Le due squadre hanno avuto percorsi molto diversi durante la stagione regolare in Eccellenza, ma ugualmente affascinanti
Petrarca – Fiamme Oro, sotto a chi tocca
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semifinale molto interessante, petrarca, per me, favorito, ma fiamme avversario molto meno comodo di quanto non dica la classifica; entrambe le squadre arrivano con forma fisica e mentale ideale, forse i cremisi, sulle ali dell’entusiasmo di un risultato insperato e partendo da underdog senza aspettative particolari, potrebbero essere mentalmente più sciolti, rispetto ad un petrarca che la finale deve centrarla, vero che se i neri mettessero la partita nei binari che vogliono si rovescerebbe la situazione.
mischia più forte quella delle fiamme, ma non così superiore, molto tecnica e dinamica quella nera (i due reparti di terza a livelli superiori del teatro eccellente), tre quarti sostanzialmente alla pari schierando la linea ideale, petrarca che, però, ha una quantità di opzioni invidiabile in spot e materiale umano, senza intaccare il livello della linea, cosa che le fiamme non si possono permettere.
a livello allenatori guidi l’ho sempre trovato un po’ monotematico con una tattica abbastanza ripetitiva, ma sa orchestrare bene le sue carte, marcato ha costruito una squadra basata sulla difesa aggressiva il giusto senza mai esagerare, puntando allo sfilacciamento degli avversari e da lì attaccare con chiunque, comunque e dovunque, ferendo sempre profondamente l’avversario, non ha creato un sistema “puntabile” difensivamente, merito anche della rosa in grado di accelerare e tenere giù il pedale sia davanti che dietro.
ultimo aspetto l’abitudine a giocare ad alto livello, il petrarca l’ha fatto dalla prima giornata ed ha dimostrato una grande tranquillità mentale nei momenti di difficoltà, le fiamme hanno giocato tutto l’anno in giostra, potrebbe essere un punto a sfavore non banale
A parte la situazione contingente, che non é cosa da poco, il Petrarca é una squadra che ancora grandi margini di crescita ed é ben lontana dal raggiungere il suo apice. Se riusciranno a mantenere la maggior parte della rosa e a continuare il lavoro iniziato da tempo, ci sará da divertirsi anche per i prossimi anni.
vero, però, secondo me, ci sono dei limiti “strutturali”; se è vero che l’impressione è quella di una squadra che gira all’80% ed, ogni tanto, riesce ad andare al 90% o al 95% (fatto salvo che una squadra che gira costantemente al 100% non esiste), e che se riuscisse a stabilizzarsi sul 90% sarebbe difficilmente battibile, dopo un anno continuo a vedere errori tanto banali, le basi dovrebbero essere acquisite, probabilmente la non professionalizzazione della squadra non permette l’ultimo step, certo che con una prima linea “titolare” più forte e con un altro anno di limature, onestamente di squadre così attrezzate ne vedo poche, e gran bravi marcato, allori ed il resto dello staff; attenzione che un’altra seriona, pro14 permettendo, potrebbe essere alle porte ( a proposito, il ragazzino, che qualcuno di noi contribuì a far premiare come più combattivo in un torneo alla guizza), ricade tra i petrarchini, e quando allena un petrarchino il petrarca…
Il problema è che proprio 4 bei nomi il prossimo anno cambieranno casacca, fortunatamente per loro ed il rugby italiano…
Non manchiamo comunque di profondità e i loro ruoli sono egregiamente coperti da neri di lungo corso, vediamo in estate che aggiustamenti faranno alla rosa e come si comporteranno quei 2/3 ragazzotti in rampa di lancio… squadre come Petrarca, capitolina ecc, curando le giovanili hanno un enorme vantaggio rispetto a chi importa solamente…
Purtroppo l’albo d’oro del campionato dopo l’avvento del professionismo “di piccolo cabotaggio” non evidenzia granché questo enorme vantaggio… 🙁
i campionati non si vincono solo con i talenti in rampa di lancio
Vero.. vinceremo meno, sicuramente non capita, ma se capita… vuoi mettere….
L’orgoglio di formarli i giocatori contro l’andare al mercato del pesce…
L’orgoglio di formarli per gli altri che manco ti dicono grazie… una figata…
A livello di club Italiani quello che fa la differenza sono i 250.000 euro della coppetta del nonno. Tutti gli altri finanziamenti della FIR a confronto sono steccadenti.
Bene, per prendere quei 250.000 devi arrivare tra i primi quattro (con i giocatori che riesci a far firmare per te, in qualunque modo e con qualunque provenienza).
Tutto il resto, incluso quanti giocatori hai formato per l’alto livello, in confronto non vale praticamente niente.
Queste sono le regole della FIR.