Saranno tredici in totale, di meno rispetto agli scorsi anni per cercare di garantire “maggiore continuità durante la stagione”
Gli arbitri per la prossima stagione di Top 12
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non vedo il profeta che un paio d’anni fa salutava i colleghi dai microfoni in diretta tv…
spero sia finito in A e non in pro14…
🙂
Buon lavoro ragazzi !
Qui trovate l’elenco completo
https://www.federugby.it/index.php?option=com_content&view=article&id=12212%3Apubblicato-lorganigramma-dei-ruoli-arbitrali-per-la-stagione-sportiva-2018-2019&catid=25%3Anews-dalla-fir&Itemid=1016&lang=it
Mi sembra che l’obiettivo della continuità sia una buona cosa per valutare esattamente le capacità di un arbitro di cui sono chiare le potenzialità. Importante anche l’elemento di novità rappresentato dal livello di collaborazione con dei GdL di provata affidabilità. Auspico una azione costante di supporto e analisi da parte dei referenti tecnici del CNAr.
Falzone?
È inserito nel gruppo degli osservatori nazionali e in quello dei coach match rugby seven. Un compito importante direi.
In questo caso l’in bocca al lupo va fatto piú grande del solito, perché queste signore e signori ricopriranno un ruolo importantissimo per la crescita del rugby in Italia e, come segnale di attenzione alla categoria, stanno aspettando i rimborsi spese da oltre sei mesi… 😉
Sarebbe anche interessante indicare da che clubs provengono gli arbitri (se provengono da clubs come credo sia la stragrande maggioranza), per capire se gli allenatori e i presidenti che si lamentano di piú degli arbitri hanno prima “prodotto” degli arbitri per il movimento, oppure se si lamentano e basta.
Solo constatazioni senza alcuna polemica:
a) solo un arbitro veneto (Boraso di Rovigo), strano per un circuito rugbistico che annovera (mi sembra) 6 squadre venete su 12 e con tutta la tradizione che sta dietro ….;
b) stesso discorso vale per gli assistenti, un padovano;
c) elia rizzo sparito ?? con un po’ di ritardo è stato punito per il suo protagonismo ?
d) Vivarini che fine ha fatto ??? Non era uno dei migliori ??
Comunque ottimo almeno il principio di rinnovo e ringiovanimento.
Cambia poco, ma per esempio Bolzonella, segnalato come di Cuneo, in realtá é padovano e si é trasferito a Cuneo qualche anno fa per lavoro.
Mettere un arbitro a 22-23 anni tra i primi 13 mi sembra un po esagerato. Per questi ruoli un po di saggezza e capacità di tenere i nervi saldi e di farli tenere ai giocatori sono caratteristiche più di un uomo maturo, salvo rare eccezioni nella vita. Io mi ricordo di un giovanissimo Wayne Barnes che non era proprio sempre perfetto, anzi. Ma chissà che Federico Vedovelli (sondrio) non diventi il primo arbitro italiano ad entrare stabilmente nel panel mondiale (vi nazioni in primis). Personalmente glielo auguro.
La media quest’anno sarebbe poco piu di 30 anni.
Boraso il più anziano 1978, Vedovelli il più giovane 1995.
Il processo di ringiovamento nato con il buon Maurizio Vancini e proseguito con il buon Mauro Dordolo sta portando a grandi cambiamenti.
La responsabilità più grande però rimane in mano a giocatori in campo e tecnici in tribuna che se vogliono il bene del nostro sport, collaborano e appoggiano l’arbitro a condurre al meglio la partita, a farsi le ossa e l’esperienza in un clima ottimale e obiettivi condivisi.
Condividere è una delle bellezze misteriose ed orgogliose di questo sport.
Una bella sfida questa che lanciamo. Fare raggiungere i nostri bravi arbitri a livelli internazionali. Non è cosa assolutamente meno importante di veder vincere il 6 Nazioni, le coppe, la celtic….
Quindi ancora buon lavoro ragazzi !!
Il processo di rinnovamento anche anagrafico del gruppo arbitrale di vertice era già iniziato lo scorso anno con l’introduzione di alcuni giovani come Piardi (92)e Chirnoaga (91). A questi sono stati aggiunti Gnecchi (92) e Vedovelli (95) che già lo scorso anno hanno diretto alcune partite di Eccellenza. Il fatto che siano giovani significa poco o niente perché evidentemente sono stati ritenuti idonei al passaggio di categoria e quando si dice idonei ci si riferisce non solo agli aspetti tecnici ma anche a quelli caratteriali. In fin dei conti Piardi lo scorso anno ha diretto anche una semifinale quindi… Da ultimo sottolineo come questi giovani virgulti sono tutti ex giocatori che a un certo punto della loro carriera (fatta tutta nelle giovanili ovviamente) hanno fatto una scelta ben precisa e hanno sulle spalle decine per non dire centinaia di partite e ognuna di queste, anche quelle delle U14, ha contribuito a formarli in parallelo al percorso triennale dell’accademia federale.
https://ariassociati.it/intervista-a-giampaolo-celon-del-28-maggio-2018/