Rugby Championship 2018: l’Australia non può nulla. Gli All Blacks dominano imponendosi 40-12

Beauden Barrett gran protagonista: l’apertura segna personalmente quattro delle sei mete a referto dai campioni del mondo

barrett all blacks nuova zelanda

ph. Jason Reed/Action Images

La partita inizia con le due squadre a sfidarsi un po’ in tutte le aree di gioco, anche se senza troppo costrutto visto che gli errori di handling e l’indisciplina costringono il direttore di gara a fischiare numerosi falli. Al tredicesimo però, ecco arrivare la meta che sblocca la sfida: gli All Blacks sviluppano un bel multifase al largo, con Jordie Barrett e Naholo, rientrando poi verso l’interno con gli avanti per fissare il punto sui ventidue avversari. La difesa australiana viene assorbita e sull’ultima trasmissione Aaron Smith trova il passaggio giusto per servire Beauden Barrett che taglia in due la rete avversaria andando facilmente oltre, in mezzo ai pali. La conversione è comoda e veloce, perchè avviene addirittura col drop. Si va sul 7-0.
I Wallabies sembrano soffrire, ma superato un primo momento di assestamento risalgono il campo cercando la reazione. Beale accende i suoi, in particolare Koroibete, con alcune giocate spettacolari che per poco non regalano una marcatura pesante, ma il pareggio è nell’aria e infatti arriva. I campioni del mondo vanno sotto pressione subendo un paio di mischie sotto ai propri pali. Owen Franks si arrende alla fisicità di Scott Sio, che lo costringe a commettere falli in serie. Alla mezz’ora poi, la piattaforma vincente: Genia introduce e va infondo al raggruppamento a riprendersi l’ovale per poi scattare e battere tutte le guardie andando a schiacciare in zona rossa. Foley non sbaglia dalla piazzola, per il 7-7. 
Il match vive una fase di stallo. Le contendenti si sfidano a viso aperto, un attacco a testa, senza però trovare soddisfazione. Gli ospiti –  a pochi minuti dal riposo –  imbastiscono un’azione che ha il solo torto di vedere Beale commettere un in-avanti dando il “La” alla fiammata letale dei Tuttineri. Ben Smith prima sgasa mettendo in difficoltà gli uomini di Cheika poi, dopo aver scambiato rapidamente la palla con Taylor, ubriaca il malcapitato Koroibete costringendo quel che resta della difesa ad un raddoppio disperato. L’ala viene fermata, ma non basta perchè Goodhue aggiunge un’altra fase di gioco, Aaron Smith si traveste ancora da assistman e il solito Beauden Barrett va a segnare. E’ 14-7, score con il quale si va al riposo.

 

Il kick off della ripresa vede i padroni di casa ricominciare da dove avevano finito. Subito in attacco infatti, gli uomini di Hansen iniziano a sfondare sugli sviluppi di una touche andando in meta con l’azione di forza finalizzata al meglio dalla carica potente e centrale di Moody, che regala ai suoi i punti del 21-7.
Per l’Australia inizia un incubo, che sembra il remake di settimana scorsa. Gli All Blacks prendono ancor più confidenza e predominanza nel gioco e nel territorio. Poco prima del cinquantesimo, ecco concretizzarsi la mazzata decisiva. E’ il duo Retallick-Squire a trovare la via giusta per bucare la cintura difensiva di Pocock e compagni, con il terza linea bravo ad accelerare nel momento più opportuno andando in mezzo ai pali. Barrett, dal canto suo, non può sbagliare. Si va sul 28-7. 
Per i vicecampioni del mondo sembra essere già arrivato il momento della “notte fonda”, ma Foley non sembra essere d’accordo: l’apertura australiana prima evita la meta di Jordie Barrett, con un’abile francesina alla bandierina, poi accende all’improvviso un’offensiva della formazione in maglia gialla creando il buco che consente a Hodge di correre indisturbato per andare comodamente in meta. La conversione finale, purtroppo per lui, incoccia sul palo. Il tabellone si sistema 28-12.
Nel frattempo ad Auckland scocca l’ora di gioco e dalle panchine è il momento di una massiccia dose di cambi. In campo invece a dominare è sempre lui: Beauden Barrett. Il numero dieci abbaglia tutti con un pezzo di bravura straordinario. Riceve l’ovale dietro la linea di metà campo, finta il passaggio al largo pestando sugli appoggi e  in pochi passi guadagna velocità correndo dritto per dritto. Una lama calda in mezzo al burro di una difesa troppo tenera e lenta. E’ meta, con annessi due punti supplementari dalla piazzola che certificano un largo 35-12. 
Questa volta il colpo del ko è definitivo. Gli ospiti collassano sotto i colpi duri dei tre volte iridati. La faccia di Cheika è tutta un programma. Il TMO annulla intanto la quarta meta personale di Barrett, che però diventa realtà a seicento secondi dal termine; quando l’azione iniziata dal subentrato McKenzie e sviluppata da Lienert-Brown e Ben Smith consente al numero dieci di griffare la sua quarta gemma personale della serata, a cui però non viene addizionata la conversione. Il 40-12 è servito. Non succede più nulla di significativo, se non l’annullamento della marcatura di Naholo non convalidata dal TMO per un’imperfezione di handling.
La Bledisloe Cup rimane ancora una volta in Nuova Zelanda, con i gli All Blacks che nel Rugby Championship rimangono a punteggio pieno: 10 punti dopo due partite.

 

Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Ngani Laumape, 11 Waisake Naholo, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Ofa Tuungafasi, 19 Scott Barrett, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Beauden Barrett (13, 38, 62, 69), Joe Moody (43), Liam Squire (48)
Conversioni: Beauden Barrett (14, 39, 44, 49, 63)
Punizioni:

Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Jack Maddocks, 13 Reece Hodge, 12 Kurtley Beale, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Tui, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Folau Faingaa, 17 Tom Robertson, 18 Sekope Kepu, 19 Rob Simmons, 20 Pete Samu, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Tom Banks

Marcatori Australia
Mete: Will Genia (29), Reece Hodge (55)
Conversioni: Bernard Foley (30)
Punizioni:

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