Test match, Mako Vunipola: “Diamo una mano a Samoa”

Il pilone dell’Inghilterra propone ai compagni di devolvere agli avversari parte del proprio gettone di convocazione

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Bigpaci 6 Novembre 2017, 12:50

    Campanello d’allarme importante, tra poaching dei giocatori isolani, forti divari economici e affollamento del calendario le isolane stanno pagando un prezzo molto alto.
    Bene che qualcuno se ne sia accorto, ma al contempo un po’ preoccupante che parta dai giocatori e non da qualcuno più in alto.

  2. Katmandu 6 Novembre 2017, 13:05

    Giusto per ricordare un paio di cose a caso…….
    1 mi pare chiama le partite in casa le disputi
    2 la gestione dei giocatori con la selezione era giá stata ampiamente discussa e non tutti avevano accettato i termini dell’accordo
    3 il gesto di Vunipola é sicuramente da ammirare
    4 basta con sta storia del poaching samoano mi ha fracassato….. i “nazionali samoani” sono nati vissuti e cresciuti in nuova Zelanda almeno per 80% é come se ci lamentassimo per i vari nativi italici che giocano nelle altre nazioni, tipo Fusaro per dirne uno a casa

    • fracassosandona 6 Novembre 2017, 15:33

      kat: Leo Messi è al Barcellona da quando aveva 13 anni, è il più forte giocatore al mondo e molto lo deve alla scuola calcio del club catalano… eppure continua a rappresentare l’argentina, suo paese natale…
      lo stesso dicasi di tanti meno noti giocatori africani che abbiamo in Italia…
      è un’anomalia: il fatto è che quei tre arcipelaghi non contano un cazzo dal punto di vista politico ed economico e a noi va bene così… al di fuori del rugby a quanti di loro è data facoltà di venire in europa? siamo seri…
      Fifita ha trovato un contratto in NZL dopo aver fatto un tour con l’U18 del suo paese, adesso è il prossimo fenomeno degli ABS…

    • Bigpaci 6 Novembre 2017, 16:32

      Nakaitaci, Vakatawa, Kuridrani e l’ala della australia di cui mi sfugge il nome (i due hanno detto di parlare in figiano in campo tra di loro), Fifita e alti.
      Benchè magari la linea di demarcazione tra isolani e nuova zelanda, e in parte australia, magari sia difficile da tracciare in modo netto, non si può negare che le 3 isolane siano state saccheggiate negli ultimi anni

      • narodnik 6 Novembre 2017, 17:32

        i giocatori che citi,come vunipola e tuilagi,non sono costretti a giocare per altre nazionali,potrebbero giocare in europa e poi rappresentare la propria nazione,il problema c’e’:non gli piace la vita che fanno la’ vogliono guadagnare di piu’ e se ne vanno..oltre al ratto degli isolani c’e’ anche l’emigrazione(leggittima)degli isolani,direi che vunipola e co sono parte del problema ,che di certo non si risolve quando un giocatore(milionario)come vunipola dona mille euro….

  3. Danthegun 6 Novembre 2017, 14:40

    Bellissima iniziativa che spero abbia seguito, magari sarebbe opportuno che tutte le squadre “più fortunate” (in proporzione) donino qualcosa a squadre strutturalmente più deboli.
    Il rugby senza Samoa, Tonga o Fiji non sarebbe la stessa cosa.

  4. Katmandu 6 Novembre 2017, 18:32

    Fidati fracasso sono tanti piú samoano nati in nuova Zelanda che il contrario
    E allora se facciamo il gioco delle figurine chi ha formato/dato i natali a Fotuali’i, o senza andare lontan filo Paulo? Se contiamo i giocatori formati da Samoa tonga Fiji non so se arriviamo a 15

  5. carneade 6 Novembre 2017, 19:43

    Sarebbe molto semplice e forse anche più giusto che tu giocassi per il paese di cui hai il passaporto. Uno sicuramente ce lo avrai e se ne hai più di uno, allora scegli per quale paese giocare.
    Non credo che gli isolani abbiano il passaporto UK oppure NZ, anche se sono andati a scuola (secondary school) in quei paesi. Se invece lo hanno, il problema non si pone.
    Tagliamo la testa al toro ed usiamo il passaporto come criterio.

  6. And 6 Novembre 2017, 21:06

    Faccenda grottesca. Samoa E’ il RUGBY UNION e senza il contribuito dei Samoani nati in NZ gli All Blacks non avrebbero vinto gli ultimi 2 Mondiali. Iniziativa simpatica e anche un pò ingenua quella di Vunipola, ma non sono caro Mako i giocatori inglesi a doversi sobbarcare i problemi della Samoa Rugby Union, piuttosto dovrebbero essere la NZRU e la ARU ad aiutare gli isolani. Dici Samoa e penso a Muliaina, Mealamu e Nonu. Io spero che questi grandi ex facciano qualcosa per il paese dei loro genitori.

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