Gli All Blacks verso la sfida a Roma: le parole di Ian Foster e Beauden Barrett

L’assistant coach prova a tranquillizzare un ambiente piuttosto ansioso. L’apertura parla dei suoi due drop, i primi in carriera

beauden barrett all blacks

ph. Reuters

L’eco della sconfitta contro l’Irlanda a Dublino non si è ancora fermato in Nuova Zelanda, dove il panico generato dal secondo ko stagionale sembra autoalimentarsi con il passare dei giorni. Sui media locali si leggono articoli pessimistici in previsioni della prossima Coppa del Mondo, addirittura un pezzo in cui viene invocato il ritorno di Ma’a Nonu (che a 36 anni tornerà ai Blues nel 2019) e critiche a capitan Kieran Read, alternati ad altri pezzi in cui si predica più ragionevolmente calma e gesso, visto l’argomento trattato: gli All Blacks. Che sono pur sempre i numeri uno al mondo (e non solo nel ranking), nonostante tutto.

Lo Stuff, intanto, ha messo sul piatto alcuni temi di cui lo staff tecnico dovrebbe preoccuparsi: rimettere Ben Smith nella sua posizione originale, ovvero l’estremo, trovare un piano per non soffrire come nel recente passato l’aggressività della difesa avversaria, e lanciare Ngani Laumape come primo centro in pianta stabile, tra le altre cose. Mentre attorno a loro tutti si muovono per cercare di proporre soluzioni, da Roma Ian Foster ha cercato di smorzare l’ansia del post-Dublino in conferenza stampa.

“Noi allenatori siamo sempre impazienti, ma lavoriamo nel settore da tempo per sapere che su certe cose bisogna solo lavorarci su. Nel complesso, se guardiamo a come si è sviluppata la stagione siamo piuttosto felici del punto in cui siamo arrivati – ha detto l’assistant coach di Hansen – Siamo ovviamente delusi dalla nostra ultima prestazione, ma questo non cambia il fatto che ci sono delle cose che stanno andando molto, molto bene. Altre invece stanno andando peggio ovviamente”.

“C’è sempre un po’ di panico attorno a noi quando perdiamo un match, un qualcosa da mettere in conto. È successo prima e succederà ancora. La nostra sfida è di essere sicuri di saper prendere i lati positivi delle sconfitte e imparare da quello che è andato storto”.

Un “nuovo” Beauden Barrett

Non è chiaro se Steve Hansen ruoterà in massa i suoi uomini per l’impegno più agevole contro l’Italia, ma potrebbe esserci una possibilità che Beauden Barrett giochi anche contro gli azzurri. Nel mese di novembre, il mediano d’apertura ha messo in campo il solito repertorio atletico e tecnico di primo livello, ma un po’ a sorpresa si è anche distinto per i due drop calciati contro Inghilterra e Irlanda. I primi due in carriera, alla tenera età di 27 anni.

Il momento storico in cui sono arrivati lascia riflettere, perché lo scorso settembre il numero 10 fu grandemente criticato per la decisione di non calciare un drop nel finale di Nuova Zelanda-Sudafrica. È un po’ come se Barrett, due volte giocatore dell’anno per World Rugby, avesse imparato una nuova lezione.

“È stato bello tirare un paio drop da un punto di vista della mentalità – ha detto ai media a Roma – Abbiamo lavorato su quest’aspetto, tutti noi. E nel lavorarci su ottieni fiducia, quindi se dovessi ricorrere a quell’opzione in futuro, sarà un po ‘più semplice”.

Quando gli è stato fatto notare che entrambi i drop sono stati calciati con la Nuova Zelanda in situazione di vantaggio, Barrett ha risposto dicendo che “è più facile da gestire. Il nostro mindset è di giocare, giocare e giocare, per cui il drop non è nei nostri pensieri. Ma potrebbe tornare utile per la Coppa del Mondo”.

L’attacco guidato da Barrett è risultato sterile come non mai per gli All Blacks, capaci di marcare una sola meta in due partite. Contro l’Italia, la musica potrebbe cambiare.

“Ci sono diverse sfide a seconda dell’avversario e delle strutture che prepariamo in base ad esso – ha detto Barrett – Abbiamo tante opzioni diverse, quindi alla fine possiamo scegliere a seconda di chi abiamo contro”.

Barrett torna poi per un momento alla sfida di Dublino. “La cosa positiva per noi è che abbiamo tante buone opportunità che non abbiamo saputo sfruttare. Questa è la nostra sfida: essere più bravi nel farlo. Si tratta di alcuni principi di base, che ci sono sfuggiti di mano”. Difficilmente succederà per due partite consecutive.

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