Rugby Championship: la terza giornata in cinque punti

Il solito strapotere All Blacks, un po’ di prudenza nel giudicare l’Argentina e la partita non esaltante tra Australia e Sudafrica

ph. Reuters

Di questi tempi, una sconfitta sotto i trenta punti di divario nei confronti degli All Blacks è una buona prestazione per l’agnello sacrificale di turno. Di questi tempi, Australia e Sudafrica dimostrano di essere la quinta e la settima squadra del ranking mondiale, con diverso terreno da recuperare rispetto alle squadre sul podio.

Si è conclusa sabato un turno di Rugby Championship davvero interessante, dove le squadre hanno operato cambi più o meno forzati. L’Australia è tornata al successo sulle spalle di Matt Toomua, unica vera buona notizia in casa dei men in gold, per dirla in inglese, seppure la divisa della nazionale vira verso il total lemon. Il tanto atteso Richie Mo’unga ha offerto una buona prestazione, ma alcuni cronisti neozelandesi lo riportano ancora alla ricerca di Ramiro Moyano.

A metà della corsa del Rugby Championship 2018, l’unica cosa chiara è il nome dei prossimi vincitori del torneo (spoiler: gli stessi dell’anno scorso). In coda tutto si fa un poco più confuso, come il gioco offensivo di Handre Pollard.

La spietata lotta per la seconda piazza

La vittoria dell’Australia sul Sudafrica non dà solo un po’ d’aria a Michael Cheika, ma anche i primi, sospirati 4 punti di questo Rugby Championship ai Wallabies. Adesso tutte le squadra che non si chiamano Nuova Zelanda hanno vinto una partita. In classifica il Sudafrica è secondo grazie ai due punti di bonus raccolti nel frattempo, ma la battaglia per la seconda piazza nel torneo è appena incominciata.

Una lotta senza quartiere visto il livellamento dei valori in campo: l’Australia ha forse più problemi del previsto, stanti anche gli infortuni a Folau e Pocock che pesano come macigni. Se di questi tempi è normale subire dagli All Blacks, ci si aspettava dei Wallabies meno arrugginiti in una sfida casalinga al Sudafrica che invece ha visto trionfare gli errori da una parte e dall’altra, ed è stata la partita finora peggiore di questa edizione del torneo. L’Argentina continua a crescere e sarà un osso duro per tutti: dovesse racimolare qualche imprevisto punto di bonus nelle prossime giornate potrebbe davvero ambire a un immediato, storico attacco alla seconda posizione. Decisiva la partita di Robina, sabato prossimo, contro l’Australia e il relativo ritorno a Salta.

La squadra più interlocutroria è il Sudafrica: c’è tanto da limare, la quantità di errori è al limite dell’accettabile però continua ad avere i margini di crescita più importanti. Gli Springboks partono con due punti di vantaggio sulle avversarie e una differenza punti assai migliore (-5, contro -22 e -48 di Argentina e Australia). Certo, c’è da ricordare che è l’unica squadra a non aver finora incontrato gli All Blacks, ma il lavoro di Erasmus è appena agli inizi, e quando il tecnico ex Munster sarà riuscito a trovare la quadra del suo XV ideale, la squadra sarà pronta a scalare le marce.

Mbonambi capro espiatorio

Scocca il minuto numero 32 a Brisbane. Sui propri cinque metri il numero 2 degli Springboks Bongi Mbonambi esegue un lungo lancio a cercare la ricezione di una terza linea oltre i quindici metri per liberare successivamente la propria zona rossa, ma la exit strategy sudafricana lascia a desiderare: il pallone si perde a metà strada tra Pieter-Steph Du Toit e Siya Kolisi, rimbalza sul prato e finisce nelle mani di Matt Toomua lanciato in corsa. Per il centro dei Leicester Tigers è uno scherzo tuffarsi oltre la linea ed approfittare del pacco regalo. Poco dopo, prima che il primo tempo finisca, Mbonambi viene tolto dal campo, rimpiazzato da Malcolm Marx.

“Bongi non ha giocato molto e si vedeva che era in difficoltà – ha detto Rassie Erasmus dopo la partita – Potete chiederlo ai ragazzi, il patto è che tutti giocano finché possono e appena cominciano ad andare in difficoltà, il sostituto entra. Ho addirittura sostituito il mio capitano qualche volta durante i test di giugno.”

“Diciamo ai ragazzi di svuotare il serbatoio, andare finché possono e poi chi è in panchina entrerà e proverà a portare in fondo la partita. Non l’ho sostituito assolutamente a causa del lancio troppo lungo, perché in quel caso è stata più una cattiva combinazione fra Siya e i ragazzi. Non è stata assolutamente colpa sua.”

Conclusione condivisibile: non sono da addossare a Mbonambi tutte le colpe del lancio sbagliato, che vanno altrettanto attribuite alla chiamata e alla reattività degli interpreti. Poco credibile invece la giustificazione di Erasmus: a circa cinque minuti dal termine, dopo un episodio del genere, togliere dal campo un atleta professionista abituato a certi minutaggi sembra più una reazione di frustrazione da campo di periferia, piuttosto che la lucida condotta dell’head coach di una nazionale importante. L’errore è costato la partita, ma Mbonambi non può essere il capro espiatorio.

Piano con i Pumas

Ecco alcune cose da ricordare prima di entusiasmarsi eccessivamente per i nuovi Pumas di Mario Ledesma. Primo: la sfida di Nelson li vedeva davanti a una formazione neozelandese molto rimaneggiata, con 7 cambi rispetto a quella di due settimane fa, con anche l’esordio assoluto dalla panchina di Te Toiroa Tahuriorangi. Una squadra dichiaratamente un gradino sotto il loro massimo livello, per far assaggiare ad alcuni giocatori (Mo’unga, Frizell, per altri versi Milner-Skudder) la responsabilità, la pressione, la durezza di un test internazionale. Secondo: l’anno scorso a New Plymouth la partita finì 39 a 22, in Argentina 10 a 36, quest’anno i punti di divario sono 22. Terzo: i Pumas hanno subito comunque 46 punti, hanno la peggiore difesa del Rugby Championship in termini di punti subiti (99, contro i 96 dell’Australia e i 76 del Sudafrica) e di mete subite (15).Ciò non toglie loro la buona prova dimostrata ieri e la ri-crescita da giugno, quando le partite che segnarono l’addio di Hourcade furono da mani nei capelli. L’attacco è tornato a essere brillante, e i Pumas sembrano aver ritrovato la vitale garra, la combattività che li contraddistingue. E’ giusto cantare le lodi di un Nicolas Sanchez tornato ai livelli migliori, capace di far girare ottimamente la squadra e di capitalizzare in prima persona. E’ altrettanto corretto però fare il nome di un giocatore forse trascurato dai più: il numero 13 Matias Moroni sta giocando un Championship di altissimo livello. Una sicurezza in difesa, una costante minaccia in attacco, un giocatore completo che sembra aver raggiunto la piena maturità e aver assunto un’importanza capitale nella linea arretrata argentina.

Capitan Kolisi

Alcuni dubbi sulle capacità di leadership di Siya Kolisi nel gruppo degli Springboks rimangono legittimamente al proprio posto. Il terza linea, a naso, sembra ancora non aver ricevuto l’annusata di riconoscimento dagli altri capibranco dello spogliatoio sudafricano. L’impegno che però sta mettendo per legittimare il proprio ruolo attraverso l’esempio in campo, in un suo momento di non particolare forma e in una situazione di cantiere aperto per la squadra, sta incominciando a trovare soddisfazione.

Nella sconfitta di Mendoza aveva giocato un ottimo primo tempo, e a Brisbane è stato in assoluto uno dei migliori dei suoi. Non lo dice solo il giudizio dell’occhio, ma anche quello dei numeri. Le statistiche di ESPN parlano di una prestazione di assoluto livello da parte di Kolisi, in particolar modo in attacco. Le sue 8 cariche hanno fruttato un guadagno territoriale di 47 metri, con due break e ben 7 difensori battuti. Il suo capitanato potrebbe assumere proporzioni sempre più importanti con il passare del tempo, se continua a guidare la propria squadra con questo tipo di vigore.

Strapotere nei numeri

Degli All Blacks, oramai, si è detto di tutto di più, ed è sempre difficile continuare ad aggiungere qualcosa di interessante quando si parla di una squadra che sta vivendo questo tipo di dominio. Proviamo a far parlare qualche cifra: hanno segnato 18 mete in 3 partite, 7 in più del Sudafrica; hanno ottenuto un totale di 69 breaks contro i 44 dell’Argentina; hanno portato il pallone per 2.141 metri, 822 in più dei Pumas; hanno battuto il diretto avversario 120 volte, contro le 80 sempre degli argentini; hanno completato l’85,8% dei placcaggi, contro l’84,3 del Sudafrica, e vinto l’85,7% delle proprie rimesse laterali, contro l’82,7% degli Springboks; hanno vinto tutte le mischie con introduzione a favore, unica squadra del Rugby Championship; Ben Smith, Waisake Naholo, Beauden Barrett e Jack Goodhue sono quattro dei primi cinque giocatori per metri percorsi palla in mano del torneo.

Lorenzo Calamai 

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

The Rugby Championship Under 20 è realtà: il debutto a maggio 2024

La prima edizione si giocherà in Australia con la formula Round Robin e un torneo spalmato in 10 giorni

27 Marzo 2024 Emisfero Sud / Rugby Championship
item-thumbnail

Il Sudafrica pensa a un pilone di 150kg per i prossimi test match estivi

In vista dei prossimi test match estivi e del Rugby Championship i campioni del mondo hanno in serbo delle novità "giganti"

14 Febbraio 2024 Emisfero Sud / Rugby Championship
item-thumbnail

Rugby Championship: battaglia a Johannesburg, Sudafrica batte Argentina 22-21

Partita durissima all'Ellis Park, dove gli Springboks vincono di un solo punto

29 Luglio 2023 Emisfero Sud / Rugby Championship
item-thumbnail

Rugby Championship, si chiude con la sfida tra Sudafrica e Argentina

La preview del match: gli Springboks per convincere davanti al proprio pubblico, i Pumas per confermare le buone cose fatte fin qui

29 Luglio 2023 Emisfero Sud / Rugby Championship
item-thumbnail

The Rugby Championship: la Nuova Zelanda piega l’Australia 38 a 7 e vince l’edizione 2023

All Blacks più forti di tutti, Australia battuta e titolo in cassaforte

29 Luglio 2023 News
item-thumbnail

Rugby Championship 2023, la preview di Australia – Nuova Zelanda

All Blacks favoriti, ma Eddie Jones saprà dare la scossa ai suoi Wallabies?

29 Luglio 2023 Emisfero Sud / Rugby Championship