I Test Match 2017 sulla bilancia: analisi di un lungo novembre internazionale (II parte)

Oggi si parla del disastro francese e dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Italia, tra le altre cose

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 29 Novembre 2017, 09:17

    In pinea sintonia con Mangiarotti: ” Dobbiamo cominciare a pensare di essere in grado anche noi di risolvere i nostri problemi e, soprattutto, dobbiamo iniziare a pensare a noi stessi e basta.” scritto tante vole, non esiste la soulzione ugale per tutti che risolva i problemi, ci si puo’ ispirare a certi modelli ma non si possono copiare pari apri se no si hanno le stesse caratteristiche. Inuutile parlare di modello IRlandese o Scozzese quando non si ha ;la presenza dello sport in generale (non solo il rugby) nelle scuole come in questi paesi.

    Francia: qualita’ del gruppo inferiore a 10 anni fa senza tanti dubbi, assenza di blocchi che dessero consistenza nel passaggio dal club alla nazionale come erano i blocchi di Toulouse e Biarritz che comunque aveano una qualita’ rispetto ad oggi non paragonabile. Concordo anche sulla ledarship…senza scomdoare ils olo Dusautoir ma anche Hari o uno dei piu’ sottovalutati della scorsa generazione: Bonnaire o Nallet solo per citarne alcuni. Posti questi problemi comunque il casino tattico con cui gioca questa Francia e’ incredibile…inseguendo quel rugby alla mano che molti chiedevano dopo gli anni di PSA si sta assistendo ad una confusione tattica imbarazzante. A MArsiglia io penso che l’Italia possa avere una grandissima occasione, dovra’ pero’ essere lucida ed attneta, e faro’ storcere il naso a molti ma la chiave sara’ difendere, placcare e frustrare l’iniziativa francese aspettando che inizino ad innervosirsi per poi punirli.

    • Rabbidaniel 29 Novembre 2017, 12:29

      Ha ragione Mangiarotti, però mancano ancora decisioni impopolari e drastiche. È ovvio che, stante il Pro14, l’Eccellenza dovrebbe essere qualcosa di diverso e la partecipazione alla terza coppa è qualcosa che non ha tutto sto senso e ha costi importanti per una federazione in rosso. Resta il problema di giocatori, anche con buon potenziale, che si vuol “completare” nella formazione a 21 anni suonati. Oltretutto, cosa passata un po’ sotto silenzio, è stata disattesa l’autoimposta norma del massimo di 3 equiparati e nel prossimo futuro si guarda già a Mayer e Brex. Qui il discorso diventa politico.

  2. LiukMarc 29 Novembre 2017, 09:53

    Sull’Italia faccio una sintesi del pensiero di Mangiarotti e Calamai, niente da aggiungere.
    La Francia son d’accordo con Stefo che la qualità di base sia più bassa di quella del 2007, ma i giocatori potenzialmente ci sono, i francesi alla fine (nonostante la quantità enorme di stranieri in Top14) hanno un bacino importante, soldi e strutture. Nella nazionale di Novès vedo tanta confusione, come se non si sapesse cosa fare. Se noi giochiamo (quasi) sempre con gli stessi, Guy ne cambia 6/7 a partita, trovare automatismi non è semplice ma sembra manco ci provino (ok, assenze pesanti, ma non bastano come giustificazione). Secondo me hanno sottovalutato un attimo il ricambio generazione, anche da un punto di vista di leadership e carimsma come dice Viscardi: Guirado non è Pelous o Dusatoir (ma non credo sia nemmeno Parisse o Warburton).
    Nakarawa probabilmente giocasse in un’altra nazionale (più vincente o più “appealing”) sarebbe canditato ogni anno al World Player of the Year. Il giocatore di mischia probabilmente più forte al mondo al momento, sa fare tutto.
    Concordo su Townsend, la Scozia ormai è un brutto affare per tutti, ma per me il vero vincitore (passato sottotraccia, visto che comunque non è mai contento) di questo novembre rimane quella vecchia volpe di Jones, la cui Inghilterra gioca meno spettacolare di Irlanda e Scozia, ma le vince tutte con una solidità non da poco e una profondità di scelte unica al mondo, e ti chiedi solo come fare per buttarla giù. Non so, vi inizia a ricordare qualche altra squadra dall’altra parte del mondo..? 😉

    • Stefo 29 Novembre 2017, 10:59

      @liuk: e’ peor’ da dopo la RWC 2011 che si dice che la francia avrebbe potenzialmente i giocatori.
      Prima di quella RWC era cola di Lievremont, poi dopo di PSA, ora di Noves. Prima della RWC15 moltissimi a dire “eh adesso che si allenaeranno 3 mesi insieme si vedra’ la vera Francia e gli altri devono temerli”…si e’ visto poi.
      Moltissimi giocatori di prima fascia veramente si son ritirati , solo per restare a quel mondiale (il 2011) ultimo gran risultato francese: Servat, Barcella, MAs, Pus, NAllet, PApe’, Boonaire, Dusautoir, Hari, Yachvili, Rougerie, Clerc, Medard, Heymans, Traille. Onestamente io oggi non vedo neanche lontanamente una qualita’ paragonabile a quella appena elencata. Gli allenatori regolarmente sulla graticola, che siocuramente di errori ne fanno, il casino tattico attuale e’ incredibile, ma la qualita’ oggi non e’ quella di 6-7 anni fa e non e’ quella delle primi 5-6 al mondo secondo me.

      • LiukMarc 29 Novembre 2017, 11:51

        Rispondo con mia personalissima opinione.
        Vero che non hanno più campioni di quegli anni, verissimo (anche se i Fofana, i Parra e i Picamoles ce li hanno comunque), anche da un punto di vista di leadership (quando manca Dusatoir), ma io parlo del parco giocatori che hanno a disposizione.
        Considerando anche la forte presenza di equiparati (Nakaitaci e Vakatawa non sono proprio schiappe) il bacino è indubbiamente presente, quindi “potenzialmente” giocatori tra cui scegliere ne hanno (anche vedendo i giovani che tirano su, risultati U20 compresi dove sono arrivati 4 sia nel 2015 che nel 2017).
        Il mio punto era sul come questi giocatori vengano gestiti (considerando l’enorme presenza di stranieri nei club che di fatto può “distorcere” i risultati di questi) e “buttati nella mischia” (mi si passi il termine), e qui vedo tanta confusione.
        Poi sono d’accordo che a parte qualche nome (sopracitato), la qualità media sia decisamente inferiore a quella delle prime 5-6 al mondo, ma il Top14 non è un campionato secondario, quindi la qualità di chi ci gioca non è certo scarsa a priori. Non da Top 4-5 ma da far meglio di cosi direi di si.
        Sugli allenatori, discorso a parte e meno di attualità, Lievremont si sa che non andava d’accordo coi giocatori (poi comunque il 6N lo vinse e in finale mondiale ci arrivò, anche se pare furono i senatori ad arrivarci, lui era già “via”), PSA secondo me sottovalutò il ricambio necessario alla Francia (in termini di gioco e giocatori), specie dopo un risultato del genere (che comunque indica un apice che pochi sanno replicare) e quando altri stavano mettendo la freccia.
        Noves poteva sembrare l’uomo giusto per ridare non solo struttura e direzione, ma anche fiducia e sicurezza, ma mi pare stia facendo abbastanza il contrario (al di là della qualità di chi ha a disposizione).

        • Stefo 29 Novembre 2017, 12:55

          Liuk agli equiparati hanno rinunciato, non ne equipareranno piu’ stando a quanto deciso da Laporte un anno fa, quelli gia’ equiparati rimangono e qua dico un mio pensiero: se Vakatawa fosse stato equiparato dall’ITalia ed avesse fatto la meta’ degli errori di posizionamento e difensivi che fa con la francia apriti cielo cosa si scriverebbe…quello che ti da in attacco, a sprazzi perche;’ continuita’ non e’ il suo secondo nome, ti toglie in difesa. E cosi’ potrei aprlare di altre ali che bazzicano la nazionale dei galletti.

          Sulla qualita’, se dici che pensi che non sia da prime 5-6 al mondo stai dicendo cquello che dico io, e cioe’ che cosi’ forti come si cerca di pensare non sono…secondo me si e’ molto legati ad un;’idea di Francia forte e competitiva, che da dopo la RWC 11 non c’e’ piu’ in realta’.

          • LiukMarc 29 Novembre 2017, 14:19

            Si ma alla fine Stefo il succo del nostro discorso è lo stesso. Semplicemente io facevo notare che gli uomini su cui lavorare Noves ce li ha come bacino da cui pescare, ma lo facessero con un criterio.
            (la storia delle equiparazioni errore mio)

          • LiukMarc 29 Novembre 2017, 14:20

            Il bacino di giocatori non sarà qualitativamente quello di 10 anni fa, ma è capace di risultati migliori di quelli odierni, IMO

          • Gremo 29 Novembre 2017, 16:10

            Qualche appunto sparso sulla Francia.
            – hanno rinunciato agli equiparati, verissimo, ma ciò non toglie che probabilmente al prossimo SixNations avranno in squadra Alivereti Raka, fijiano di 22 anni del Clermont, che dovrebbe ricevere la nazionalità francese. Ovviamente non senza polemiche a non finire.
            – quest’anno stanno emergendo moltissimi giovani talenti francesi, soprattutto grazie alle regole sul numero dei JIFF da schierare in campo. Nel lungo periodo questa quota JIFF darà i suoi frutti, ma è presto per raccoglierli. Per ora è abbastanza evidente che certi posti siano ancora appannaggio di stranieri: ali fijiane, piloni georgiani, aperture neozelandesi ecc. Ed è li la povertà della nazionale.
            – forse sarebbe il momento per discutere di una riduzione del top14 (29 settimane), il calendario è affollato e i giocatori stremati (o infortunati), piccolo problema: ci sono interessi economici dietro, tra diritti tv canal+ e squadre con stadi di proprietà. Poco probabile.

    • massimiliano 29 Novembre 2017, 15:00

      pienamente d’accordo su Nakarawa. Straordinario!

  3. lupobz 29 Novembre 2017, 09:57

    Ci vuole un po di ottimismo, soprattutto vedendo ragazzi giovani che si affacciano in nazionale.

  4. fracassosandona 29 Novembre 2017, 12:41

    credo che la francia potrebbe risolvere tutto portandosi a casa un allenatore italiano, gente col temperamento latino che possa entrare in sintonia con i giocatori più di quanto possa fare qualche vecchio tecnico locale…
    😎

    • fcimini 29 Novembre 2017, 14:33

      Non scherzare ché se gli mandiamo un allenatore italiano, dato il loro livello attuale, forze si migliorerebbero. E meglio lasciarli la.

    • balin 29 Novembre 2017, 18:45

      Sei troppo avanti! Mi sa che tra qualche anno ti ascoltano e trovano il modo di farsi “selezionare” da Dominguez e Parisse. Un Italiano non avrebbe accettato il tour de force delle 4 partite in 21 giorni, ottimale soprattutto per i … Giapponesi
      Comunque oggi non son affatto scarsi, il 23 febbraio non sogniamo nulla, occorrerà arrivare incavolatissimi e pure più under dog del solito, come era capitato alla banda Brunel a febbraio 2016 , vittoria mancata che ancora deve roderci

  5. western-province 29 Novembre 2017, 13:39

    Io ancora non ho capito cosa Parisse pensi di ottenere nella RWC2019, a parte il 3 posto nel girone. Detto questo io in questo novembre ho visto dei miglioramenti, nel senso che siamo riusciti finalmente a ritornare ai livelli di Mallett, con una squadra giovane. Ma la differenza tra noi e il SAF si è vista tutta, ed è la differenza che ci separa dalle altre squadre del 6n.

  6. fcimini 29 Novembre 2017, 14:26

    Il problema della francia non e nella qualità dei giocatori, ma nello poco affiatamento ché anno a giocare assieme : poche idee palla alla mano e un sentimento ché potrebbero fare la gran meta ma ché finisce sempre con un in avanti da tirarsi i capelli.
    In questo Noves a delle responsabilità perché deve imporre un stile di gioco in qui i vari giocatori entrino, e questo e quello ché non si e visto nei test.
    Se Brunel fosse stato allenatore della francia, vincevano tanto e con casse perché lui, al principio, vene con le idee ben chiare e fece giocare l’italia in modo spavaldo (2012/2013). Poi cambio tutto, chi sa perché.
    Poi c’e pure ché deve farsi conti con chi a a disposizione dato il gran numero di infortuni nel campionato francese, ma comunque la rosa e larga, e di qualità. Basta prendere quelli ché si adattano presto.
    Finalmente, l’ultimo grosso problema dei francesi e genetica : si pesano più forti di quanto sono, non fanno mai marcia indietro e ogni volto ché si confrontino con i più forti di loro prendono le batoste. I campo, quando la partita non fa per loro perché pensano di essere più forti allora la perdonano.
    La mentalità francese ché li a fatti vincere partite storiche contro gli AB son sempre state il frutto di una mentalità di challenger affamato, con dei belli coli in canna, ché non hanno niente da perdere.
    Le aspettative sono troppo alte, vivono di passato, e le delusioni son sempre distruttrice, non da cambiamento della mentalità, ché, purtroppo, in Francia, e molto difficile.

  7. Meridion 29 Novembre 2017, 14:27

    Secondo me finchè francesi e Saf snaturano la loro tradizione ovale saranno costantemente i ”malati” un po’ come l’Italia del Calcio…Su quella del rugby si è già detto tutto, sulle tier 2 La georgia più avanti della Romania non ci metterei la mano sul fuoco anzi i Lelos sono stati si derubati di un pareggio in Galles, ma in casa hanno rischiato tanto con gli USA mentre vittoria larga sul Canada che però è il grande malato delle ”tier 2” (come odio sta parola). I rumeni invece mi hanno ricordato l’Italia l’anno scorso vittoria contro Samoa (guai anche qui) per poi cedere contro Tonga, Cutitta ha messo a posto gli avanti ed hanno gioco al piede credo migliore dei Lelos, fare il bis in Rugby Europe sarà comunque difficile visto che devono giocare a Tiblisi…Ultima cosa credo di essere unico sulla faccia della terra a non essere troppo convinto dalla Scozia forse devo rivedermela

  8. Gremo 29 Novembre 2017, 15:38

    Indovinate un po’ chi incontrerà la Francia durante i test di giugno, tanto per fare il pieno di fiducia e soddisfazione dopo quello che sarà un SixNations disastroso? Gli All Blacks, ovviamente, e non una volta, bensì tre di fila. Auguri.

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