dichiarato – Nel Pro14 i due club sono cresciuti molto, le Zebre ma soprattutto il Benetton, che è al secondo posto in classifica nella nostra conference e davanti a noi di un punto, facendo anche molto bene a livello di prestazioni oltre che di risultati”.

“Sono convinto che anche per questo l’Italia si presenti a questa partita con grande fiducia. Noi prendiamo questa partita nel modo più serio possibile – ha continuato il seconda linea – Loro sono una squadra temibile e sappiamo che se non scendiamo in campo concentrati e non faremo le nostre cose giuste avremo di fronte una sfida complicata”.

Gilchrist si è concentrato poi sul gioco e l’identità dell’Italia: “Il loro modo di giocare è cambiato un po’ nel corso del tempo ma credo che dovremo sempre aspettarci un confronto fisico con i loro front-five perché mischia chiusa, rimesse laterali e maul sono ancora parte integrante del loro tipo di gioco”.

“Anche dal punto di vista emotivo [usa emotionally, ndr], se loro riusciranno ad avere la meglio su di noi nelle fasi statiche prenderanno ulteriore fiducia. Ovviamente, io mi concentro soprattutto sui front-five avversari considerando il mio ruolo, ma si vede chiaramente che in quel settore loro hanno un grande equilibrio e giocatori che possono creare sempre problemi. Non sono una squadra monodimensionale, hanno altre opzioni a tutto campo rispetto alle sole mischia e maul. Ma credo che i loro punti di forza siano ancora li”.

L’Italia, come ha sempre ribadito Conor O’Shea, ha lavorato molto sul fitness anche prendendo la gara contro la Scozia dell’ultimo Sei Nazioni come riferimento, in modo da risolvere questo problema. “Ho visto miglioramenti in generale nel rugby italiano negli ultimi mesi – ha detto Gilchrist – E per questo come detto noi dobbiamo concentrarci sulla nostra partita e sulla nostra prestazione, perché credo che se riusciremo a giocare come vogliamo possiamo vincere la partita. Ci stiamo allenando molto duramente e siamo convinti di arrivare pronti alla partita”.

Tornando al match, Gilchrist ha concluso dicendo che “i primi venti minuti della sfida contro l’Italia saranno importantissimi, contando che loro tendono a partire molto forte e non abbiamo nessun dubbio che l’inizio di partita sarà una vera battaglia”.

“Se non partiamo subito col piede giusto… L’Italia ha dimostrato anche in passato di poter creare problemi se ne ha la possibilità e per questo, ripeto, partire bene sarà fondamentale e su questo stiamo puntando la nostra preparazione in questa settimana”.

Matteo Mangiarotti

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