Sei Nazioni 2018: guida ai veterani del torneo

Sergio Parisse è il più presente fra i giocatori in attività, Alessandro Zanni contende con Alun Wyn Jones la decima posizione

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ph. Sebastiano Pessina

Con il Sei Nazioni ai nastri di partenza, si aprono i libri della Storia ovale. Il torneo più vecchio del mondo, infatti, regala ai propri protagonisti la possibilità di ammantarsi di un alone di leggenda.

Ogni anno volti nuovi scendono in campo, venendo registrati tutti nel grande librone delle statistiche del Sei Nazioni, e ogni anno qualcuno dei grandi monumenti appende le scarpe al chiodo.

Il torneo 2018 è fatto di tanti giovani, tanti giocatori all’apice della carriera, ma anche alcuni monumenti, veterani di mille battaglie, capitani di ventura che calcano i campi dell’Europa ovale da ormai diverse stagioni, invecchiando come il migliore dei vini con il passare del tempo.

E’ il caso di Sergio Parisse. Il capitano azzurro, dovesse giocare tutte e cinque le partite dell’Italia nel torneo, diventerebbe il giocatore con più presenze in assoluto nella manifestazione, al pari di Brian O’Driscoll, attuale capolista di questa speciale classifica con 65 presenze.

Dopo il debutto in nazionale alla coppa del mondo del 2003 sotto l’egida di John Kirwan, Parisse è stato una presenza regolare nel torneo, partendo titolare ogni volta che è stato disponibile. Nel torneo ha segnato 7 mete e messo a segno anche un drop, per un totale di 38 punti segnati.

Per il momento, comunque, Parisse si deve accontentare delle 60 apparizioni fatte registrare fino ad oggi, che gli valgono comunque il primato come giocatore in attività con il maggior numero di presenze nel Sei Nazioni, con un discreto vantaggio sul primo inseguitore, Gethin Jenkins.

Jenkins ha 56 presenze al Sei Nazioni e 98 caps con il Galles, fra le cui fila non figura più però dal 2016. Seppure ancora difende con solidità ed esperienza la propria casacca nei Cardiff Blues, difficilmente lo vedremo in azione ad incrementare il proprio ammontare di presenze nel torneo di quest’anno, ma mai dire mai.

Il gradino più basso del podio è condiviso da due tallonatori: Rory Best e Ross Ford. In effetti, fra i più presenti, sia in attività che in assoluto, la stragrande maggioranza dei giocatori fa parte del reparto degli avanti.

Altro capitano coraggioso, Rory Best ha disputato 55 match di Sei Nazioni, di cui 46 partendo da titolare, con una invidiabile percentuale di vittorie che supera il 62%. Il 35enne di Ulster sarà il capitano della nazionale di Joe Schmidt anche in questo Sei Nazioni.

Ross Ford, che conta un totale di presenze internazionali superiore a quello di Best (111 a 106), non dovrebbe essere della partita in questo Sei Nazioni: per il momento figura nella lista degli infortunati della Scozia, ma è anche sceso di diverse posizioni nelle gerarchie della squadra di Townsend.

Vale lo stesso per Jamie Heaslip, 46 caps con l’Irlanda al Sei Nazioni (e anche per Peter Stringer e Mirco Bergamasco, che a dire il vero lo precedono a quota 48). Il terza centro è attualmente lungodegente per un infortunio alla schiena che ne ha messo a rischio la carriera e il suo ritorno sulle scene internazionali è ormai improbabile, soprattutto a causa dell’affermazione di CJ Stander.

Dietro Jaime Roberts (46 anche per lui), che potrebbe vedere la maglia del Galles quest’anno se l’impressionante numero di infortuni subiti dalla squadra di Gatland non si fermerà, se la lottano in due: il capitano dell’Inghilterra Dylan Hartley è a quota 45, insieme ad Alessandro Zanni.

Il quasi-centurione azzurro deve però difendere la decima posizione di questa speciale classifica da un altro monumento del rugby e del Sei Nazioni: la leggenda Alun Wyn Jones, inaspettatamente così in basso in classifica viste le sue 122 presenze internazionali totali. Quest’anno potrebbe essere quello giusto per scalare diverse posizioni.

 

Presenza al Sei Nazioni (giocatori in attività):

Sergio Parisse – Italia – 60
Gethin Jenkins – Galles – 56
Rory Best – Irlanda – 55
Ross Ford – Scozia – 55
Mirco Bergamasco – Italia – 48
Peter Stringer – Irlanda – 48
Jamie Heaslip – Irlanda – 46
Jamie Roberts – Galles – 46
Dylan Hartley – Inghilterra – 45
Alessandro Zanni – Italia – 45

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