Test Match 2018: tutto facile per gli All Blacks, Italia battuta 3-66 a Roma

I neozelandesi segnano dieci mete, azzurri a segno solo con un piazzato di Allan. Poker per Jordie Barrett tra gli ospiti

italia

ph. Sebastiano Pessina

ROMA – Sotto il cielo grigio dell’Olimpico, l’ingresso in campo delle squadre si rivela frenetico, con gli All Blacks che paradossalmente commettono più errori di handling degli azzurri. Ma poco prima dello scoccare del decimo minuto gli ospiti passano: break incredibile di Coles che da il la ad un’azione rifinita dalla coppia McKenzie-Perenara, con il mediano di mischia indisturbato a schiacciare l’ovale. E’ meta, a cui manca la conversione di Beauden Barrett. Si va sullo 0-5.

La reazione degli uomini di O’Shea però non si fa attendere. Sugli sviluppi di una touche, palla sul lato chiuso e avanzamento che porta i neozelandesi a commettere un fallo. Arriva un’opportunità per i pali che Allan non sbaglia accorciando sul 5-3. Il match è vivo. La Nuova Zelanda lo capisce e al diciottesimo sfodera un’azione da primi della classe. Capitan Read riceve al centro trovando al suo esterno le mani di Tuipulotu il quale, con una linea di corsa straordinaria, elude la guardia della difesa italiana, spianando l’autostrada alla meta di McKenzie in mezzo ai pali. Barrett questa volta addiziona i punti del 3-12.

Ghiraldini e soci, comunque, non si scoraggiano. Un multifase piuttosto lungo in fase offensiva esalta un Olimpico che spinge gli azzurri, anche se la manovra non porta ai risultati sperati; nel frattempo il fischietto dell’incontro, l’irlandese Brace, viene sostituito da Gauzere (arbitro di Italia-Australia una settimana fa) alla direzione delle operazioni a causa di un colpo al ginocchio.

L’interruzione forzata blocca un po’ il flusso di energie dell’Italia, che sul restart si fa cogliere impreparata prima perdendo una mischia su propria introduzione e poi facendosi infilare dal grubber di B. Barrett alle spalle della linea difensiva, per la corsa vincente ancora ad opera di McKenzie.

L’estremo neozelandese è ispirato al suo massimo e qualche minuto dopo si traveste ancora da assistman per imbeccare al largo la corsa di Jordie Barrett che mette in moto le sue gambe per andare a segnare la quarta meta, che porta i ragazzi di Hansen sul 3-24.

L’ultima emozione del primo tempo arriva dai due dei fratelli Barrett ed è ancora una meta: nei ventidue d’attacco Beauden riceve l’ovale armando il piede per un calcio-passaggio al largo che premia la presa di Jordie nella contesa aerea contro Hayward. Arriva la segnatura, a cui fa seguito la conversione. Si va quindi al riposo sul 3-31.

Il secondo tempo

L’Italia inizia con un multifase insistito, dopo una grande presa aerea di un ottimo Tebaldi. Gauzere dà un vantaggio per un’infrazione degli All Blacks, ma qualche fase più tardi il fallo diventa degli azzurri. La Nuova Zelanda torna in attacco e dopo un paio di fasi di costruzione buca ancora la difesa: Read e Tuipulotu rifanno lo stesso movimento della prima meta di McKenzie, questa volta invertendosi i ruoli; Read ricicla per Laumape che lascia sul posto Allan e marca il 3-38.

Poco dopo gli azzurri regalano una meta agli All Blacks: Ghiraldini, dentro la propria metà campo azzurra, sparacchia male una touche che raccoglie in corsa Beauden Barrett. L’apertura è imprendibile e segna il 3-45. Sul corpo a corpo l’Italia continua a non demeritare e riesce a strappare un turnover in mezzo al campo, con Benvenuti che prova a giocare il territorio; Beauden Barrett però riesce ad annullare grazie ad un rimpallo fortunato.

Sul restart, lo stesso Barrett e McKenzie giocano veloce e fanno guadagnare 60 metri ai suoi, che però commettono un in avanti. Sulla girandola di cambi successiva, escono Perenara e Beauden Barrett tra gli applausi del pubblico, mentre tra gli azzurri rientra Padovani dopo un anno e mezzo di assenza. Al 53′ arriva l’ottava meta: Mo’unga gioca dietro la linea con un grubber, degli azzurri non c’è nessuno a difendere dietro e McKenzie firma la tripletta.

L’Italia non ha più il pallone ormai da diversi minuti e soprattutto è schiacciata dentro i propri 30 metri senza che gli All Blacks diminuiscano i giri del motore. Per fortuna degli azzurri, gli in avanti neozelandesi non sono rari in questa partita e offrono un po’ di respiro ogni tanto. Al 66′ multifase dell’Italia con un buon ritmo, che si guadagna una penaltouche dentro i 22: dopo un primo fallo All Black, sul secondo carrettino Gauzere fischia un calcio libero agli azzurri che perdono una ghiotta occasione.

Dopo venti minuti di astinenza, gli All Blacks tornano a segnare al 73′ con un’altra meta spettacolare: Lienert-Brown libera Harris in mezzo al campo con uno straordinario offload, il tallonatore serve Jordie Barrett con un grubber preciso e il 21enne segna la tripletta per il 3-59. Al 77′ gli azzurri entrano sui 5 metri neozelandesi, ma sulla penaltouche Bigi sbaglia il lancio.

L’ultima azione è degli All Blacks, con Mo’unga che al largo gioca bene il 2 vs 1 regala il poker a Jordie Barrett, eletto Man of The Match. Finisce 3-66.

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Luca Sperandio, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Abraham Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traorè, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Fuser, 20 Johan Meyer, 21 Guglielmo Palazzani. 22 Luca Morisi, 23 Edoardo Padovani

Marcatori Italia
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Allan (13)

Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Jordie Barrett, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ngani Laumape, 11 Waisake Naholo, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Vaea Fifita, 5 Scott Barrett, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Nepo Laulala, 2 Dane Coles, 1 Ofa Tuungafasi
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Angus Ta’avao, 19 Brodie Retallick, 20 Dalton Papalii, 21 Te Toiroa Tahuriorangi, 22 Richie Mo’unga, 23 Rieko Ioane

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Perenara (9), McKenzie (18, 28, 53), Jordie Barrett (32, 42, 73, 80), Laumape (43), B. Barrett (46)
Conversioni: Barrett (19, 33, 43, 46, 53), Mo’unga (73)
Punizioni:

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