Il licenziamento di Stefano Bettarello: la versione dell’ex dirigente del Rovigo

Parole certamente non tenere all’indirizzo dei presidenti Zambelli e Azzi: sia dal punto di vista dirigenziale che da quello tecnico

bettarello rugby rovigo

ph. Sebastiano Pessina

Il mese di marzo ormai è andato in archivio da qualche tempo, eppure nella Rovigo che si sta giocando la prima posizione nella regular season dell campionato d’Eccellenza non sembra essersi ancora spenta l’eco di una stagione societaria piuttosto travagliata. Le vicende legate all’ex presidente Zambelli, e a Nicola Azzi che ne ha preso l’eredità al ponte di comando, hanno lasciato strascichi non indifferenti, come ad esempio la vicenda legata a Stefano Bettarello: l’ex direttore sportivo dei Bersaglieri, che ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti a più di un mese dal suo licenziamento.

“Nelle ultime due stagioni ho costruito rose riducendo il budget complessivo di quasi 230mila euro – afferma l’ex ds al Gazzettino – quest’anno stavo cercando di limarne altri 40 o 50mila, ma non ho avuto nemmeno il tempo di esporre a Zambelli la cosa per via delle sue improvvise dimissioni.
Con il presidente in questi anni avevo trovato un equilibrio e uno spazio, in cui svolgere al meglio il mio ruolo. Ma lui ha sempre avuto la tendenza ad invadere i campi di competenza altrui, è stato sempre un interventista. Anche Azzi è un presidente che, seppur senza competenza in materia, interpreta l’incarico con molto protagonismo.
La realtà dei fatti  – fa riferimento tornando a Zambelli – è che la sua credibilità rugbistica è limitata ai soldi che mette nella società e, a conti fatti, la sua presidenza è stata fallimentare dato che è riuscito a litigare con tutti gli interlocutori: Monti Junior, Comune, Fir e allenatori. Ha sempre messo l’ego e poi la squadra, il contrario esatto di ciò che ho fatto io”.

Proprio sulla questione allenatori, poi, Bettarello continua: “Dal punto di vista sportivo, ben prima dell’esonero di Wright avevo sottolineato i problemi esistenti. Ritirare fuori la questione in questo momento significa tentare di trovare giustificazioni al mio allontanamento, in realtà non ce ne sono.
Umberto Casellato, rispetto al quale non ho nessun pregiudizio – continua parlando di scelte importanti fatte dalla società senza il suo coinvolgimento – è stato chiamato ed inserito nello staff in base ad accordi a me oscuri. Ancora oggi non capisco il senso del suo impiego part time. 
Sui contatti con Brunello di qualche mese fa? Anche in questo caso non sono stato mai informato.
Mi permetterò di ricordare che con me è stato vinto uno scudetto atteso da molto tempo e che lo scorso maggio il Rugby Rovigo è arrivato ad una finale, pur priva di un elemento come Joe Van Niekerk. Quest’anno è ancora in lotta per il titolo ed è facile che lo vinca. Ma con una squadra fatta da me e Joe McDonnell”.

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